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Iniziative televisive per la Giornata della Memoria: l’importanza di ricordare i ‘Giusti’

Iniziative televisive per la Giornata della Memoria: l’importanza di ricordare i ‘Giusti’

Si susseguono, anche alla televisione, le iniziative per ricordare e rendere attuale il Giorno della Memoria. Da ‘L’anello ritrovato’ a ‘Storie della Shoah in Italia. I Giusti’

Mercoledi, 24/01/2024 - Fra le numerose iniziative che si moltiplicano in questi giorni per celebrare il Giorno della Memoria, anche la TV sta dando un contributo molto interessante. Si segnalano, fra le altre, le principali trasmissioni dedicate al tema.

Rai Kids presenterà, in prima visione assoluta per il Giorno della Memoria, una nuova produzione originale rivolta a ragazzi e famiglie: “L’anello ritrovato”, un cortometraggio prodotto da ‘Stand by me’ in collaborazione Rai Kids con il patrocinio della Comunità ebraica di Roma, ispirato alla storia vera di Giacomo Moscati, che da adolescente visse il "Ricatto dell’oro” nazista agli ebrei di Roma durante l’occupazione del 1943.

“L’anello ritrovato” andrà in onda venerdì 26 gennaio, alle ore 16 su Rai 3, sabato 27 alle ore 17:50 su Rai Gulp e sarà disponibile su RaiPlay a partire dalla mattina di venerdì 26 gennaio.

Il cortometraggio, già presentato in anteprima ad alcune classi scolastiche nella città di Roma, racconta la storia della giovane Cecilia, che giunge a Roma per festeggiare il Bar Mitzvah (la cerimonia ebraica che sancisce il passaggio all’età adulta) del suo amico David. I due ragazzi scoprono in casa un misterioso anello d'oro con iniziali sconosciute G.M. nascosto all'interno di un orologio e, poco a poco, giungono a scoprire così la storia del proprietario dell’anello, Giacomo Moscati, e della sua amicizia con Samuele Pontecorvo, proprietario di un anello identico. Come in una vera e propria investigazione e grazie anche alla visita di alcuni dei luoghi più iconici del ghetto di Roma, tra cui il Museo Ebraico, l’Archivio Storico della Comunità e il Tempio Spagnolo, Cecilia e David connettono i due anelli al tragico ricatto dell’oro del 1943, arrivando infine a scoprire l’intera storia di Giacomo Moscati.

I fatti storici da cui il cortometraggio prende spunto partono dal settembre del 1943 quando – all’indomani dell’occupazione nazista di Roma – il comandante della Gestapo a Roma Herbert Kappler ordinò ai vertici della Comunità Ebraica di consegnare, in trentasei ore, cinquanta chilogrammi d'oro, pena la deportazione di 200 ebrei. Gli ebrei di Roma si mobilitarono per tentare di salvarsi: tra loro c’era anche Giacomo Moscati, allora adolescente, che volle contribuire con un anello d’oro ricevuto per il suo Bar Mitzvah sui cui erano incise le sue iniziali, G.M.

Nonostante i 50 kg d'oro fossero stati consegnati in tempo, i nazisti entrarono nel ghetto all’alba del 16 ottobre 1943, arrestando 1259 persone. Di questi, dopo alcuni rilasci, 1022 tra adulti e bambini vennero deportati direttamente ai campi di sterminio. Nel 1945, alla fine della guerra, di quel convoglio tornarono vivi solo in sedici, quindici uomini e una donna.

Scritto e prodotto da Simona Ercolani, diretto da Alessandro Celli, curato da Riccardo Liberatore, con inserti animati prodotti da Lynx Multimedia Factory, il cortometraggio, della durata di 26’ minuti, vede oltre ai protagonisti Mariandrea Cesari (Mudmonster, Moda mia, Storia di una famiglia perbene, La Cartolina di Elena) e Liam Mario Nicolosi (DI4RI e DI4RI 2, Cuori puri, Eddie & Sunny), anche l’attore e regista teatrale Stefano Sabelli nei panni di Gino Moscati (il figlio di Giacomo) e l’attore Paolo Lorimer in quelli del venditore del negozio di oggetti antichi.

La giovane attrice Mariandrea Cesari, già protagonista lo scorso anno dello speciale “La Cartolina di Elena”, torna a vestire i panni di Cecilia, una ragazza torinese che si imbatte in vicende perdute tra le pieghe della memoria e le vuole portare alla luce. Al suo fianco, Liam Mario Nicolosi nel ruolo di David, l’amico d’infanzia che l’accompagnerà in questa nuova avventura investigativa.

Altra iniziativa televisiva promossa in occasione della Giornata della Memoria è quella in partenza venerdì 26 gennaio, in seconda serata su Rai Tre, quando andrà in onda il documentario intitolato “Storie della Shoah in Italia. I Giusti”, prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah in collaborazione con Rai Documentari e con il sostegno dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma e dell’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane).

