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Il cinema delle donne va (ancora) sostenuto. Parola di Patrizia Rappazzo

Il cinema delle donne va (ancora) sostenuto. Parola di Patrizia Rappazzo

Conclusa la trentesima edizione di Sguardi altrove Film Festival con grande successo di pubblico. A Lina Sastri il premio alla carriera

Lunedi, 20/03/2023 -

“Un’edizione importante con un programma di oltre 80 titoli e l’80 per cento di anteprime italiane e tante opere prime. Possiamo dire che questa edizione è stato un successo vero, in cui abbiamo proposto una vetrina del nostro tempo in cui le storie raccontate ci restituiscono le immagini della contemporaneità, mai edulcorate dal linguaggio scabro e diretto del cinema delle donne”. Patrizia Rappazzo, direttrice artistica di Sguardi Altrove Film Festival, commenta con soddisfazione la trentesima edizione di un appuntamento autorevole nel panorama della cinematografia nazionale e internazionale dedicato al cinema al femminile. “Siamo molto orgogliose di aver scoperto talenti e cinematografie sommerse e di aver  attraversato la cronaca sociale e politica internazionale, intrecciando temi, linguaggi e generi. Nei decenni sono cresciute tante registe delle quali abbiamo presentato i primissimi lavori”.
Incontriamo Rappazzo a Milano, mentre si susseguono le proiezioni previste in un programma fittissimo e di assoluta qualità. Con lei possiamo fare il punto sui traguardi raggiunti dalle donne nel mondo della cinematografia.
“Certo, passi in avanti sono stati fatti ma nella sostanza le condizioni non sono molto cambiate
. Le donne hanno ancora grossi problemi a lavorare nell’audiovisivo o anche a trovare ruoli significativi nei film. Mi sono chiesta spesso, negli anni, se continuare a lavorare in questa direzione con il Festival e la conclusione è che serve, perché il problema c’è ancora. Lo segnalano le scuole di cinema nazionali e internazionali: le donne ancora fanno fatica a entrare nel cinema in particolare nel circuito della regia, magari lavorano nella produzione e nel montaggio, nella sceneggiatura e nella scenografia, ma la regia è ancora vista come una professione esclusivamente maschile. Le registe sono ancora poche anche perché il clima culturale, in generale, offre poco spazio. Per esempio vengono finanziati maggiormente film realizzati da uomini. La conseguenza è che le donne, ancora oggi, lavorano molto nel genere documentario: costa meno e, in molti casi, lo autoproducono. Lo verifichiamo anche nella difficoltà a trovare finanziamenti per il nostro Festival che, essendo dedicato alla regia femminile, suscita il sospetto che si tratti di un femminismo d’antan, qualcosa che è stato già detto. In realtà siamo nella piena e totale attualità. Sì, le donne hanno ancora bisogno di essere sostenute. Il tema del femminile è presente ovunque, ma in realtà è cambiato poco”.



Alla nettezza delle osservazioni, Patrizia Rappazzo
accompagna i numeri di tutto rispetto che Sguardi Altrove Film Festival può esibire. “In trenta anni abbiamo presentato oltre 1.700 film di cui 1.400 a regia femminile, con una media di provenienza
internazionale di 23 Paesi per edizione”, inoltre può vantare di aver stimolato “un dialogo costante con il linguaggio dei registi uomini per una vera dialettica dei contrari, per mediare le asperità di mondi diversissimi e ancora molto lontani tra loro”.
Non solo cinema, però, ha richiamato l’attenzione del pubblico. “Anche quest’anno abbiamo dato spazio alla eclettica creatività delle donne, che si esprime in mille linguaggi artistici: dalla danza al teatro, dalla musica all’arte manuale”.

Tra i nomi prestigiosi presenti a questa trentesima edizione figura Roberta Torre, ospite d’onore, e Donatella Finocchiaro, madrina 2023. E poi Jasmine Trinca, Violante Placido, Alba Rohrwacher, Isabella Ragonese, Anna Di Francisca e tante altre talentuose donne dello spettacolo degli ultimi anni. A Lina Sastri è stato consegnato il premio alla carriera.

Nelle varie sezioni di questa trentesima edizione spiccano, tra le altre, quella dedicata  alla rivoluzione iraniana con un omaggio alla regista Firouzeh Khosrovani. Tra gli eventi e le retrospettive c’è il cameo dedicato alla disabilità e il focus sui cambiamenti climatici e sull’acqua. Da segnalare inoltre il gemellaggio con il Festival Cine por Mujeres di Madrid e l’omaggio alla cinematografia austriaca con dei titoli diversissimi tra loro, tra cui il film della regista Marie Kreutzer che ci ha portato dentro il mondo dell’indimenticabile imperatrice Sissi (Il corsetto dell’imperatrice).

PREMI ASSEGNATI A CONCLUSIONE DELL'EVENTO IL 18 MARZO 2023 A MILANO

Il PREMIO LE FORME DEL CINEMA è stato attribuito dalla Giuria Giovane della IULM al film The Matchmaker di Benedetta Argentieri.  Il Premio per il miglior montaggio è stato assegnato a Francesca Calvelli per Esterno Notte.

Per SGUARDI (S)CONFINATI, tra i cortometraggi, a trionfare è l’opera Above The City di Mialika Mukhamejan, che vince anche il PREMIO TALENT UNDER 35. Nella stessa sezione, ma per i lungometraggi, premio a Ka Me Kalu di Flonja Kodheli e menzione speciale al film Masire Moshtarak di Negar Naghavi. Passando alla sezione #FRAMEITALIA, Isabella Ragonese ha ritirato il premio miglior film per il suo Rosa il canto delle sirene, suo debutto alla regia attualmente in onda su Sky Arte, attribuito dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. In sala a consegnarlo, la Presidente Laura Delli Colli.

Menzione speciale, ancora una volta a The Matchmaker di Benedetta Argentieri, che vince anche il Premio del Pubblico.

Per PREMI NUOVI SGUARDI vincono Alis di Clare Weiskopf, Nicolas Van Hemelryck, premio assegnato dalla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, Sonne di Kurdwin Ayub, Premio della critica assegnato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Menzioni speciali anche a Cerdita di Carlota Martínez-Pereda e Grand Marin di Dinara Drukarova.

PREMIO WOMEN IN FILM, TV & MEDIA ITALIA va, ex aequo, a Alis di Clare Weiskopf, Nicolas Van Hemelryck e La hija de todas las rabias di Laura Baumeister.

Infine, la Giuria Nuovi Sguardi, presieduta da Piera Detasiss ha assegnato il PREMIO CINEMA DONNA per il Miglior film ex aequo Les oubliés de la terre promise di Michale Boganim e La hija de todas las rabias di Laura Baumeister. Menzioni speciale assegnate anche a Alis di Clare Weiskopf, Nicolas Van Hemelryck e Sonne di Kurdwin Ayub.


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