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DONNE IN JAZZ, dodicesima edizione a Ortona e Chieti

DONNE IN JAZZ, dodicesima edizione a Ortona e Chieti

Dall’8 al 15 marzo in scena la dodicesima edizione del FESTIVAL INTERNAZIONALE DONNE IN JAZZ a Ortona e Chieti, un appuntamento tutto al femminile con ospiti d’eccezione

Venerdi, 24/02/2012 -

Un omaggio al genio femminile. Un appuntamento importante nell’ambito del jazz internazionale. Il festival Donne in Jazz, giunto alla dodicesima edizione ospita nella splendida cornice abruzzese voci, talenti e personalità femminili della musica internazionale. L’8 marzo si esibiranno sul palco del teatro Tosti di Ortona la cantante Assunta Menna e una ginnasta olimpionica Fabrizia d’Ottavio in un progetto dal titolo Corpo e anima. Seguirà il 9 una grande artista del calibro di Ornella Vanoni attesa da anni da questo festival, e un grande finale con l’anteprima internazionale Matt Bianco feat. Elisabeth Antwi. A Chieti al teatro Marrucino, altra splendida location del festival, si esibiranno di nuovo Ornella Vanoni, Simona Molinari reduce dai successi dei singoli “Forse” e “In cerca di te” (che ha cantato insieme al grande Peter Cincotti) e la sua Mosca jazz band.

Claudio Di Dionisio è il direttore artistico della manifestazione sin dalla sua nascita nel ‘95.

 

Un ottimo programma anche quest’anno...

Anche quest’anno dopo dodici anni ci rinnoviamo, è una cosa molto impegnativa sia per i nomi degli artisti che per la qualità delle proposte che caratterizzeranno Donne in jazz 2012.

L’appuntamento più significativo è certamente quello con Ornella Vanoni attesa da anni da questo festival...

E’ vero è quello più rilevante un progetto esclusivo che Ornella Vanoni in jazz sta realizzando per noi. Si proporrà con un quartetto acustico e ri-arrangerà tutti i suoi brani più famosi o quelli più significativi della sua vita artistica in chiave jazz apposta per noi. Sempre per noi rimarrà due giorni in due location diverse il 9 marzo al teatro Paolo Tosti di Ortona e il 10 marzo a Chieti al teatro Marrucino, per dare la possibilità a tutti di vederla, perché noi purtroppo o per fortuna abbiamo teatri all’italiana, che sono piccoli con una capienza massima di quattrocento posti.

C’è molta affluenza agli eventi? Unico festival in Europa dedicato alle donne e in Italia forse il più longevo...

Si! Arrivano da tante regioni d’Italia, stiamo vendendo biglietti ovunque! La gente si sente invogliata a fare un week end diverso, gli eventi iniziano il giovedì fino a domenica. E’ un modo per conoscere il territorio e le sue bellezze, oltre che ascoltare buona musica la sera in questi due teatri. E’ un evento unico in Europa e’ l’unico omaggio al femminile, il più vecchio sicuramente come data di nascita che esiste in Italia.

Quest’anno c’è la novità del concorso delle giovani artiste abruzzesi, le vincitrici apriranno i concerti della Vanoni, Opening act, com’è andata?

Quest’anno abbiamo deciso di fare un anteprima nell’anteprima, cioè quella di dare una possibilità a giovani artiste, formazioni di quintetti e quartetti al femminile, abruzzesi, con la possibilità di aprire i due concerti di Ornella Vanoni. Abbiamo fatto una selezione, molte di queste le abbiamo dovute scartare perché una marea di proposte provenivano anche fuori dall’Abruzzo, proprio per questo l’anno prossimo faremo un concorso per tutte le giovani formazioni aperto a tutta l’Italia. Le formazioni che si sono iscritte quest’anno sono oltre cinquantasei, ne saranno selezionate sei che si esibiranno dal vivo in tre serate, e da queste sei ne rimarranno due che apriranno i concerti di Ornella Vanoni. Tra l’altro è stato concordato con l’artista stessa che l’ha accolto con entusiasmo.

