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Fondazione Pangea Onlus presenta REAMA

Fondazione Pangea Onlus presenta REAMA

E' stata presentata a Roma la Rete per l'Empowerment e l'Auto Mutuo Aiuto, una novità nella prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne. I numeri ufficiali: Italia, Europa, mondo

Mercoledi, 06/03/2019 - Riceviamo e pubblichiamo
Oltre 50 realtà aderenti tra associazioni, gruppi di auto mutuo aiuto, centri antiviolenza, case rifugio, professioniste, donne uscite dalla violenza e parenti di vittime di femminicidio, che compongono una fitta Rete di “antenne” in tutta Italia per far conoscere e applicare la Convenzione di Istanbul.

Questo e molto altro è REAMA, la Rete per l’Empowerment e l’Auto Mutuo Aiuto per le donne che subiscono violenza e per i loro figli, nata dall'impegno Fondazione Pangea Onlus con il sostegno di Fondazione Just Italia.

La Rete, che rappresenta una novità nel panorama della prevenzione e del contrasto alla violenza contro le donne, è stata presentata oggi alla Casa Internazionale delle donne di Roma alla presenza di Simona Lanzoni, vice presidente di Fondazione Pangea Onlus, Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare d’Inchiesta sul femminicidio oltre alle tante persone e associazioni che hanno aderito.

“In un periodo storico in cui i diritti delle donne sono sempre più sotto attacco – spiega Simona Lanzoni - l'esigenza di mettere in rete varie realtà e persone, non poteva per noi che tradursi in qualcosa di concreto, a sostegno e a rafforzamento di quanto già esiste. Siamo quindi un tassello ulteriore nel panorama della prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, che ha come obiettivo l’applicazione della Convenzione di Istanbul”.

“La nostra storia imprenditoriale, la nostra vicinanza alle donne, i valori che abbiamo sempre condiviso ci hanno portato in questa direzione” ricorda Marco Salvatori, Presidente di Just Italia e della sua Fondazione. “Il progetto R.E.A.M.A. di Pangea ci ha coinvolti e stimolati sia per gli obiettivi che si prefigge, sia per la solidità e presenza di tante competenze professionali. L’imperativo, per chiunque abbia a cuore le donne e sia consapevole dei drammi legati agli abusi e alla violenza, è quello di non “ girarsi dall’altra parte” e di non farle sentire “mai sole al mondo”.

“Nella Rete – prosegue Lanzoni - nessuno perde la propria identità ma lavora in sinergia per orientare le donne e i minori che vivono i maltrattamenti; prevenire la violenza di genere; rafforzare le reti territoriali volte a proteggere le vittime e dare loro strumenti di empowerment per uscire dalla violenza; sostenere le donne durante le investigazioni e nel percorso giudiziario; sensibilizzare sui temi della violenza e della Convezione di Istanbul realizzando una campagna di informazione rivolta alla pubblica opinione, all’associazionismo, alle istituzioni”.

Per fare questo Reama può contare, oltre che sulla rete delle “Antenne”, sul Comitato Scientifico, sul Gruppo Giuridico, ovvero una rete nazionale di avvocate professionalizzate sulla violenza, che fanno gratuito patrocinio, per l’analisi di casi complessi e la produzione di materiali giurisprudenziali e sul Coordinamento nazionale che cura il lavoro con le istituzioni, la comunicazione, l’orientamento delle donne alle antenne territoriali.

Diversi gli strumenti a disposizione di Reama: due sportelli, uno Antiviolenza online ( sportello@reamanetwork.org) e uno specifico sulla violenza economica - Mia Economia – (miaeconomia@reamanetwork.org), per sostenere le donne che vivono o hanno vissuto una condizione di violenza economica e aiutarle gratuitamente ad analizzare il debito o, se possibile, a rinegoziarlo.

Reama mette a disposizione anche un piccolo Fondo vittime, ovvero un piccolo sostegno economico alle donne sopravvissute alla violenza, ai loro figli/e o ai loro familiari come spinta per “rincominciare” e organizza seminari di Formazione – informazione comune per approfondire temi ed esperienze in uno scambio reciproco di saperi, metodologie e buone pratiche.

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Dati ricerca ISTAT-DPO 2014 presentati nel 2015
IN ITALIA
La violenza contro le donne è fenomeno ampio e diffuso. 6 milioni 788 mila donne in Italia hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri.
Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%).
I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%).
Il 10,6% delle donne ha subìto violenze sessuali prima dei 16 anni. Considerando il totale delle violenze subìte da donne con figli, aumenta la percentuale dei figli che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre (dal 60,3% del dato del 2006 al 65,2% rilevato nel 2014)
Le donne separate o divorziate hanno subìto violenze fisiche o sessuali in misura maggiore rispetto alle altre (51,4% contro 31,5%). Critica anche la situazione delle donne con problemi di salute o disabilità: ha subìto violenze fisiche o sessuali il 36% di chi è in cattive condizioni di salute e il 36,6% di chi ha limitazioni gravi. Il rischio di subire stupri o tentati stupri è doppio (10% contro il 4,7% delle donne senza problemi).

