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‘Lala’: manifesto di una generazione invisibile in cerca di cittadinanza

‘Lala’: manifesto di una generazione invisibile in cerca di cittadinanza

Arriva nelle sale il docu-film di Ludovica Fales sulle ragazze Rom prive di documenti e di identità, una co-produzione italo-slovena

Giovedi, 28/12/2023 - Dopo il successo ottenuto alla quarantunesima edizione del Bellaria Film Festival, dove ha vinto il premio del pubblico Mymovies, arriva nelle sale dal 25 gennaio il docu-film ‘Lala’, opera prima della regista Ludovica Fales, manifesto di una generazione invisibile e dai diritti negati che si confronta sul diritto di cittadinanza.

Ispirato alla vera storia di Zaga - una ragazza rom nata e vissuta in un campo romano, che viveva col figlio a Tor Bella Monaca cercando invano di ottenere un permesso di soggiorno - il docu-film ‘Lala’ racconta le storie di tre coetanee adolescenti, Lala, Samanta e Zaga, che condividono gli stessi desideri e sogni: pur essendo italiane, l'Italia non le riconosce perché i loro genitori sono nati altrove. Le loro storie si intrecciano nei tre strati di un racconto collettivo alla ricerca della cittadinanza di una e tante adolescenti senza documenti e senza vera identità, portando lo spettatore tra i paradossi della legge, attraverso i piani d’indagine in cui il film si snoda: verità, realtà e verosimiglianza.

“Come documentarista - racconta la Fales in un’intervista - cerco di mettere lo spettatore nella condizione attiva di domandarsi cosa stia guardando: oggi le persone hanno smesso di interfacciarsi alle immagini in maniera dialettica e noi autori dei documentari abbiamo l’obbligo morale, etico, di risvegliare gli spettatori dall’illusione di pensare che tutto quello che vedono è vero (o falso). Quando ho conosciuto Zaga aveva tanti e bellissimi sogni da adolescente e nei mesi successivi al nostro incontro ho visto i suoi sogni sgretolarsi quando si è resa conto che non avrebbe mai potuto avere la cittadinanza. Tutte le minoranze hanno delle questioni in comune che vanno condivise e i ragazzi delle comunità rom sono un esempio molto radicale: molti di loro, a partire da Lala in poi, si stanno occupando di questioni del genere. Una delle attrici, Ivana Nikolić, è un’attivista che dialoga con altri gruppi in merito a diritti civili, diritti umani. Quindi bisogna avere una visione molto ampia sul presente”.

La regista, grazie ad uno stile narrativo che valorizza i suoi personaggi e le loro storie, e mediante l’utilizzo di avanzate tecniche sperimentali per il documentario, evidenzia le problematiche di una generazione che vive con sofferenza la doppia identità ma al tempo stesso lotta per la propria giovinezza e per il futuro di tutta la comunità. Lala si muove tra i frammenti della sua identità sospesa, incrociando la storia di Samanta, l'interprete non professionista che la incarna, e quella di Zaga, la ragazza reale che ha ispirato il film. In uno stato fluido tra messa in scena e realtà, Lala intraprende un viaggio collettivo alla ricerca della identità di un’intera generazione dai diritti indefiniti. In un caleidoscopio di storie che si intersecano, il film diventa il manifesto di una generazione, un mosaico di voci di ragazze e ragazzi e che sono tutte e tutti “Lala”.

Lala è una produzione Transmedia production (Italia), Staragara (Slovenia), con il contributo di Fondo Audiovisivo del FVG, MiC – DG Cinema (tax credit), FVG Film Commission, Regione Lazio, Slovenian Film Centre (Tax rebate), sviluppo Biennale College Cinema. Il film ha vinto, oltre al già citato premio My movies al Bellaria Film Festival (assegnato dal pubblico on line che ha votato sulla piattaforma streaming i film della sezione “Gabbiano”), la menzione speciale per il documentario alla XV edizione di Ortigia Film Festival.

Nel cast, Samanta Paunković, Zaga Jovanović, Ivana Nikolić, Rašid Nikolić, Fiorello Miguel Lebbiati, Paola Michelini.

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