Login Registrati
Be A Lady They Said: il monologo di Cynthia Nixon dopo la condanna di Weinstein

Be A Lady They Said: il monologo di Cynthia Nixon dopo la condanna di Weinstein

Il potente monologo pubblicato in Girls Girls Girls Magazine fa riflettere sul profondo significato delle parole pronunciate nei confronti delle donne

Venerdi, 28/02/2020 - Quante volte ci siamo sentite dire ciò che avremmo dovuto o non dovuto fare in quanto donne, in quanto esseri appartenenti al genere femminile? E quante volte ci siamo sentite raccomandare anche l’esatto contrario di quanto detto poco prima? Quante volte ci siamo sentite sbagliate, fuori posto, inadeguate, perché non corrispondenti all'immagine che ci viene detto dovremmo interpretare?
Continuamente.
Continuamente noi donne riceviamo raccomandazioni, ordini, rimproveri per come siamo, per come ci vestiamo, per quello che diciamo, per come ci comportiamo. Continuamente il nostro destino viene collegato causalmente con qualche nostro comportamento sbagliato.
“Sii una donna, hanno detto. La tua gonna è troppo corta. La tua gonna è troppo lunga. I tuoi pantaloni sono troppo aderenti. Non mostrare così tanta pelle. Non mostrare le cosce. Non mostrare il seno. Non essere tentatrice. Gli uomini non sanno controllarsi. Gli uomini hanno delle esigenze. Sii sexi. Sii attraente. Non essere provocante.”
Inizia così lo scritto “Be A Lady They Said” di Camille Rainville – giovane studentessa del Vermont – interpretato da Cynthia Nixon in un video creato per Girls Girls Girls Magazine all'indomani della condanna penale di Harvey Weinstein.
“Non essere troppo grassa. Non essere troppo magra. Ordina un’insalata. Non mangiare carboidrati. Salta il dessert. Devi perdere peso. Entra in quel vestito. Mettiti a dieta. Dio, sembri uno scheletro. Perché non mangi? Sembri malata. Agli uomini piacciono le donne con un po’ di carne.”
L’attrice - nota soprattutto per il suo ruolo nella serie televisiva 'Sex and the city', ma più recentemente anche per la sua attività politica che l’ha portata a candidarsi alla carica di Governatrice dello Stato di New York - ripercorre in meno di tre minuti una serie di frasi che tutte, prima o poi, nel corso della nostra vita, ci siamo sentite rimproverare. Frasi pressanti e contraddittorie che esprimono le aspettative pressanti e contraddittorie della società in cui viviamo.
“Non parlare a voce troppo alta. Non parlare troppo. Sii obbediente. Sii piacevole. Preparagli la cena. Fallo felice. Questo è il compito di una donna. Sarai una buona moglie un giorno. Prendi il suo cognome. Dagli dei figli. Non vuoi avere figli? Un giorno li vorrai. Cambierai idea.”
Un monologo potente, un manifesto, che riassume un pregiudizio duro da scalfire: è sempre colpa delle donne, noi donne sbagliamo sempre qualcosa, veniamo criticate sia che facciamo qualcosa sia che facciamo il suo contrario. Perché? Semplicemente perché siamo donne.
“Proteggiti. Non farti stuprare. Non bere troppo. Non camminare da sola. Non uscire tardi la sera. Non vestirti così. Fai un corso di autodifesa. Non sorridere agli sconosciuti. Non dire di sì. Non dire di no.”
E allora, dopo tante raccomandazioni, ci rimane ancora una cosa da imparare, la più importante di tutte: impariamo a rispondere, a non stare zitte, impariamo a fare del nostro corpo e della nostra vita ciò che vogliamo, libere da ogni condizionamento. Libere di essere semplicemente noi stesse.


Qui il testo scritto da Camille Rainville: https://writingsofafuriouswoman.wordpress.com/

Link Esterno

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®