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Il lamento e la pietra

Il lamento e la pietra

Müesser Yeniay - Poesie sulle donne, sulla libertà ridotta in schiavitù, la morte per lapidazione

Benassi Luca Giovedi, 07/01/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2016

 Müesser Yeniay è nata a Izmir, in Turchia, nel 1984 e vive e lavora ad Ankara. Ha pubblicato tre libri di poesia, ma è anche traduttrice, critica letteraria e redattrice della rivista di letteratura “Şiirden”. Laureata in lingua e letteratura inglese, Yeniay è un’infaticabile viaggiatrice, in Europa, nei Balcani e in America, dove è stata diverse volte pubblicando traduzioni delle sue poesie. Da queste esperienze, dai contatti con poeti e linguaggi di diverse parti del mondo trae l’occasione per tradurre, pubblicare e far conoscere altre letterature in Turchia. Ha pubblicato un’antologia di poesia mondiale “Ho trovato la mia casa nelle montagne” (2011) e una “Antologia Spagnola contemporanea” (2014), curata insieme a Metin Cengiz e Jaime B. Rosa. Müesser Yeniay rappresenta, non solo come poeta, la nuova generazione della poesia turca, la cui apertura verso l’esterno e verso l’Unione Europea in particolare, si concretizza in scambi, traduzioni, pubblicazioni estere. Anche i versi risentono di questo clima, attraverso l’adozione di una linguaggio all’apparenza semplice e immediato, ma in realtà capace di sondare le profondità del mistero, dell’inquietudine e del desiderio. Il suo ultimo libro, “Davanti a me il deserto” (2014), contiene testi brevi, fratturati in frammenti dove i silenzi della pagine servono a mettere in risalto versi non di rado composti da un sintagma o una singola parola, vicini a una dimensione gnomica e aforistica. Si tratta di una poesia che riflette sulle origini e sulla tradizione che, nelle distese desertiche, vede l’incontro con Dio e la Sua rivelazione, ma che in questa autrice è anche la manifestazione di una coscienza umana moderna e poetica. Yeniay è anche poetessa civile che guarda alle contraddizioni e alle problematiche di un Paese e una religione, l’Islam, alle prese con trasformazioni e conflitti. Nella sequenza inedita di “Poesie sulle donne”, dalla quale sono i tratti i testi qui pubblicati, Yeniay affronta il tema della violenza e della discriminazione nei confronti delle donne nei paesi islamici e nella Turchia contemporanea. Si tratta di un canto di dolore, nel quale le donne danno voce alla sofferenza, alla bellezza deturpata che si fa oggetto e merce di scambio nelle mani degli uomini, alla libertà ridotta in schiavitù, alla morte per lapidazione. La scrittrice turca usa un linguaggio e immagini senza tempo, capaci di affondare nel cuore di chi legge con la forza di una lama, regalando al pubblico italiano una verità vissuta e compresa del punto di vista della poesia. Le traduzioni sono della poetessa Laura Corraducci.

 



Recm*



Fuori è notte

dentro è separazione



questo deve essere l’ultimo giorno

del mondo

in cui penserò a lui



l’amore finisce…



il cuore

rimane come una donna lapidata a morte

in mezzo alla realtà



il mio cuore, è la pietra

più grande che Dio

mi ha lanciato addosso



*Recm è la parola usata per indicare la lapidazione, punizione che in alcuni paesi islamici viene ancora inflitta alle donne colte in adulterio.






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