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Diversity managment: inclusione, integrazione e buone pratiche

Diversity managment: inclusione, integrazione e buone pratiche

L'importanza delle buone pratiche nel mondo del lavoro e le realtà professionali che le concretizzano.

Sabato, 18/04/2015 -
Telecom Italia Factory, tra poco Tim Factory, è diventato, lo scorso mercoledì 15 aprile, luogo di incontro e valorizzazione di differenze. “Il diversity managment non è più solo una sigla ma una modalità di declinare l’impresa” così Marco De Giorgi, direttore UNAR (ufficio nazionale anti razzismo). “L’obiettivo fino al 2020 è diversificare i livelli di azioni portando i temi legati alla discriminazione, nel senso più ampio del termine, anche nella piccola e media impresa”.



Il senso di trovarsi al n.12 di Via delle Conce è quindi questo: “sarebbe interessante vedere realtà virtuose, ad esempio Telecom, come una sorta d’incubatrice per progetti futuri che mirino all’inclusione,” ovvero una delle parole chiave del libro di Andrea Notarnicola Global inclusion, le aziende che cambiano: strategie per innovare e competere. “Le aziende scelgono questa soluzione anche e soprattutto per essere più competitive sul mercato” evidenzia l’autore. L’esperienza di aggregatori come Valore D e Parks conferisce all’incontro l’elemento pratico che gli ascoltatori attendevano.



“L’occupazione femminile è al 47%, valore che deve salire per incrementare anche il PIL nazionale. Si cerca di portare avanti due livelli, da un lato il cambiamento di esigenze, favorendo, oltre gli asili nido, anche la cura degli anziani non autosufficienti. E dall’altro, con la formazione, il radicamento della consapevolezza della diversità” sottolinea Anna Zattoni, direttore generale di Valore D. Il cambiamento si esprime anche con l’azione “da un generico atteggiamento non discriminante, passivo, si è passati ad un approccio inclusivo, attivo e propositivo” evidenzia Igor Suran, direttore esecutivo di Parks. Tra le buone prassi riportate quella di Ferrovia Italiane, Axa e Telecom. “Avere delle donne capotreno, in un’azienda con circa l’86% di uomini, è un traguardo prezioso” ricorda Sofia Nasi. Mentre la formazione è centrale in Axa “crediamo che sia il punto centrale per determinare un cambiamento duraturo”, evidenzia Titti De Bonis. “ Su 21 nomine dirigenziali recenti 10 sono state attribuite alle donne” riporta con soddisfazione Fabio Galluccio, People Value - Telecom Italia. E prosegue “si tratta di un percorso iniziato nel 2009 e che portiamo avanti con caparbietà. Oggi, uno dei nostri prossimi traguardi è l’integrazione religiosa. L’obiettivo è evitare che la discriminazione sia invisibile”. Essenziale è portarlo alla luce e renderlo buona prassi.

Piera F. Mastantuono

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