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Giordano Bruno, dignità laicità democrazia

Giordano Bruno, dignità laicità democrazia

Il 17 febbraio, come ogni anno, cerimonia a Campo de' Fiori (Roma) per ricordare il filosofo arso vivo dall'Inquisizione nel 1600

Mercoledi, 13/02/2019 - “Giordano Bruno, dignità laicità democrazia” è il titolo della cerimonia che, come ogni anno si tiene a Roma il 17 febbraio in quella stessa piazza - Campo de' Fiori - in cui nel 1600 il filosofo Giordano Bruno venne bruciato vivo. L'Inquisizione condannò il frate domenicano per non aver rinnegato le sue teorie e per aver voluto riconoscere i dogmi della Chiesa cattolica.
Dopo la deposizione di corone di alloro e i saluti istituzionali davanti alla statua, si terrà l’esibizione della Banda Musicale del Corpo di Polizia di Roma Capitale. A seguire un convegno condotto da Antonella Cristofaro e con la partecipazione di Maria Mantello, Francesco De Martini e Alessandro Cecchi Paone. Sono previsti recitativi a cura di Annachiara Mantovani. Le iniziative sono dell’Associazione Nazionale del Libero Pensieri “Giordano Bruno”. abbiamo rivolto alcune domande alla professoressa Maria Mantello, già docente al Liveo Mamiani, e da sempre attivista dell'associazione intitolata al filosofo nolano.

Il 17 febbraio come ogni anno, si tiene una manifestazione a Roma, nella piazza in cui fu giustiziato Giordano Bruno. Perché è così importante ancora oggi ricordare un evento accaduto nel 1600?
È vero, sono trascorsi 419 anni da quel 17 febbraio del 1600, quando Giordano Bruno fu arso vivo in Campo de’ Fiori a Roma per ordine del tribunale della Santa Inquisizione, presieduto dal pontefice romano. Pensiamo che la memoria di quel rogo debba essere per ciascuno la fiamma della ragione contro l’oscurantismo. “Eretico, pertinace, impenitente ...” recitava la sentenza nella sua tracotanza dogmatica di potere. E voleva essere espressione di massimo spregio per chi come Bruno rivendicava il diritto umano di pensare e scegliere autonomamente per uscire dalla caverna della sottomissione individuale e sociale. In un contesto storico come quello attuale, dove il senso della ragionevolezza sembrerebbe smarrito nella ripresa del fideismo religioso che si fa anche terrorismo, mentre spettri fascisti avanzano in Europa, noi bruniani vogliamo rimettere al centro più che mai il valore della Laicità, supremo principio della nostra Carta costituzionale repubblicana, perché la democrazia si concretizzi nell’affermazione della dignità umana, individuale e sociale.

“Laicità Libertà Democrazia” sono le parole d’ordine scelte per la cerimonia-convegno di quest’anno. Che senso hanno, oggi, queste parole?
Senza laicità non c’è democrazia, non c’è libertà, né giustizia, né uguaglianza nelle pari opportunità. Ma solo sopruso. Ben lo sapeva Giordano Bruno, che ha avuto il coraggio di alzare la testa per proclamare il diritto dovere di ciascuno a emanciparsi da dogmi e padroni con la sua rivoluzionaria filosofia, che dall’infinito cosmico apre prospettive formidabili in ogni ambito politico, sociale, etico, estetico... comunicativo. Si tratta di principi sempre validi e che occorre difendere costantemente, senza mai abbassare la gurdia.

Info: liberopensiero.giordanobruno@fastwebnet.it





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