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15 AGOSTO: LA DONNA DELL’APOCALISSE

15 AGOSTO: LA DONNA DELL’APOCALISSE

E’ stato scritto che Maria Assunta riempie un po’ il “vuoto” di amore materno presente nel comune immaginario sul divino.

Mercoledi, 14/08/2019 - 15 AGOSTO: LA DONNA DELL’APOCALISSE

Studiando antichi documenti si riscontra che l'”Assunzione” o “Dormizione” di
Maria era ritenuta cosa certa nella tradizione popolare e nella Chiesa Orientale dei
primi secoli. E’ risaputo che nell'antichità le Feriae Augusti, (vacanze di Augusto) ,
oggi “Ferragosto”, erano una celebrazione di derivazione orientale, per onorare la
Dea Madre della fertilità e della maternità, prerogative che nel corso dei secoli la
tradizione popolare attribuì alla Vergine Maria:e così, Maria Assunta riempie un po’ il “vuoto” di amore
materno presente nel comune immaginario sul divino. La liturgia ci propone per
questa festa la “Donna vestita di Sole”: scrive mons. Bertolone in “I care Humanum”:
“Vi ricordate la visione del grande segno nel cielo di cui parla il veggente di Patmos
dell'Apocalisse? E’ ancora una volta il segno della donna. Quel segno apocalittico
è stato spesso collegato la figura della donna per eccellenza, Maria, la Madre di Dio,
la donna vestita di sole . E giustamente. Ma quel grande segno è anche la rivelazione
- apocalisse- , appunto, della dignità muliebre. Grazie alla donna vestita di sole,
vincitrice- per il bambino che porta in grembo- nella lotta contro il dragone, ogni
donna di ieri, di oggi e di domani, può legittimamente rileggere la <> novità
umana e cristiana”.
E’ nell’insegna della “lotta” vincitrice allora, questo amore materno di Dio che è
accoglienza, compassione e tenerezza ma che sa anche, al di là di tutte le immagini
troppo sdolcinate e stereotipate sul “femminile”, “lottare” per i suoi figli: a tal
proposito, Papa Francesco ha parlato della preghiera del Rosario che “ha anche
questa dimensione “agonistica”, cioè di lotta, una preghiera che sostiene nella
battaglia contro il maligno e i suoi complici”.
E’ significativa anche una posizione “laica”, quella di Carl Gustav Jung, circa il
dogma dell'Assunta, da egli ritenuto “l'avvenimento religioso più importante dell'età
moderna dopo la Riforma» e salutato positivamente specie per l’apertura alla
dimensione femminile e, quindi, alla totalità, per il fatto che l'unico essere umano già
presente in cielo, prima della fine dei tempi, oltre al Figlio di Dio, sia una donna. In
chiave psicoanalitica, a livello della sua ermeneutica di simbologia archetipo, questa
verità di fede viene considerata come espressione storica dell'anelito primordiale
della speranza, presente già nell'inconscio collettivo, in risposta al grido del dolore
umano presente icasticamente nell'Apocalisse.
Aggiungo che non è solo l’anelito umano che cerca speranza: è’ l'unione del Figlio
con la Madre al livello di intima collaborazione per la salvezza degli uomini: è
sintesi meravigliosa di cielo e terra: carne di donna in Paradiso, carne di Dio sulla
terra.
ANNA ROTUNDO

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