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ARTEFIERA  2022  di  BOLOGNA: se 45 anni vi sembran pochi...

ARTEFIERA 2022 di BOLOGNA: se 45 anni vi sembran pochi...

Dal 1974 la manifestazione di riferimento per le gallerie italiane e per l’Arte Italiana del XX e XXI secolo

Giovedi, 12/05/2022 - Apre ufficialmente domani, 13 maggio per durare fino a domenica 15 – ma oggi c’è stata la vernice ad inviti – ARTEFIERA 2022 di Bologna, la più longeva fiera d’arte italiana (fu fondata nel 1974) che quest’anno riuscirà ad esser fedele alla propria 'naturale’ vocazione' in presenza, dopo la 'covid-age', pur non finita: essere la manifestazione di riferimento per le gallerie italiane e per l’Arte Italiana del XX e XXI secolo.
Terza edizione diretta artisticamente da Simone Menegoi, Arte Fiera 2022 ripropone i punti salienti della formula messa a punto nelle due edizioni precedenti, puntando con decisione alla qualità espositiva. "Arte Fiera si ripresenta a testa alta: con una selezione di gallerie senza cedimenti qualitativi che si arricchisce, anzi, di alcune interessanti 'new entries'; con allestimenti rinnovati; con un percorso di visita più razionale ed efficiente" - ha dichiarato lo stesso Menegoi.
Tre le sezioni curate e su invito che affiancano la Main Section, ad approfondire altrettanti ambiti eccellenti per l’identità della fiera: l’Arte Moderna e del dopoguerra storicizzato (Focus), la pittura del Nuovo Millennio (Pittura XXI), la Fotografia ed il Video (Fotografia ed immagini in movimento).
Poi un progetto di notevole qualità sarà parte integrante della ‘kermesse’.
A partire dal 2019, infatti, ad ogni edizione, Arte Fiera commissiona ad un artista italiano affermato un’opera inedita, di grandi dimensioni o comunque ambiziosa, da presentare al pubblico negli spazi della fiera stessa. L’artista invitata quest’anno, ad Arte Fiera 2022, è Liliana Moro (Milano, 1961).
Moro ha scelto un materiale inconsueto, ma a cui ricorre fin dagli anni Novanta: il suono. Concentrandosi su tre lunghi corridoi dotati di 'tapis roulant', del genere che si trova comunemente in aeroporti e metropolitane, Moro ha concepito una traccia sonora che viene diffusa da decine di piccoli altoparlanti, e di cui gli spettatori fanno esperienza nel loro transito verso, e da, i padiglioni.
L’opera include e stratifica una vasta gamma di suoni e rumori quotidiani: ronzii e ticchettii di elettrodomestici, il vociare della folla, 'speakers' che scandiscono conteggi, applausi, frammenti di musiche, il rombo del tuono e lo scroscio della pioggia, cani che abbaiano in lontananza. A tratti, un singolo suono - quello di un aereo in partenza, o una fanfara da sigla di telegiornale - s'impone, sovrastando tutti gli altri; a tratti i rumori si diradano e ciò che rimane è il soffio del vento, un ronzio di fondo, il semplice fruscìo del rumore bianco. Intitolata appunto RUMORE BIANCO - come il romanzo di Don De Lillo del 1985, manifesto dell’apocalisse postmoderna - l’opera è concepita come una colonna sonora dei tempi correnti, in cui la calma apparente cova l’inquietudine di sempre nuove minacce.
L’opera segue di pochi mesi la pubblicazione di un volume che si concentra esclusivamente sul lavoro dell’artista con il suono (Ascolto, a cura di Cecilia Casorati e No Man’s Land, Di Paolo Edizioni, Roma 2021) che sarà presentato in fiera domenica 15 maggio, alle ore 14.
Come nel 2020, la fiera avrà luogo nei padiglioni 15 e 18, dedicati rispettivamente al contemporaneo ed all’arte del XX secolo, ma con un nuovo percorso d'accesso che permetterà di scegliere liberamente quale padiglione visitare per primo.

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