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Crescete e moltiplicatevi…e incrementate la fame nel mondo

Crescete e moltiplicatevi…e incrementate la fame nel mondo

Si chiama sindrome del boia ed è la tecnica di chi vuole distruggere qualcuno con i sensi di colpa. Su questa tecnica si fondano i 40 anni di crociate catto-fasciste con cui le sette cattoliche fondamentaliste e le destre politiche di questo Paese perseg

Martedi, 15/05/2018 - Cresce moltiplicatevi e... incrementate la fame nel mondo
Raffaella Mauceri

Si chiama sindrome del boia ed è la tecnica di chi vuole distruggere qualcuno con i sensi di colpa. Su questa tecnica si fondano i 40 anni di crociate catto-fasciste con cui le sette cattoliche fondamentaliste e le destre politiche di questo Paese perseguitano le donne al fine di abrogare la legge 194.
Al divieto assoluto di usare qualsiasi contraccettivo, ivi incluso anche il semplice condom che preserva dal contagio delle malattie sessualmente trasmissibili, divieto che ha causato il proliferare dell’Aids, si aggiunge infatti il divieto di fermare la gravidanza entro le prime 12 settimane, cioè quando siamo anocra in presenza di un mebrione e non di un essere umano.
Ma con la sindrome del boia, la chiesa cattolica ha ottenuto ottimi risultati introducendo un linguaggio esplosivo che si articola fondamentalmente in tre termini:
- bambino invece di embrione
- assassinio invece di interruzione volontaria di gravidanza (Ivg)
- sterminio invece di controllo delle nascite
Naturalmente il tutto fondato sulla più perfetta ascientificità, la più perfetta malafede e il più perfetto odio per le donne. Giacché purtroppo chi pensa che una religione tutta maschile, amministrata da un clero tutto maschile, possa rispettare le donne, dimentica il postulato sulla cui base poggiano tutte le religioni patriarcali: “L’uomo è a capo della donna e la deve dominare”.
Non a caso Mons. Fabio Martinez Castilla arriva ad affermare che: “Da un punto di vista qualitativo, l’aborto è molto più grave dell’abuso su un bambino da parte di un sacerdote”
Essendo dunque la procreazione il potere femminile per eccellenza, è lì che vanno sottomesse, punite, espropriate e violentate. Ed è lì che la chiesa cattolica dispiega il meglio del suo fanatismo e della sua misoginia, dimodoché laddove non è riuscita a fare abrogare la legge 194, si è adoperata per svuotarla lavorando sul doppio fronte dell’obiezione di coscienza dei medici e sul volontariato delle sue torme “pro-life”. Peccato che sono pro-life (cioè per la vita) di uno zigote che non è una persona, e non per la vita della madre che è una persona. Spesso ingravidata contro la sua volontà.
E non manca di certo la complicità dello stato che riconosce al sanitario il diritto all’obiezione di coscienza, soltanto e unicamente per l’interruzione di gravidanza laddove gli viene, correttamente, negata in qualsiasi altro ambito. Un’eccezione grazie alla quale i ginecologi hanno scelto in massa l’obiezione nelle strutture pubbliche, e l’interruzione di gravidanza negli studi privati... in cambio di denaro sonante.
La 194 recita: “Prevale la volontà della donna e il suo diritto alla vita e alla salute sia fisica che psichica perchè già persona rispetto all’embrione che persona deve ancora diventare”.
Il concetto è chiarissimo e semplicissimo, ma a fronte della sacra mission della chiesa cattolica di sottomettere le donne, ha l’enorme difetto di dare l’ultima parola alla donna. E quindi essa chiesa ha diffuso tutta una serie di fake news inventandosi che l’embrione è un essere umano, che l’interruzione è un assassinio e che il controllo delle nascite è uno sterminio.
E adesso facciamo un esempio.
Un tizio decide di costruirsi una villetta. Si rivolge a una ditta e gli operai cominciano a scavare le fondamenta. Senonchè rifacendo meglio i conti, scopre che non riesce ad affrontarne i costi, quindi dice agli operai di interrompere i lavori e coprire lo scavo. Ebbene, direste che è stata demolita una villetta?
Ovvio che no. Analogamente, questo è ciò che, in assoluta malafede, sostengono i preti.
Ma c’è di peggio e di più. Pare infatti che abbiano avuto l’impudenza di girare per le scuole “armati” di un filmino dove mostravano ad intere classi di adolescenti, l’esecuzione minuto per minuto di un aborto terapeutico su un feto al sesto mese di gravidanza cui veniva frantumato il cranio! Uno spettacolo dell’orrore che nulla aveva a che farere con l’Ivg e scelto al preciso scopo di traumatizzarli e farne ulteriori, ottusi e crudeli crociati contro l’interruzione di gravidanza.
“Non siamo mai state in pericolo come adesso – dice la dott.ssa Elisabetta Canitano, ginecologa di prima linea – di arretrare sui diritti delle donne. Mai abbiamo avuto bisogno come ora che sia presa in carico la difesa delle scelte delle donne da parte di tutti coloro che pensano che lo stato debba essere laico”.
Perchè l’Italia è ben lontano dall’essere un paese laico. L’Italia è un paese in cui si lascia che una confessione religiosa cerchi di distruggere una legge civile nata per cancellare la piaga dell’aborto clandestino che sterminava 20.000 donne all’anno. Un paese dove le donne rischiano di tornare a morire di aborto clandestino o di aborto rifiutato, perchè così vogliono uomini mostruosamente misogini come il dott. Noia, che parla di morte cruenta degli embrioni chiamandoli esseri umani, o di Mario Adinolfi, democratico cristiano a capo del suo “popolo della famiglia” e che inspiegabilmente ha soltanto due figli.
E così, sebben che siano passati 40 anni, le donne siamo costrette a ripartire da zero e lottare con le unghie e con i denti per il nostro diritto all’autodeterminazione. E non c’è tempo da perdere, o il fondamentalismo religioso, il terrorismo e la misoginia ci travolgeranno per sempre.

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