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'Donne senza frontiere'/Auser: un progetto di integrazione a Montemurlo (Po)

'Donne senza frontiere'/Auser: un progetto di integrazione a Montemurlo (Po)

Sei donne di origine straniera, da anni in Italia, fino a maggio 2020 avranno cura di spazi e beni pubblici

Giovedi, 12/12/2019 - Dal Bollettino AUSER nr 44  dell'11 dicembre 2019

MONTEMURLO (PO), PARTITO IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE “DONNE SENZA FRONTIERE”
L'integrazione a Montemurlo passa attraverso la cura dei beni e degli spazi pubblici. È iniziato in questi giorni il progetto “Donne Senza Frontiere” che fino a maggio 2020 vedrà il coinvolgimento di sei donne di origine straniera, che da anni vivono sul territorio, in esperienze di cura di spazi e beni pubblici. Il lavoro e l'impegno concreto dunque come mezzo per conoscere il territorio e per integrarsi nella comunità locale. « È un modo per renderci concretamente utili alla comunità di Montemurlo, la città che ci ha accolto e dove viviamo. - dicono Anna e Albana - Abbiamo voglia di conoscere meglio il territorio e di inserirci nella società».
« Montemurlo è un Comune che sa accogliere e lo fa attraverso esperienze concrete di integrazione. - spiega l'assessore all'intercultura e alle politiche sociali, Alberto Fanti - Dall’incontro con le esperienze di volontariato attivo dell’ Auser Verde Argento di Montemurlo, e grazie alla collaborazione dei servizio sociale che ci ha segnalato le donne più a rischio emarginazione, abbiamo messo in campo un progetto per ridurre l’isolamento e la solitudine delle donne migranti». Le donne svolgeranno le loro attività a coppie e in questi mesi, oltre alla biblioteca Della Fonte e del parco di Villa Giamari, si occuperanno della pulizia e della cura di piazza Amendola a Oste, del Centro Giovani, dell'ex chiesino di Villa Giamari e periodicamente dell'allestimento per convegni o iniziative del Borghetto di Bagnolo. L'Auser di Montemurlo non è nuova ad esperienze di integrazione attraverso l'impegno sociale. Qualche anno fa, primo caso in provincia, l'Auser Montemurlo si è occupata del coinvolgimento di giovani migranti del locale Cas in esperienze di cura e manutenzione degli spazi pubblici.
Il progetto Donne senza frontiere è sperimentale ed ha una durata di sei mesi.
Fonte: gonews.it

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