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‘Donne e leggi in Italia’, per una memoria generativa della ‘nostra’ Storia

‘Donne e leggi in Italia’, per una memoria generativa della ‘nostra’ Storia

Edito da Il Filo di Arianna e realizzato a cura di Rosangela Pesenti, il ‘Promemoria’ raccoglie una cronologia delle leggi e dei principali eventi politici che riguardano le donne dall’Unità d’Italia al 2023

Lunedi, 08/04/2024 -

La prima edizione è andata esaurita appena pubblicata, tra dicembre e gennaio, ed è già disponibile la seconda ristampa. Parliamo di “Donne e leggi in Italia. Promemoria” (Il Filo di Arianna, 2023), un libro “pieno di storie nascoste e generativo di storie: le vostre” scrive nell’Avvertenza che accompagna il volume la curatrice, Rosangela Pesenti.

Femminista, esperta di storia delle donne e dirigente storica dell’UDI, Pesenti spiega che questo lavoro “è l’elenco cronologico di tutte le leggi che riguardano le donne dal 1860, cioè dalla legge Cavour sulla prostituzione, fino al 2023 con la legge Bongiorno contro la violenza sulle donne” precisando che si colma un vuoto poiché le norme sono contestualizzate descrivendo “i principali eventi del movimento delle donne: dalla prima grande manifestazione dell’8 marzo 1972 a Roma alla nascita di alcune importanti associazioni fino alle lotte più signioficative delle lavoratrici sfruttate come la mobilitazione delle mondine, che nel 1931, andando contro il divieto, scioperano in 180mila”.

Un libro divulgativo che anche nel formato si propone come strumento dove attingere informazioni basilari utili per successivi approfondimenti e che mostra come la storia della “cittadinanza femminile è una storia di non cittadinanza” con “leggi soprattutto contro le donne fino al 1946”, quando la situazione cambia con la Costituzione e con il diritto al voto.

Pagine che fanno memoria, anche se non è “un libro di storia ma un libro di tracce per non perdersi nella storia, per non perdere la propria storia”. Sostenuto da Elisabetta Ruffini, direttrice dell’ISRECe da Rita Stucchi già presidente dell’associazione donne per Bergamo, insieme a tante donne di associazioni e istituzioni, il ricavato della vendita del libro “è destinato a finanziare il riordino dell’archivio privato di Lidia Menapace, che è il fondo intorno al quale stiamo costituendo l’archivio delle donne all’interno dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Bergamo”.

Un libro che è quindi un progetto politico a tutto tondo, pensato “per le ragazze che stanno crescendo e studiano una storia in cui le donne appaiono qualche volta occasionalmente … per le donne che invecchiano e vedono cancellate giorno dopo giorno quelle che sono sembrate conquiste stabili… per i ragazzi che stanno crescendo in un clima di induzione alla violenza e possono imparare a resistere creativamente…. per gli uomini che vogliono confrontarsi con la società del dominio maschile e decidere quale strada prendere a qualsiasi età… per donne uomini che si confrontano e si interrogano sulla relazione tra donne e uomini”. 


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