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Coppie omosessuali e figli. Oltre le sentenze, quale legislazione? La lezione dell’Argentina

Coppie omosessuali e figli. Oltre le sentenze, quale legislazione? La lezione dell’Argentina

Se ne parla venerdì 30 giugno a Trieste e martedì 4 luglio a Roma con un convegno doppio, per iniziativa di AIAF e G.E.M.Me

Venerdi, 30/06/2017 - AIAF Friuli Venezia Giulia e G.E.M.Me - Groupement Européen des Magistrats pour la Médiation promuovono il Convegno "Coppie omosessuali e figli. Oltre le sentenze, quale legislazione? La lezione dell’Argentina" in programma venerdì 30 giugno a Trieste nel Salone di rappresentanza della Regione e martedì 4 luglio a Roma nella Sala conferenze del Tribunale per i Minorenni in via dei Bresciani 32. locandina

Questo grande appuntamento di dialogo internazionale e di confronto dialettico tra due legislazioni recentemente impegnate a trasformare le vite delle persone omosessuali, ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Ambasciata Argentina e vedrà la partecipazione di personaggi che hanno fatto la storia, in Argentina e in Italia, su questi temi: a Trieste la prof.ssa Maria Josè Lubertino, docente di Diritti Umani e Diritto Costituzionale all’Università di Buenos Aires, Melita Cavallo, Presidente Emerita del Tribunale per i Minorenni di Roma e autrice di ben 6 sentenze che hanno portato tante famiglie omogenitoriali italiane a vedere riconosciuti i loro diritti e quelli dei loro figli, Marilisa D’Amico, professore ordinario di Diritto Costituzionale all’Università Statale di Milano, Eugenia Romanelli, giornalista e scrittrice impegnata da anni a raccontare e dare testimonianza di tante storie di famiglie non riconosciute nei loro diritti fondamentali. A Roma anche Salvatore Patti, professore ordinario di Diritto Privato Università La Sapienza, la sociologa Chiara Saraceno, Honorary Fellow del Collegio Carlo Alberto di Torino, Monica Velletti, Presidente G.E.M.Me Italia.

Il Convegno, che a Trieste sarà aperto da aperto dalla Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e a Roma dalla Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi (in attesa di conferma) è stato organizzato dall’avvocata che nel 2014 ha vinto la prima causa di adozione in Italia di una donna verso il figlio biologico della sua compagna: Maria Antonia Pili, presidente per il Friuli Venezia Giulia di AIAF Associazione Italiana Avvocati per la Famiglia che raggruppa oltre duemila professionisti specializzati in materia e componente Giunta Nazionale AIAF. L'abbiamo intervistata.











Come mai un raffronto tra la legislazione Italiana e quella Argentina (Paese del Sud del Mondo)? ... piuttosto che un raffronto con le legislazioni degli altri Paesi Europei peraltro in un momento di importanti pronunce e censure CEDU in tema di diritti delle famiglie, delle persone e dei minori?

In Argentina è entrato in vigore il 1 Gennaio 2016 il nuovo Codice Civile dove si rinvengono già nel Preambolo importanti e civilissimi principi relativi a tali Diritti. In particolare si parla di :

1) "IV - constitucionalizaciòn del derecho privado" (introducendo per la prima volta una connessione tra la Costituzione ed il Diritto Privato basata anche su precedenti di Dottrina e Giurisprudenza - cosiddetto "diritto vivente" - ovvero tenendo conto dei mutamenti sociali che devono necessariamente essere recepiti dal Diritto);

2) "VI - tutela de la persona humana"

3) "VII - familia en una sociedad multicultural"

4) "IX - paradigma protectorio" (tutela dei disabili in base al principio costituzionale di eguaglianza)

5) "XI - paradigma no discriminatorio" (nessuna norma può essere interpretata né applicata nel senso di limitare, restringere, escludere o sopprimere l'uguaglianza dei diritti tra coloro che contraggono matrimonio, anche in relazione agli effetti dello stesso, sia che venga contratto fra persone di sesso diverso che da persone dello stesso sesso)

... e tanti altri "paradigmi" che riguardano i diritti personali e personalissimi i quali vengono ispirati da un fondamentale, e da noi ormai quasi desueto, principio : "Estas normas se inscriben en una fuerte tradiciòn humanista" (le norme del Codice Civile si ispirano ad una forte tradizione umanistica).

In quel periodo mi trovavo a Buenos Aires per le vacanze di Natale e proprio in quei giorni mi era stata notificata la Sentenza della Corte d'Appello di Roma che confermava quella del Tribunale per i Minorenni di Roma in relazione al primo caso in Italia di cosiddetta "stepchild adoption" cioè dell'adozione della figlia della partner in una coppia omosessuale. Sentenza poi confermata nel Giugno 2016 anche dalla Corte di Cassazione.

