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Cairo Comix Festival. Dove a vincere sono le donne per le donne

Cairo Comix Festival. Dove a vincere sono le donne per le donne

La prima edizione del Festival vede primeggiare le artiste che diventano ancora una volta la voce di denuncia delle donne d’Egitto.

Mercoledi, 04/11/2015 -
Cairo. Si è conclusa con successo la prima edizione del Cairo Comix Festival che con il proposito di riunire gli artisti e le artiste egiziani, si è di fatto trasformata in uno spazio aperto nel quale l’incontro e la riflessione sui problemi sociali del Paese hanno avuto un ruolo centrale.

L’esito positivo è stato decretato anche dall’aver dato una nuova visibilità alle giovani artiste del Paese.



Con il merito di essersi trasformate nel volto del dissenso contro una società che molto lentamente sta cercando di realizzare l’uguaglianza di genere in fatto di diritti, Hanan al-Karargy, Habiba Noha, Dina Mohamed, di cui Noidonne ha scritto nel gennaio scorso e Riham Husseiny hanno rispettivamente vinto il Premio per la Migliore Novella Grafica, il Premio per il Migliore Fumetto, il Premio per il Migliore fumetto digitale ed il Premio per il Miglior Work in Progress, aggiudicandosi così quattro dei sei premi indetti dal Festival.



Un trionfo tinto di rosa e che trova il plauso anche da parte delle tante spettatrici che hanno preso parte ai molteplici eventi previsti nel fitto programma della rassegna, realizzata presso il campus dell’Università americana de Il Cairo. “Sono contenta che la maggior parte dei premi siano stati dati alle donne. Si tratta di un segnale forte che non va sottovalutato”, dice Layla H. di 20 anni.



“Fin dalla Rivoluzione sono stati molti gli artisti che hanno espresso in modo forte e chiaro il loro dissenso contro un sistema corrotto ed antidemocratico. Per giorni i ragazzi e le ragazze egiziani si sono ritrovati insieme a dipingere i murales di via Mahmoud, la strada antistante l’università americana per denunciare la violenta repressione e dare un volto alla speranza per un futuro migliore” aggiunge Hoda F, 23 anni.

“Dalla caduta di Mubarak sono cambiate poche cose per le donne di questo Paese. Prima il governo di transizione e poi quello dei Fratelli Musulmani. E con El Sisi le cose vanno a rilento. E’ forte l’attivismo delle associazioni femminili, ma tutto questo serve a poco se non c’è una presa di posizione da parte della politica e della società civile contro le ingiustizie e le violenze che le donne devono subire ogni giorno. Per denunciare tutto questo, è quanto mai importante il lavoro e lo sforzo delle artiste egiziane, che nonostante le difficoltà ad affermarsi in quanto donne, hanno nelle loro mani uno strumento per influenzare l’opinione pubblica” dice Basma A.



Dello stesso parere è anche Doaa El Adlla famosa fumettista che due anni fa sale alla ribalta dei media nazionali per aver realizzato provocatoriamente una vignetta con cui denuncia la terribile pratica delle mutilazioni genitali femminili di fatto vietate nel Paese nel 2008.



“All'inizio della mia carriera ho affrontato un sacco di ostacoli. Era raro trovare una donna che disegnava caricature, soprattutto caricature politiche. I miei colleghi erano soliti ignorare le mie capacità, ma quando ho iniziato a pubblicare le vignette su giornali importanti come Sabah El Kheir e Al Masry Alyoum si sono dovuti ricredere. Posso dire che dopo anni di sacrifici, sono riuscita a realizzare il mio sogno ed ora ho il mio pubblico che non si cura se sono maschio o femmina" - e continua - "Le persone che mi seguono sono solo interessate alla qualità del mio lavoro e al messaggio che vuole veicolare, come nel caso delle mutilazioni genitali femminili”. E così è stato. In poco tempo le sue vignette hanno aperto la strada ad un dibattito che ha accesol’opinione pubblica. Sono sempre più numerosi quelli e quelle che chiedono una volta per tutte la fine della brutale pratica.



 

Foto: Cairo Comix Festival



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