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‘OSARE’ diffondere la Filosofia e il Pensiero critico al 18° Festival Filosofi Lungo l’Oglio

‘OSARE’ diffondere la Filosofia e il Pensiero critico al 18° Festival Filosofi Lungo l’Oglio

Ideata e diretta dalla filosofa Francesca Nodari, si è conclusa con successo la kermesse culturale dedicata quest’anno al tema ‘Osare’. Due mesi di iniziative e 24 comuni coinvolti del Bresciano e del Bergamasco

Mercoledi, 26/07/2023 - Chi dice che la Filosofia è difficile e non attira le folle e tantomeno i giovani dovrà ricredersi alla luce del grande successo ottenuto dalla manifestazione ‘Festival Filosofi Lungo l’Oglio’ che, con circa due mesi di iniziative (dal 5 giugno al 25 luglio), svoltesi in ben 24 comuni del Bresciano e del Bergamasco, ha registrato spesso il tutto esaurito, con un’alta partecipazione di giovani.

Anima della manifestazione la filosofa Francesca Nodari, seguace del grande Levinas, una giovane professoressa di Filosofia Morale che crede profondamente nel potere ‘terapeutico’, oltre che scientifico, della filosofia e mette tutto il suo impegno e la sua passione, oltre che nell’insegnamento, anche nella divulgazione delle idee filosofiche connesse al nostro vivere e nella relazione dialettica che, ritiene, può nascere unicamente dall’incontro vitale fra persone. La Nodari, con la Fondazione Filosofi lungo l’Oglio, è anche impegnata nella lotta contro la violenza sulle donne, come ha raccontato a Noi Donn: dunque una filosofia che si fa azione:

“L’anno scorso abbiamo dedicato numerosi eventi al tema della violenza e del femminicidio, invitando esperti, tra i quali le giornaliste della Rete Giulia e il prefetto Maria Rosa Laganà: bisogna tenere alta l’attenzione sul tema della violenza domestica, dei femminicidi e della violenza assistita dai figli. All’interno del tema scelto per l’edizione 2023 del Festival, ‘Osare’, si è parlato dell’‘Osare la nostra corporeità’: se si parla di corpo come ‘carne’, della reificazione della nostra corporeità, attraverso l’idea di diventare perfetti e ‘seriali’, non ci si può stupire che le violenze non siano in calo e che i dati siano scoraggianti. Noi siamo uniche e unici, e ciascuno di noi rappresenta qualcosa irripetibile che non potrà più tornare, Cartesio ci ha lasciato la dualità di res cogitans e res extensa, siamo corpo ma anche spiritualità. Per questo crediamo sia importante, in una società iperconnessa ma spesso indifferente, considerare che ‘osare la nostra corporeità’ sia farsi carico dell’altro, di chi ha bisogno - pensiamo ai migranti - fare la nostra parte, consapevoli della responsabilità dell’esser‘ci’.”

Il Festival che celebra il pensiero filosofico moderno e contemporaneo, ha festeggiato quest’anno il suo 18° anniversario, con una rosa di iniziative che, tra il 5 giugno ed il 25 luglio, hanno coinvolto ben 24 comuni del Bresciano e del Bergamasco: la filosofia diffusa realizza nei fatti il nomadismo del pensiero, che è uno dei punti di forza del Festival, facendo proprio il significato etimologico di confine, come luogo di condivisione, e di passaggio. Partendo dalla Bassa bresciana e toccando le località rivierasche e/o attigue al fiume Oglio, per ampliare il proprio orizzonte in Franciacorta fino a spingersi in Val Trompia e in Val Camonica, ha raggiunto la città capoluogo.

