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Due amici

Due amici

Due amici, con l'amicizia, quella vera, al centro di una storia tenera e piena di ironia, irresistibile come i tre protagonisti

Lunedi, 15/07/2019 - Due amici
Di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media

"Due amici", (trailer) è l’esordio alla regia dell'attore francese Louis Garrel.

Il film si ispira a un testo letterario francese dal titolo "I capricci di Marianne" dello scrittore Alfred de Musset.

Durante il Festival di Cannes l'opera è stata candidata al premio Caméra d'Or, riservato alle migliori opere prime.

Due amici, il film diretto da Louis Garrel, racconta la storia di Clément (Vincent Macaigne) follemente innamorato di Mona (Golshifteh Farahani) conosciuta da appena una settimana. Lui fa la comparsa nei film. Lei lavora in una paninoteca vicino alla Gare du Nord, a Parigi. Clément, che non capisce le intenzioni di Mona, chiede aiuto al suo migliore amico, Abel (Louis Garrel).

Due amici e una fanciulla. Insomma, il triangolo tanto caro al cinema francese, per l'esordio alla regia del sempre più convincente Louis Garrel.

Come Truffaut in Jules e Jim, Garrel nella sua indagine sull'animo umano pone in primo piano un sentire che avverte come universale e senza tempo quasi isolandolo dalla situazione sociale e storica in cui si va a configurare.

In una Parigi notturna e malinconica si aggirano anime in pena, per amore o incapacità di trovare un proprio spazio. Vincent Macaigne è la straordinaria maschera fragile, capace di gettare il cuore per amore della bella e misteriosa Mona, musa e compagna all'epoca della realizzazione del film di Garrel.

Due amici, per l'appunto, con l'amicizia, quella vera, al centro di una storia tenera e piena di ironia, irresistibile come i tre protagonisti. Garrel è anche un regista, e di quelli bravi, non solo un attore.

Garrel interpreta Abel, la cui vita trascorre tra l'amore per la poesia e per le donne. Ma se la passione del ragazzo per l'universo femminile è ricambiata, non può dire lo stesso il suo amico Clément, che non riesce a ottenere un appuntamento con Mona, di cui si è innamorato.

La ragazza è detenuta in semilibertà e ogni sera deve prendere il treno che la riporta in prigione, ma un giorno lo perde e allora è costretta a passare la notte con i due amici.

Mona, la ragazza al centro di questo ménage, è interpretata dall'attrice iraniana Golshifteh Farahani. Lei ama, riamata, i due amici ma soprattutto ama la libertà e di fatto non cede a nessuno dei due. Mona ama ballare, ridere, giocare.

Al centro del motivo ternario dunque c'è Mona, attorno orbitano Clément e Abel che, (auto)emarginati, possiedono tangibilmente soltanto il loro sentimento.

I personaggi, tutti ugualmente innocenti, si costruiscono un rifugio di armonia per fuggire il caos della vita, passando il loro tempo a mentire o a colpevolizzarsi.

Incapaci di indovinare un punto di arrivo, vivono ogni istante come se la loro storia, passata o futura, non avesse rilievo. Ogni qualvolta il conflitto sorge, uno stratagemma narrativo o un dialogo eccentrico intervengono a eluderlo o a ridimensionarlo

I due amici la amano perdutamente ma l’amicizia tra loro è più forte e quella resterà.

L'originalità e la stessa crudeltà della storia sono raccontate col massimo pudore e in dialettica contrapposizione fra trasgressione e norma, tra gioioso lirismo e profonda angoscia.

Dolce, nitido, di aerea leggerezza e armoniosa costruzione.

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