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Ennesimo caso di insulti sessisti rivolti a una rappresentante istituzionale

Ennesimo caso di insulti sessisti rivolti a una rappresentante istituzionale

La piaga sociale del sessismo ha fatto vittima una consigliera di Avigliano (Pz), offesa durante lo svolgimento del consiglio comunale

Martedi, 24/10/2023 - Durante il consiglio comunale di Avigliano (Pz), tenutosi lo scorso 19 ottobre, di contro all’intervento di Vitina Claps, appartenente al gruppo consiliare Per Avigliano 2025, il sindaco, Giuseppe Mecca, ha concluso la sua replica con “Lei si è data il prezzo da sola”. Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di un attacco sessista rivolto all’indirizzo di una donna impegnata istituzionalmente. Pare che questo sia spesso il prezzo da pagare ogniqualvolta ci si confronti con esponenti politici di parte avversa che, invece di entrare nel merito delle questioni poste, attaccano a livello personale.
Già, prezzo, perché pare che in quella stessa sede la consigliera Claps non abbia ricevuto alcun attestato di solidarietà da parte dei colleghi e delle colleghe, come se fosse del tutto normale ricevere un’offesa del genere. Normalità che, come dimostrano altri casi avvenuti in Italia, sta a dimostrare quanto nel nostro Paese il sessismo non sia mai stato preso sul serio. Invece è una piaga sociale, perché le minacce e gli insulti, in tanto vengono perpetrati, in quanto servono per intimidire le donne, che conseguentemente si allontanano dalla politica e dalle sedi di rappresentanza istituzionale.
Diventa preoccupante che, ove tali atteggiamenti violenti si pongano in essere, non si appalesi la giusta dose di sdegno, non comprendendo che insulti, offese ed intimidazioni verso le donne toccano le libertà democratiche dei cittadini di questo Paese.
Con l’aggravante che non può diventare né banale né accettabile che ciò sia perpetrato a livello istituzionale da chi dovrebbe rappresentare un’intera comunità.
E, difatti, in una conversazione telefonica con Vitina Claps, la consigliera mi ha rimarcato come abbia controbattuto al sindaco che il suo non fosse un atteggiamento istituzionale. Lo ha sostenuto a microfoni spenti perché, a suo dire, non aveva potuto accenderli in modo di fare ascoltare meglio le sue considerazioni all’intera assise consiliare.
Le ho allora chiesto cosa provasse a mente fredda, dopo qualche giorno dall’accaduto, e la sua risposta è stata chiara e netta. Ossia, “L’evento è stato sgradevole e spiacevole. La politica deve rimanere tale. Gli attacchi personali non servono e, soprattutto, deprezzano chi li commette, che li fa perché non ha argomentazioni di natura politica”. In ultimo le ho domandato come valutasse l’accaduto e Vitina Claps ha ribattuto “Non l’ho subita come un’offesa personale, ma come un’offesa a tutte le donne che si impegnano nella società, in qualsivoglia modo e qualsivoglia ruolo”.
Di fronte a quanto accaduto a questa consigliera comunale non si può restare in silenzio. Occorre invece reagire a quella che si potrebbe opportunamente definire “la gogna” riservata alle donne che osano rivestire un ruolo politico. In una democrazia degna di tal nome la diversità di opinioni si affronta con gli argomenti e non con le offese e gli insulti. Ove ciò avvenga vuol dire che c’è qualcosa non solo sbagliato, ma finanche patologico per il sistema stesso in cui viviamo.
Con molti sforzi, soprattutto negli ultimi anni, si è pervenuti ad un aumento della rappresentanza femminile in Parlamento, nei governi e nella politica locale. Con la doppia preferenza si è riusciti a recuperare il terreno, ma quando accadono episodi come quello che ha visto Vitina Claps vittima di insulti sessisti, si può a ragione affermare che ancora oggi si è ben lontani dal conferire alle donne piena legittimazione politica.
Evidentemente una donna in ruoli apicali in politica, come anche in qualsiasi altro settore della vita pubblica, continua a suscitare sconcerto in Italia. Il motivo è da ricercare nella dato di fatto per il quale è presente e viva una forte cultura sessista, pronta a esprimere la violenza contro le donne anche sul piano verbale.
Come è accaduto ad Avigliano, e come continuerà ad accadere nel nostro Paese, se non si porrà in atto una vera e propria rivoluzione culturale. Ossia, riconoscere che tante donne proprio grazie al loro quotidiano impegno politico ed istituzionale contribuiscono all’affermazione del rispetto di tutte le donne e, conseguentemente, al miglioramento di tutta la società.

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