‘Osa sapere, sapere aude’, motto dell’illuminismo, è stato il tema sul quale si è concentrata la XVIII edizione del Festival, che ha scelto come parola e tema chiave ‘Osare’, attraverso originali e feconde piste d'indagine e di approfondimento proposte nel corso del Festival dai relatori intervenuti ed aperte al dibattito collettivo: osare divenire adulti osare pensare con la propria testa, osare servirsi di un linguaggio parresìaco e che pratichi un’ecologia della parola, osare assumersi i rischi per un obiettivo che ci si è prefissi, osare dire sì-dire no dotandosi di un proprio bagaglio critico, osare opporsi alla pratica molto usata del brainwashing quotidiano, osare adoperarsi per combattere disuguaglianze e il perpetuarsi di pratiche di vessazione e di oltraggio dei più deboli, osare battersi per la libertà e per onorare la parola data. E ancora, in quanto esseri cogitanti e parlanti, osare credere, avere fiducia, sperare. Osare esserci, anche quando costa, anche quando la convenienza imporrebbe il contrario, anche quando tutto sembrerebbe perduto, osare mettersi in gioco, perseverare, direbbero i Greci. Osare accettare la nostra fragilità costitutiva in una società palliativa dedita all’algofobia e all’happycrazia in una sorta, per riprendere una espressione del filosofo coreano Han, di «coazione alla felicità».

«Mancanza di decisione e di coraggio, pigrizia e viltà, insegna Kant, sono le cause che delegano altri a pensare per noi - afferma la Nodari - non bisogna delegare il pensiero. Bisogna osare: osare pensare, osare conoscere, osare decidere. Uscire dalla minorità è ragionare, non è obbedire senza pensare; è guidare le nostre azioni sul piano morale e guidare la natura sul piano della conoscenza; è non affidare la ragione umana ad altro giudice che non sia la universale ragione umana. Sull’incipit dell’attualissimo monito kantiano che recita ‘Sapere aude’, ovvero ‘abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza’ – afferma – abbiamo voluto per quest’anno promuovere il concetto diramandolo in ambiti diversificati, cogliendo tanti spunti quanti sono stati i nostri ospiti, tra i più illuminati pensatori contemporanei italiani e internazionali, che sono intervenuti, ognuno in modo specifico, in significative lectio-magistralis e passeggiate filosofiche in suggestive cornici naturali, riflettendo sulla convinzione che osare costituisca una delle imperdibili chance del nostro tempo».

In presenza hanno dunque dibattuto i temi sopra esposti le voci di pensatrici e pensatori italiani e internazionali di chiara fama per incoraggiare la conoscenza data dall’uso della ragione e per non più obbedire senza pensare, ma guidando le proprie azioni sul piano morale e orientando la natura sul piano della conoscenza. Sono intervenuti (in ordine alfabetico) Haim Baharier, Maurizio Bettini, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Marina Calloni, Eva Cantarella, Alessandro Carrera, Catherine Chalier, Francesco Paolo Ciglia, Danielle-Cohen-Levinas, Umberto Curi, Donatella Di Cesare, Ivano Dionigi, Umberto Galimberti, Giovanni Ghiselli, Isabella Guanzini, Lamberto Maffei, Francesco Miano, Salvatore Natoli, Francesca Nodari, Mons. Vincenzo Paglia, Maria Rita Parsi, Gianfranco Pasquino, Massimo Recalcati, Francesca Rigotti, Massimiliano Valerii e Stefano Zamagni.

È proseguita anche la proficua collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia, nata in occasione della XVI edizione del Festival, nel 2021. Uno specifico bando di concorso, rivolto agli studenti di arte con l’obiettivo di unire l’amore per la filosofia con la creatività artistica, vede selezionare opere ispirate all’argomento annuale del Festival e premiare quelle che meglio ne riflettono il senso. Le opere in concorso vengono esposte in tre occasioni, nel mese di luglio, rispettivamente a Credaro, Lograto e Castegnato.

Infine, il rapporto tra Pensiero e Natura ha trovato un congiungimento reale nelle passeggiate filosofiche all’interno del progetto “Maieutica delle cose”, attraverso il quale si è inteso promuovere il sentimento di riappropriazione del proprio valore “sacrale” in mezzo ai luoghi e alle cose. Si è trattato di 3 esperienze emozionali - due con il paesologo Franco Arminio, una con il filosofo Duccio Demetrio - che hanno condotto i partecipanti in sentieri in riva all’Oglio, nella sua parte terminale. La meta finale dell’ultimo “viaggio” è la cascina Le Vittorie, che ospita la sede della fondazione e che è stata teatro di numerose scene del film Il mondo degli ultimi (1980) regia di Gian Butturini, proiettato eccezionalmente in loco il 23 luglio sotto il cielo stellato.

