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Autonomia tra coniugi

Autonomia tra coniugi

Famiglia, sentiamo l'avvocata - I Giudici nelle controversie danno sempre maggiore spazio all'autonomia contrattuale tra i coniugi

Napolitani Simona Venerdi, 01/07/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2016

I Giudici danno sempre maggiore spazio all'autonomia contrattuale tra i coniugi nell'ambito delle decisioni dirette a dirimere controversie, a regolare la loro futura vita da separati o da divorziati. È stata un'importante evoluzione degli orientamenti giurisprudenziali che, con il passare del tempo, hanno attribuito efficacia e riconosciuto validità alle scritture private intercorse tra coniugi o tra divorziati, con cui le parti hanno disposto pattuizioni di natura economica, al fine di risolvere bonariamente questioni che avrebbero potuto generare in futuro un eventuale contenzioso. Nei tempi addietro, la magistratura aveva una funzione determinante nelle soluzioni delle crisi familiari, e la famiglia aveva una sua rilevanza come "nucleo", cioè un unicum, costituito dalla somma di più individui (marito, moglie, figli), per cui nell'applicazione della tutela si faceva riferimento alla famiglia in quanto tale. Oggi l'evoluzione del pensiero sociale e giuridico ci ha insegnato e ci sta insegnando a dare rilevanza alla persona, cui fanno capo i diritti fondamentali che vanno rispettati e lasciati nella disponibilità del titolare. Ecco che al nucleo familiare - in un primo momento oggetto di attenzione da parte delle Istituzioni - si inizia a dare rilevanza ai singoli componenti della famiglia, perché persone, la cui singola posizione sociale e familiare va tutelata e rispettata in quanto tale. La famiglia, quindi, diventa l'insieme di più persone (marito, moglie, figli), ciascuno dei quali mantiene la sua individualità all'interno del nucleo.

Sulla scia di questa evoluzione, la Corte di Cassazione, con una recente decisione, ha ritenuto valido l'accordo di contenuto patrimoniale stipulato tra coniugi non destinato a essere omologato dal giudice e che sia finalizzato a transigere il giudizio di separazione coniugale. Tale decisione conferma l'indirizzo che considera validi gli accordi di contenuto patrimoniale intervenuti tra coniugi in vista della separazione o del divorzio o nel corso dei relativi giudizi. Nel caso specifico, si discuteva della validità di una transazione con la quale i coniugi separati avevano cessato un procedimento di separazione giudiziale, in grado di appello. L'accordo transattivo non era poi stato adempiuto da uno dei coniugi, cosicché l'altro l'ha convenuto in giudizio per sentir dichiarare la risoluzione della transazione. Dopo i primi due gradi di giudizio, la Corte di Cassazione ha riconosciuto validità alla scrittura intervenuta tra marito e moglie, nel corso del procedimento di separazione, sebbene non omologata ed intervenuta a definizione della causa.



avvocatonapolitani@gmail.com



 

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