Dati Agenzia Fondamentale dei diritti umani dell’UE
IN EUROPA

I risultati della prima rilevazione statistica europea fatta nei 28 paesi e presentata nel 2014 sulla violenza sulle donne dall’agenzia per i diritti umani mettono in luce il fenomeno e problema sociale della violenza maschile sulle donne che si stima colpisce almeno 62 milioni di cittadine europee tra i 17 e i 74 anni e costa in europa una cifra intorno ai 223 miliardi di euro.
I dati sono purtroppo allarmanti, una donna su tre in Europa ha subito una qualche forma di violenza, fisica, sessuale, psicologica, economica, stalking e il terreno si è esteso anche nel mondo online sopratutto tra le giovani che ricevono anche prima dei 17 anni minacce e intimidazioni.

Organizzazione Mondiale della sanità
Nel Mondo

Stime globali pubblicate dall'Organizzazione nel 2017 indicano che circa poco più di 1 su 3 (35%) delle donne di tutto il mondo ha subito violenze sessuale o fisica durante la loro vita.

La violenza contro le donne, in particolare la violenza dei partner e la violenza sessuale, è un grave problema di salute pubblica oltre che una violazione dei diritti umani delle donne.

Il 30% delle donne subisce violenza dal partner.
Inoltre lo studio dell’OMS ha riportato che il 38% di femminicidi nel mondo è causato da partner intimo, mentre il 42% delle donne che hanno subito abusi fisici da parte del proprio compagno ha anche riportato ferite.

La violenza fisica o sessuale colpisce più di un terzo delle donne nel mondo (35%) e la violenza domestica inflitta dal partner intimo è la forma più comune (30%), ha denunciato l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dai dati rilevati nel 2017 a livello mondiale. "I risultati di questo studio inviano un messaggio forte: la violenza contro le donne è un problema mondiale di salute pubblica di proporzioni epidemiche", ha commentato Margaret Chan, Direttore generale dell'Oms.
Il rapporto è il "primo studio sistematico" mai condotto con dati globali sulla prevalenza della violenza contro le donne da parte del loro partner o della violenza sessuale inflitta da altri e rivela "una statistica scioccante", ha affermato Flavia Bustreo, vice Direttore generale dell'Oms per la salute della famiglia, delle donne e dei bambini direttore generale.
"Tutte le fasce di età sono colpite", anche se con una minore prevalenza, pure le giovani o le donne in età più avanzata non sono risparmiate da questa violenza che "colpisce inoltre tutte le regioni e le classi sociali", ha detto Bustreo in una conferenza stampa. Il rapporto stima il tasso di prevalenza in Africa è del 45,6%, nelle Americhe del 36,1% , per il Mediterraneo orientale, il 36,4% , in Europa (Russia e Asia centrela incluse) del 27,2%, nel Sud est-est asiatico del 40,2%, nel Pacifico Occidentale del 27,9%. Nei Paesi ad alto reddito è pari al 32,7% .
Lo studio mostra inoltre che, a livello mondiale, il 38% delle donne uccise lo sono state dai loro partner intimi e che il 42% delle donne che ha subito violenza fisica o sessuale ha subito ferite. Per le donne vittime di violenza da parte del proprio partner, la probabilità di depressione è quasi due volte più alta rispetto a chi non ne ha subite, così come quella di avere problemi di consumo d'alcol. Salgono anche i rischi contrarre malattie sessualmente trasmissibli, di aborto e di aver un bambino con un basso peso alla nascita.

ALTRI DATI UTILI
Oltre 67 milioni di donne tra i 20 e i 24 anni oggi si sono sposate prima dei 18 anni
Si stima che più di 125milioni di bambine vivano nei 29 Paesi in Africa e medio Oriente dove sono praticate le Mutilazioni Genitlai Femminili
Si stima che 11,4 milioni di donne e bambine siano vittime di traffico di esseri umani
1 donna su 3 tra i 15 e i 49 anni ha vissuto una forma di violenza fisica o sessuale da una persona con cui aveva una relazione di intimità
Il 6% delle donne anziane ha riportato un abuso negli ultimo sei mesi
Si stima che il 38% degli omicidi di genere contro le donne e il 6% degli omicidi contro gli uomini sono perpetrati dai loro partner intimi (17,18)
Il 20% delle bambine e il 5_10% dei bambini ha avuto esperienza di abuso sessuale in tenera età



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