Nel corso del Festival, a Villachiara, accanto ai festeggiamenti per il passaggio alla maggiore età della kermesse, ha avuto luogo il taglio del nastro della nuova sede operativa della Fondazione, situata presso l’Azienda Le Vittorie, Villachiara (BS). alla presenza del Prefetto di Brescia, dott.ssa Maria Rosa Laganà, di una nutrita delegazione di sindaci ed amministratori, con il doppio intervento della filosofa e direttore scientifico del Festival, Francesca Nodari e della madrina della manifestazione, Maria Rita Parsi, moderate dal giornalista del "Corriere della sera" Paolo Conti, in un itinerario ispirato al tema: Osare fare cultura! Un dialogo che ha inteso riflettere sull’urgenza di ciò che Augé definisce “l’utopia dell’educazione” e su quanto sia indispensabile e necessario cogliere nella cultura la vera leva per far fronte ad un presente difficile abitato dall’aumento vertiginoso della povertà, dalla conseguente crescita delle diseguaglianze, da un diffuso senso di rancore e di rabbia, da una crescente indifferenza, dalla violenza quasi a ricordarci la celebre metafora kantiana che scorge nell’uomo "un legno storto".

La Kermesse di anno in anno è sempre più seguita e partecipata, ed ha raggiunto la maggiore età con un bagaglio carico d’esperienze, di riflessioni, di nomi e volti dei maître à penser del nostro tempo avendo all’attivo oltre 300 lezioni magistrali e più di 100 relatori susseguitisi in questi straordinari diciotto anni.

Queste le municipalità coinvolte nel 2023: Barbariga, Brescia, Caravaggio, Castegnato, Chiari, Collebeato, Credaro, Darfo, Dello, Erbusco, Gardone, Iseo, Lograto, Lumezzane, Manerbio, Orzinuovi, Orzivecchi, Ospitaletto, Parco Oglio, Roncadelle, Sarnico, Tavernole, Trenzano e Villachiara. L’iniziativa – che da anni gode del riconoscimento europeo Effe Label, si inserisce nel programma “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”.

FRANCESCA NODARI
Filosofa levinasiana allieva del grande e compianto pensatore tedesco Bernhard Casper, Francesca Nodari si è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Parma e specializzata in Filosofia e linguaggi della modernità nell’Ateneo di Trento. Ha conseguito, sotto la guida del Prof. Bernhard Casper (Università di Freiburg i. B.), il Dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università degli Studi di Trieste e collaborato con la facoltà di Filosofia dell’Università Milano-Bicocca. Nel 2014 ha conseguito l’abilitazione nazionale di seconda fascia nel settore di Filosofia morale. Si occupa, collocandosi nel solco tracciato dal suo Maestro – il cui pensiero si impernia su due linee metodiche costanti: quella fenomenologico-ermeneutica (Heidegger) e quella del nuovo pensiero (Rosenzweig) – di questioni che ruotano attorno allo statuto della soggettività e dell’alterità cercando di farne emergere, grazie agli stimoli legati in particolare al pensiero di Levinas, la dimensione incarnata, temporale e finita. È Presidente della Fondazione Filosofi lungo l’Oglio e Direttore scientifico dell’omonimo Festival, giunto quest’anno alla sua XVIII edizione. Ha ideato e curato la Rassegna: Fare memoria, nella convinzione di quanto sia necessario e insieme imperativo rendere viva la memoria, con particolare riferimento a quella cesura della storia, che si chiama Shoah conservando, insieme, uno sguardo attento - anche grazie agli insegnamenti di figure del calibro di Amos Luzzatto e di Paolo De Benedetti - alla costruzione del dialogo ebraico cristiano. Sua è l’intuizione di dare vita, in partnership con Gariwo e in collaborazione con i rispettivi Comuni, ai Giardini dei Giusti di Brescia (2013), di Orzinuovi (2015), di Barbariga (2019) e di Lograto (2022). Tra le sue opere: Il male radicale tra Kant e Levinas, Giuntina 2008; Il pensiero incarnato in Emmanuel Levinas, Morcelliana 2011; Piovani interprete di Pascal, Massetti Rodella 2012; Il bisogno dell’Altro e la fecondità del Maestro. Una questione morale, Giuntina 2013; Quale pane?, Massetti Rodella 2015; Storia di Dolores. Lettera al padre che non ho mai avuto, Mimesis 2016; Temporalità e umanità. La diacronia in Emmanuel Levinas, Giuntina 2017; Donne e Shoah (con A. Foa), Mimesis 2021. È tra le vincitrici del «Premio Donne Leader 2012», conferitole dall’Associazione internazionale EWMD e, nel 2015, del «Premio Donne che ce l’hanno fatta». Nel 2019, è stata insignita dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Al Merito della Repubblica Italiana. Recentemente, è stata nominata tra le 100 Esperte della sezione di Filosofia del progetto «100 donne contro gli stereotipi».

