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I più fragili e l’epidemia CoronaVirus

I più fragili e l’epidemia CoronaVirus

Le persone ammalate fisicamente e psicologicamente devono essere sostenute. Gli Psicoterapeuti ricevono segnali di allarme dalla popolazione stressata

Sabato, 21/03/2020 - I più fragili durante l’epidemia CoronaVirus
Sportello di Sostegno Psicologico per pazienti oncologici del Distretto Finalese

Incontro di gruppo tramite Skype del 19 marzo 2020.
“Anche oggi, tra una lacrima e uno sguardo, siamo riusciti a ridere di cuore: di noi, del mondo, della paura e a parlare dei libri, del chiuso, delle valigie troppo grandi nei viaggi e dell’essenziale. Abbiamo parlato del senso della vita nel nostro microcosmo e nel macrocosmo, abbiamo anche tremato insieme, ci siamo stretti idealmente dietro gli schermi dei nostri cellulari e computer.” ( fb 20/03/2020 )

La nostra Associazione convenzionata con il Distretto Finalese effettua colloqui individuali, incontri di gruppo, e visite domiciliari gratuite.
In questo periodo di epidemia il gruppo si riunisce tramite Skype ed è stato emozionante sentirci ugualmente vicini.

Chi ha in corso una malattia è notevolmente in difficoltà, anche se la dimensione di lotta e di resilienza è loro nota insieme al costante impegno, pazienza e accettazione dei dati di realtà. Queste caratteristiche sono molto adatte anche per superare l’attuale emergenza, tuttavia rileviamo dei cedimenti dovuti a un equilibrio psico-fisico precario.
I pazienti regrediscono, pensano alla morte, temono di non poter effettuare le terapie oncologiche, e di non sopportare questo ulteriore stress.
Comprendere i loro stati d’animo, condividerli e prendersi la responsabilità del dolore, sostenerli psicologicamente è indispensabile.

Ho ricevuto però messaggi e chiamate da tante persone in allarme: gli anziani, le persone con disturbi psichici e psicologici in atto, i più fragili accentuano gli aspetti meno sani della personalità e anche chi può essere definito “normale“ prova un disagio nuovo, mai percepito fino a qualche settimana fa.

“Salve, mi scusi, non so se in questo momento lei sta ancora ricevendo in studio ma comunque volevo dirle che preferirei fare la seduta di lunedi via skype, più che altro per rispetto nei suoi confronti perchè io sono dovuta rimanere con il negozio aperto e continuo ad essere a contatto con un po’ di gente.. quindi non si sa mai, se per lei va bene preferirei cosi. “


Questo mi scrive una paziente in psicoterapia che sta aggiungendo equilibrio e solidarietà. Mantenere la lucidità e il senso etico della nostra esistenza non è da tutti. Gli Psicoterapeuti possono valutare il livello di sofferenza dei loro pazienti dalle modalità di reazione in questa emergenza. La paura, fisiologica e valida come difesa e allerta, quando passa i limiti e diventa panico è disfunzionale e può essere nociva persino per il nostro sistema immunitario e per il benessere psicologico.
In relazione all’emergenza sul coronavirus Covid 19 tutti abbiamo paura ma la modalità di percezione e valutazione del rischio è soggettiva e passibile di condizionamenti interiori ed esterni.
“Sto vivendo tutti i miei incubi “ afferma un’altra paziente che soffre di attacchi di panico e ipocondria. È necessario separare e distinguere la realtà dalla fantasia, in particolare dai vissuti angosciosi passati - se sono esistiti - dagli equivoci dell’epoca infantile, da tutti i vissuti emotivi che possono aver inceppato o messo a dura prova il periodo evolutivo e dobbiamo ricordarci che gli adulti valutano attraverso la scienza, sanno aspettare e tenere a freno le emozioni e gli impulsi. Attualmente non siamo più sicuri che il nostro mondo ci protegga e ci permetta di violarlo e utilizzarlo a nostro piacimento.
I segni di superamento dei limiti sono stati diversi, dal miliardo di animali morti negli incendi e successive alluvioni dell’Australia, gli tsunami dell’India e del Giappone, ai terremoti e sconvolgimenti meteorologici dell’Europa.
Gli scettici dovranno ammettere che la specie umana tutta, che si ritiene superiore agli animali, è in grave difficoltà di fronte a un virus che ha saputo studiarci, cogliere il nostro punto debole, il bisogno ineludibile di socializzare, e in quel punto colpirci.
Occorre mantenere la calma, agire in modo informato e responsabile, riscoprire e implementare la solidarietà; l’aiuto reciproco aumenta la capacità di protezione della collettività e di ciascuno di noi.
Il Sostegno Psicologico da parte di Specialisti Psicologi può essere molto d’aiuto per mantenere uno stato emotivo adeguato senza sminuire o sopravvalutare l’emergenza in corso. Ora ci dobbiamo proteggere come collettività, in modo egualitario e rispettoso.

Manuela Iona
Psicologa e Psicoterapeuta
Presidente dell’Associazione
II Canto della Terra - Finale Ligure

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