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Il futuro è delle donne tecnologiche

Il futuro è delle donne tecnologiche

Strategie private - Il rapporto tra donne e tecnologia è ancora conflittuale, ma...

Melchiorri Cristina Sabato, 27/02/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2016

Sono Anna, mamma un po’ in apprensione di Alba, mia figlia, che vuole iscriversi all’università, scegliendo informatica. Non vorrei essere antiquata, e so che le è sempre piaciuto “smanettare”sui pc, ma temo che faticherà ad affermarsi in un ambito così “maschile”. Che ne pensa?

Anna Arcieri (Sesto San Giovanni/Milano)



Cara Anna, effettivamente ci sono solo due donne nella classifica stilata di recente da Business Insider sui 20 big della tecnologia più influenti nel 2015. Un dato che parla da solo sul rapporto ancora conflittuale tra donne e tecnologia. Sia la cultura dominante, che le università, che il mondo del lavoro non sono accoglienti con le donne che amano scienza e tecnologie. Anche se negli ultimi tempi sembra esserci un'inversione di tendenza: ci sono diverse donne che guidano grandi aziende tecnologiche: Marissa Mayer, Ceo di Yahoo; Susan Wojcicki, Ceo di YouTube, Sheryl Sandberg, Chief operating Officer di Facebook. E la stessa Hillary Clinton ha scelto Stephanie Hannon come Chief Technology Officer per la campagna presidenziale, la prima donna ad avere la responsabilità della campagna digitale a questo livello.

Anche in Italia sempre più aziende hanno deciso di puntare sulle donne in ambito tecnologico e scientifico. Come dimostra il percorso di carriera di Stella Brandolese, geologa, che da più di un anno vive e lavora al Cairo presso la sede Eni in Egitto, con il ruolo di Exploration Project Manager. Secondo lei ci sono ancora troppi stereotipi che bloccano l’ascesa femminile nel settore: “La forte concorrenza che si incontra lungo la strada della carriera richiede un'aggressività ritenuta più tipicamente maschile e anche la razionalità dell'attività scientifica potrebbe sembrare incompatibile con l'immagine della donna orientata più verso gli aspetti emotivi che privilegiano la soggettività”. A essere nemico delle donne è poi il tempo, considerato che “l’età critica per investire nella carriera coincide con quella adatta a costruire una famiglia”.

Tutto vero. Ma, cara Anna, se tua figlia ama questo ambito e si trova a suo agio supportala nella sua scelta. Sarà dura ma riuscirà nel suo percorso, anche se in salita. Anche per noi, della generazione precedente, non è forse stato così? E quando, per raggiungere la vetta di qualunque montagna, non si fatica?

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