FONDAZIONE FLO
La Fondazione Filosofi lungo l’Oglio: persegue le finalità di solidarietà sociale promuovendo la cultura e, nello specifico, la conoscenza della filosofia accompagnata da altre discipline quali l’antropologia, la sociologia, l’economia circolare, la psicologia, la pedagogia, l’etnologia, la religione, nonché tutte le branche del sapere che dialogano con le suddette materie.
La Fondazione collabora con diverse istituzioni e associazioni attraverso iniziative ad hoc: In particolare organizza seminari, convegni e rassegne, tra i quali l’attesissimo Festival itinerante Filosofi lungo l’Oglio, in programma ogni estate.
Fondamentale per la Fondazione è sostenere il dialogo ebraico-cristiano, ispirandosi al magistrale esempio del Cardinale Carlo Maria Martini, del Rabbino prof. Giuseppe Laras e di Paolo De Benedetti. La Fondazione riconosce, altresì, a Gabriele Nissim il merito di avere ottenuto dal Parlamento Europeo il 10 maggio 2012 l’istituzionalizzazione della Giornata dei Giusti (il 6 marzo di ogni anno) che anche la Filosofi lungo l’Oglio promuove grazie alla stretta collaborazione con la Fondazione Gariwo. Quattro sono i giardini istituiti per volontà della Fondazione: nel 2013 presso il Parco Tarello di Brescia; nel 2015 nel Parco Alcide De Gasperi di Orzinuovi; nel 2019 preso la Torre Passeraia di Barbariga e nel 2021 nella Piazza Andrea Lepidi di Lograto.
La Fondazione si impegna nella pubblicazione di testi che ospitano interventi scelti dei relatori e delle relatrici che sono ospitati dalla kermesse nella collana «Chicchidoro». Una seconda collana: «Tempo della memoria» è dedicata alla transitività del fare memoria, entrambe edite da Mimesis e dirette da Francesca Nodari.
Dal 2012, inoltre, la Fondazione riconosce il Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente all’opera di uno studioso che abbia elaborato, attraverso il suo pensiero, idee capaci di fornire agili strumenti per abitare la nostra contemporaneità.
Privilegiando le opere che sono state in grado di segnare non soltanto la recente storia della filosofia e, più in generale, del pensiero, ma soprattutto la realtà effettuale in cui ogni uomo si trova a vivere nel qui e ora dei nostri giorni. La Fondazione si configura anche come ente promotore e formatore nel campo dell’istruzione scolastica, parascolastica e professionale.
La Fondazione, infine, si impegna a istituire Borse di Studio ed altri elementi di assistenza per giovani artisti emergenti particolarmente meritevoli: ne è un esempio la proficua e creativa collaborazione con l’Accademia Santa Giulia con la quale ogni anno si premia l'opera che meglio riflette il tema di ciascuna edizione del Festival.
Grande novità del 2023 è la realizzazione della sede della Fondazione che permetterà agli organismi e partner di incontrarsi per migliorare e perseguire i comuni obiettivi e le attività sopra citate.

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