Ricordo che ricevevo di continuo telefonate dall'Italia con richieste di interviste e, per puro caso, stavo sfogliando il nuovo Codice Civile appena sfornato che un amico mi aveva regalato; avevo la sensazione di vivere in due mondi completamente diversi fra loro in quanto nel Libro Secondo del Nuovo Codice Civile Argentino dal titolo "Relazioni Familiari" erano contenuti, oltre che i "paradigmi" sopra ricordati, tutti gli Istituti riguardanti tali relazioni, ovvero il matrimonio egualitario, l'adozione piena nell'ambito di coppia omosessuale in particolare. Ovvero l'assoluto riconoscimento dei diritti al di fuori di ogni discriminazione e nel rispetto del fondamentale principio di uguaglianza.

La Sentenza appena ottenuta in Italia invece era fonte di discussioni e contestazioni a non finire in quanto quel primo caso di adozione, seppur "mite", ovvero in casi particolari, pareva aver sconvolto il Paese!... una vera esagerazione a mio parere, dettata più dal pregiudizio sociale che dalla portata oggettiva di tale intervento giurisprudenziale più che mai opportuno.

E' da lì che è nata l'idea di un raffronto fra questi due mondi, così lontani seppur così vicini per tradizione e cultura, anche giuridica (si pensi che quasi il 60% del contenuto dell'intero Codice Civile è praticamente mutuato da quello Italiano - esclusa la materia di cui si tratta ovviamente!....); ed è in questa prospettiva che AIAF (FVG) e GEMME Italia hanno deciso di organizzare l'importante iniziativa con i due Convegni di Trieste (il 30 Giugno) e di Roma (il 4 Luglio), ai quali è stato concesso anche l'importante e significativo patrocinio istituzionale sia della Regione Friuli Venezia Giulia che della Presidenza del Consiglio dei Ministri che dell'Ambasciata Argentina in Italia.

Sarà dunque interessante analizzare e comprendere le motivazioni che hanno indotto il legislatore Argentino grossomodo da metà degli anni 90 in poi a modificare radicalmente il Diritto di Famiglia fino ad arrivare, già nell'anno 2010, all'approvazione del matrimonio egualitario e da lì, nel giro di tre / quattro anni, a compiere una vera e propria rivoluzione copernicana nell'ambito dei diritti delle persone.

E sarà interessante anche raffrontare l'impatto sociale, che tali nuove norme hanno avuto in Argentina, con gli scenari catastrofici che vengono ancora purtroppo paventati nel nostro Paese quando si parla di diritti delle persone omosessuali e dei loro figli, evidenziando così, ormai inaccettabilmente, ancora una forte discriminazione omofobica.



Quali prospettive in Italia di arrivare ad un corpus unico dei Diritti delle Persone ricomprendenti anche matrimonio egualitario e dunque anche le adozioni per le coppie omosessuali?

Ritengo che il legislatore Argentino sia veramente stato all'avanguardia nel produrre un corpus omogeneo che riguarda i diritti delle persone, addirittura anche rispetto agli Stati Europei più avanzati da questo punto di vista laddove per esempio spesso si parla di unioni in qualche modo qualificate piuttosto che di matrimonio tout court fra persone omosessuali; ovvero mantenendo tali diritti in qualche modo dimezzati e/o affievoliti.

Francamente il nostro Paese è ancora piuttosto indietro da questo punto di vista nonostante l'importantissimo Istituto di recente introdotto, le Unioni Civili, e nonostante le pronunce giurisprudenziali - quali perlappunto la stepchild adoption - nonché nonostante le molte altre iniziative in corso (ius soli, testamento biologico, diritto alle origini, etc. etc.); è auspicabile comunque che questi primi segnali fortemente voluti da quella parte della classe politica che si può sicuramente definire illuminata, unitamente alle continue censure e condanne della CEDU in materia, induca il Legislatore ad affrontare in modo laico e consapevole, una volta per tutte, la composita materia dei diritti delle persone ricomprendendola in un unico corpus chiaro ed omogeneo, anche sotto il profilo processuale attraverso l'istituzione delle tanto auspicate Sezioni Specializzate per materia che garantiscano il più compiutamente possibile i diritti dei cittadini i quali potranno rivolgersi ad Avvocati ed a Tribunali e Procure Specializzati e di prossimità, cioè vicini alle loro esigenze.



Qual è, a parere dell'Avvocatura, il sentire sociale ovvero il polso della situazione in Italia rispetto a tali istituti giuridici già in vigore da anni in Argentina?

Sicuramente la società anche da noi è prontissima a convivere con situazioni come quelle appena delineate, e questo lo possiamo vedere nella vita di tutti i giorni laddove non destano più né fastidio né disapprovazione né sconcerto, per esempio le famiglie omogenitoriali, le adozioni monoparentali, le famiglie ricomposte, etc... E' dunque proprio la Società che lo richiede e quindi è proprio il Legislatore che deve ispirarsi, piuttosto che a quei pregiudizi ormai inaccettabili (che se non vengono arginati o addirittura vengono "coltivati" per ragioni ideologiche / politiche possono ingenerare solo odio, conflittualità e disagio sociale talvolta in termini anche molto pesanti come spesso avviene), al concetto di condivisione ed inclusione che pare ormai del tutto acquisito a livello sociale e che va dunque agevolato anche in termini legislativi, e soprattutto culturali.







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