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Allattamento al seno e aumento di produzione di latte materno

Allattamento al seno e aumento di produzione di latte materno

Aumentando il numero di poppate, posizionando adeguatamente il corpo del bambino su quello della madre e con poppate efficaci e non dolorose, la produzione In assenza di latte materno sembra aumentare.

Martedi, 06/12/2016 - Molte madri temono di non avere abbastanza latte per il proprio bambino. Questo timore non è dovuto a ignoranza bensì a una maggiore consapevolezza – le madri di oggi sono infatti molto più informate - dei meccanismi fisiologici alla base della produzione del latte. Inoltre, il diffuso utilizzo del latte artificiale conferma come la carenza di latte materno sia oggi un problema più diffuso rispetto al passato.

Spesso la preoccupazione è ingiustificata e viene smentita quando il bambino ha una crescita sana e regolare. Altre volte, invece, è connessa a un effettivo stato di malessere



Scopriamo insieme cosa vi è alla base della produzione del latte materno.



COME VIENE PRODOTTO IL LATTE MATERNO



Il latte si forma in seguito alla domanda - alla necessità.

La scienza veterinaria ci insegna che la produzione di latte in alcuni mammiferi erbivori (es. le mucche) è connessa alla qualità e alla quantità del foraggio utilizzato per l'alimentazione, negli esseri umani invece questo legame è più debole: perché si verifichi una diminuizione drastica nella produzione di latte, è infatti necessario scivolare nella malnutrizione.



Un bambino in salute e affamato è al contrario il principale stimolo alla produzione di latte materno: se il piccolo è malato, prematuro o è ancora debole, spesso si verificano pause troppo estese tra una e l'altra poppata - con la conseguente entrata in fase di riposo delle ghiandole mammarie. In parole semplici: è come se le ghiandole mammarie "facciano una stima" della quantità di latte necessaria - una stima al di sotto della reale quantità necessaria.



Il corpo della madre produce latte con un dispendio calorico minimo: si tratta di un meccanismo perfetto, che tende a risparmiare energia. Nel corso del primo mese e mezzo di allattamento, le ghiandole mammarie si adeguano alle esigenze del poppante. Durante il periodo dell'allattamento è molto importante che il bimbo abbia sempre un accesso libero al seno - senza limitazioni alla durata della poppate e senza limitazioni di orario (anche di notte, quindi).



Durante il primo mese di vita, il bambino deve essere lasciato libero di attaccarsi al seno anche 8/12 volte nel corso di un giorno, a patto che lo faccia in modo da non arrecare dolori o fastidi alla madre.



IL BAMBINO SI ATTACCA BENE AL SENO?



Mentre fino a qualche tempo fa era comune "guidare" il bambino durante l'attaccamento al seno, in modo da accompagnarlo nel modo giusto e desiderato, oggi si tende invece a porre il bambino sul corpo della madre (inclinato all'indietro di circa 45 gradi). Questo approccio - grazie ai riflessi innati - consente al bambino di attaccarsi al seno quasi in autonomia.



L'attacco al seno in molte donne provoca all'inizio piccoli fastidi e dolori - che normalmente tendono ad attenuarsi fino a scomparire nel corso di poco tempo.



Quando, invece, questi dolori aumentano, bisogna fare attenzione: infatti, spesso è un sintomo della diminuzione della produzione di latte.



Quand'è dunque che si verifica una diminuzione della produzione di latte materno? Possiamo riassumere in tre casi principali:



- Il bimbo si posiziona male con la bocca e con il corpo durante l'allattemento;

- Il bimbo fa poche poppate;

- Il bimbo si attacca male con la bocca durante l'allattamento - o la sua lingua non è lunga in modo sufficiente.

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