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Il filo verde di Barbara Bruni

Il filo verde di Barbara Bruni

Il filo verde - Auto elettriche, aree boschive in Italia, cimiteri per animali e molto altro...

Bruni Barbara Domenica, 13/11/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2016

AUTO ELETTRICHE: IN ARRIVO UNA NUOVA NORMATIVA

Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Guardian, entro la fine dell’anno l’Ue pubblicherà una direttiva per incoraggiare lo sviluppo delle auto elettriche. La normativa dovrebbe entrare in vigore nel 2019 e prevede che ogni casa nuova o ristrutturata in Europa dovrà dotarsi di un punto di ricarica per veicoli elettrici. Se questo avverrà nei tempi stabiliti, nel 2023 oltre il 10% dei nuovi edifici sarà equipaggiato con una presa per la ricarica elettrica. Pionieri e grandi utilizzatori delle auto elettriche sono oggi i Paesi, come la Norvegia e l'Olanda, che hanno già programmato di eliminare i motori diesel già entro il 2025.



BOOM DELLE AREE BOSCHIVE IN ITALIA

È praticamente raddoppiata rispetto all'Unità d'Italia la superficie boschiva nel nostro Paese. In Italia i boschi oggi ricoprono 1/3 del territorio, ma a differenza del passato si tratta di aree senza alcun controllo e del tutto impenetrabili ai necessari interventi di manutenzione. Secondo Coldiretti, se non governati i boschi potrebbero anche mettere a rischio la vita delle popolazioni locali, per degrado e incendi. Se saranno invece valorizzati con pratiche di gestione sostenibile, i boschi italiani potranno da un lato rappresentare uno strumento per lo sviluppo socio-economico delle aree marginali, rurali e di montagna creando 35mila nuovi posti di lavoro, dall’altro potranno portare a una fortissima riduzione sull’importazione di legname dall’estero che oggi in Italia ammonta all'80% del legno che utilizza.



CIMITERI PER ANIMALI

Ogni anno circa 1,3 milioni di animali domestici ci lasciano, e il business dei funerali per cani e gatti supera oggi i 130 milioni di euro. Secondo l’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa), il 15-16% viene cremato e le ceneri portate a casa, mentre solo 4% dei nostri piccoli amici viene invece sepolto nei cimiteri per animalia causa dei costi eccessivi applicati dagli operatori del settore. Se la stragrande maggioranza deglii animali domestici viene sepolta o semplicemente cremata in strutture pubbliche o nei forni cimiteriali - con costi che vanno da 40 euro per un gatto fino a 130 euro per un cane di taglia grande -, l’Aidaa denuncia invece in alcune regioni del Belpaese un’impennata dei prezzi: in Valle d'Aosta, Toscana e Umbria si può spendere fino a 4.000 euro – che scendono a 3.000 in grandi città come Roma e Milano! – per organizzare una degna sepoltura in un cimitero per animali corredata da una piccola lapide in ricordo. I prezzi sembrano invece più contenuti per quanto riguarda le cremazioni con urna cineraria - richiesta oggi da un numero sempre crescente di famiglie –, con prezzi che variano dai 200 fino ai 500 euro in base al costo dell'urna.



IL CANTO DEI PESCI

Per 18 lunghi mesi nelle acque costiere dell’Australia occidentale, vicino Port Hedland, un gruppo di ricercatori ha registrato le “voci dei pesci”. Non sono udibili dall’orecchio umano, ma perfettamente individuabili attraverso speciali apparecchiature in grado di confermare che i pesci comunicano tra loro e cantano, formando addirittura dei cori. Spesso si tratta di pesci “solisti” che ripetono lo stesso richiamo continuamente, altre volte queste chiamate si sovrappongono proprio come fanno gli uccelli nelle foreste. I ricercatori sono riusciti a identificare sette diversi cori, modulati soprattutto all'alba e al tramonto.



Il RISCALDAMENTO CHE INQUINA

Gli impianti di riscaldamento inquinano più delle auto. Negli ultimi vent'anni le emissioni di polveri sottili emesse dai veicoli si sono ridotte del 60% grazie al fatto che le auto si rottamano mediamente dopo circa 10 anni. Le caldaie dei palazzi, invece, non si sostituiscono così rapidamente, ecco perché oggi si registra che oltre il 50% delle emissioni di ossido di carbonio e il 30% delle polveri sottili provengono proprio dai camini delle case. Se si programmasse una sostituzione e un ammodernamento delle vecchie caldaie con le moderne tecnologie, l’ambiente ne gioverebbe portando a una riduzione delle emissioni nocive in atmosfera del 50%.

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