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Ennesimo giornalista minacciato

Ennesimo giornalista minacciato

Che fare quando un giornalista è minacciato in terra di camorra?

Martedi, 08/10/2019 - voglio raccontarvi la storia di un collega giovane, come dico io che ormai sono vecchia.
In realtà è un uomo adulto, sposato con prole, ma ha l'età di mio figlio.
Conosco da tantissimo tempo Arzano, Napoli Nord, dove abita, e sono cosciente che questo comune non ha un periodo di tranquillità politica e civile da quando ne seguo le vicende. Basti dire che è al suo terzo commissariamento perché una classe politica come si deve non è in grado di emergervi e di governare.
Tante parole, tanti slogan antimafia davanti e il serpente alle spalle. Clan Moccia e Co.? non solo.
Si direbbe che la camorra sia il male peggiore del territorio, ma io non ne sono cosi sicura.
Il male peggiore è il silenzio.
Per questo uno che parla fa paura e dev'essere zittito.
Per questo il collega Giuseppe Bianco di Arzano è oggetto di minacce e intimidazioni, per indurlo a tacere.
Lasceremo che cio' accada senza battere ciglio? Anche noi tante chiacchiere, tanti indignati punti esclamativi. E poi? E poi tenimm'a che fa'
Tutti teniamo famiglia, pure il collega Bianco che è posto di fronte a una scelta: rassegnarsi a tacere, scrivere articoli compiacenti senza offendere nessuno, abbassare gli occhi quando la situazione lo richiede. E magari ricevere una bella confezione natalizia fra un paio di mesi.
Oppure rischiare la vita sua e dei suoi famigliari.
E' una scelta che ci riguarda: noi, a parte un like qua sotto, che cosa siamo disponibili a fare?

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