Come vi è venuta l’idea di un festival per sole jazziste donne?.. In un mondo molto maschile, una bella sfida!

L’idea ci è venuta nel ’95. Come nascono tutte queste idee: a tavola con un buon vino, parlando di quello che non c’era. Pensavamo a qualcosa di originale, anziché copiare formule che già funzionavano, noi volevamo fare qualcosa che non esisteva, e mancava un omaggio al femminile, al genio femminile. Devo confessare una cosa però… è nata da quattro uomini, non c’era neanche una donna a tavola, però noi amiamo le donne!, per questo abbiamo voluto creare questa manifestazione.

Il vostro motto è “Ancora un anno, ancora qui!”

Perché con tutte le difficoltà che ci sono, specialmente nel settore cultura, è ogni anno un miracolo essere presenti. In pratica stiamo facendo tutto da soli. Ormai non abbiamo più supporti né da comune, né da regioni, anche se ci danno una mano Ortona e Chieti, ma non sono sufficienti per gestire queste grosse artiste. Quindi ancora un anno ancora qui, perché ogni anno è sempre più difficile mettere in piedi un cartellone di livello con tutte le difficoltà economiche che ci sono.

E’ uno dei festival più seguiti in Italia, è molto cresciuto nel corso degli anni?

Si assolutamente!, abbiamo uno zoccolo duro che ci segue, che fanno gli abbonamenti prima ancora di uscire con il cartellone. Ma nel corso del tempo, anche se siamo partiti con un programma esclusivamente jazz, ci siamo aperti ad altre contaminazioni musicali. Lo stesso progetto che ha portato qui la Vanoni, che logicamente è in jazz , ha una matrice che nasce dalla sua storia musicale. Così come si è evoluta la nostra proposta artistica, si è evoluto anche il pubblico che ci segue, che è trasversale, sia come tipologia di sesso che di età, ci seguono tutti, noi abbiamo veramente un bel pubblico, e per fortuna i teatri sono gremiti.

Esposizioni, mostre d’arte, sfilate, installazioni contemporanee, cantine aperte tutta la notte con degustazioni di cibo e di vino c’è n’è per tutti insomma...

Una cosa a cui teniamo molto è l’identificazione del festival con il territorio che siamo riusciti a realizzare con gli eventi collaterali appunto, per identificare sempre di più il festival con il territorio abruzzese e in particolare ortonese. Il fatto di identificare Donne in jazz con il territorio e quindi il territorio con questo grande evento è per me motivo di orgoglio anche perché, tra l’altro, non sono abruzzese, ma di Cesena e  per me che ho scelto di vivere qui è una bella cosa...

Qual’è stato l’evento che nel corso di questi anni ti ha reso più orgoglioso

Nel ’95 feci una registrazione di un video e organizzai un concerto di Matt Bianco. Praticamente quest’anno si chiude un cerchio perché ritorna Matt Bianco a renderci omaggio con Elizabeth Antwi a chiudere Donne in jazz. Quell’anno feci una produzione per loro, e adesso loro ritornano per me, è quindi una grande soddisfazione. Tra l’altro è l’anteprima che fanno per il tour in Italia. E’ un po’ difficile fare una scelta tra tutti gli eventi organizzati: per esempio quando feci venire Malika Ayane allora non era nessuno ora invece…

Poi quest’anno c’è la bravissima Simona Molinari...

Simona Molinari è bravissima!, un artista a tutto tondo, è un amica del festival da tanti anni, è venuta altre volte e questa sua esplosione ci rende felici!

Le avete portato bene!

Si le abbiamo portato bene, poi se lei ci fa anche il regalo di portarci Peter Cincotti con il quale lei ha duettato e con il quale sta provando in questo periodo,  ci farebbe un grande regalo!

Per info: www.donneinjazz.it

 

Maria Fabbricatore


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