Il documentario viene proposto come seguito di un primo progetto realizzato dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma, andato in onda su Rai2: “Storie della Shoah in Italia. I complici”. Il progetto di taglio storico-divulgativo del primo documentario, basato sulle più recenti acquisizioni della storiografia italiana e internazionale, prosegue con il racconto delle vicende di coloro che hanno aiutato gli ebrei durante il periodo dell’occupazione nazista dell’Italia. I Giusti fra le Nazioni sono infatti coloro i quali hanno aiutato, a rischio della vita, gli ebrei, nascondendoli, fornendo cibo, medicine e documenti falsi o organizzando vere e proprie reti di solidarietà, allo scopo di metterli al sicuro dalla persecuzione nazi-fascista. Il titolo di Giusto viene conferito dallo Stato di Israele dopo una rigorosa indagine storico-scientifica che accerta l’effettiva realtà dei fatti.

Le vicende di alcuni Giusti sono già state raccontate in film e sceneggiati di successo in tutto il mondo (ad esempio con i film “Schindler’s List”, o “Perlasca”), tuttavia mancava un documentario che divulgasse in maniera ampia e rigorosa storie meno conosciute ma altrettanto importanti: il documentario racconta infatti storie di persone comuni, per far conoscere la ‘banalità del bene’ di tanti italiani che rischiarono, senza chiedere nulla in cambio, le loro vite per aiutare i perseguitati ebrei. Per raccontare la storia dei Giusti Italiani tra le Nazioni gli autori si concentrano su alcune delle molte vicende avvenute in Italia tra il 1943 ed il 1945, per dare una visione d’insieme del fenomeno in tutta la sua complessità.

Attraverso l’intervista alla storica Chiara Dogliotti si ricostruisce la storia del cardinale Pietro Boetto e del suo segretario Don Francesco Repetto, che a Genova, operarono assieme ad una organizzazione ebraica creando una rete di aiuto e solidarietà che permise la salvezza di centinaia di perseguitati, alcuni dei quali riuscirono, grazie a questa stessa rete, a fuggire in Svizzera. La testimonianza di Nicoletta Teglio, figlia di Massimo Teglio, aviatore genovese di religione ebraica che collaborò con la Chiesa cattolica nel creare la rete di solidarietà, racconta con grande lucidità gli eventi che l’hanno visto protagonista.

Il commendatore Alberto Zapponini editore della “Guida Monaci”, a Roma, nascose negli uffici della sua società la famiglia Fiorentini per tutto il periodo dell’occupazione nazista della Capitale. Grazie alla testimonianza di Mirella Fiorentini, che ha concesso una emozionante intervista, nel 2021 Alberto Zapponini è stato riconosciuto Giusto tra le Nazioni.

Mario Martella era un tipografo romano che riuscì ad avvertire in tempo la famiglia Sabbadini, proprietari di una tipografia, della razzia del 16 ottobre, e successivamente salvò gli anziani della stessa famiglia, prelevandoli con la sua auto e nascondendoli nella sua abitazione di campagna. Martella rileva la tipografia dei Sabbadini, la mantiene efficiente e nel dopoguerra la restituisce ai legittimi proprietari. Nel 2008 Mario Martella viene nominato Giusto tra le Nazioni. La vicenda viene ricostruita attraverso i ricordi della figlia Carla, di Paolo Sabbadini e con una intervista allo stesso Mario Martella registrata pochi anni prima della sua morte ed inedita in televisione.

Bruno Fantera, all’epoca ventiduenne, salvò la famiglia di Gino Moscati allora Shammash (custode) della Sinagoga di Roma. Questa vicenda viene raccontata attraverso le testimonianze inedite dei protagonisti: Bruno Fantera intervistato dal nipote Francesco e Giacomo (Mino) Moscati, all’epoca quattordicenne, intervistato nel 2015, pochi anni prima della morte.

Il documentario si sviluppa attraverso gli interventi della storica Isabella Insolvibile, che racconta le vicende dei Giusti a Gerusalemme, nel Giardino dei Giusti, all’interno dell’Istituto Yad Vashem. Sempre a Gerusalemme sono stati intervistati Yoel Zisenwine, direttore del dipartimento dei Giusti, e Iael Nidam-Orvieto, italiana a capo del centro ricerche, dell’Istituto Yad Vashem. All’interno della Sinagoga italiana a Gerusalemme è stato intervistato Sergio Della Pergola, professore emerito dell’Università Ebraica di Gerusalemme e membro della Commissione che assegna l’onorificenza di Giusto tra le Nazioni. Sono stati anche intervistati storici esperti nella storia della Shoah in Italia, tra gli altri Gabriele Rigano, Amedeo Osti Guerrazzi e la già citata Chiara Dogliotti.

"Il documentario ‘Storie della Shoah in Italia. I Giusti’, in proattiva antitesi con il precedente lavoro della Fondazione focalizzato sulle figure dei "complici" della Shoah - dichiara il Presidente della Fondazione Mario Venezia - rivolge l'attenzione alla parte edificante della Storia, in netta continuità con lo spirito della Fondazione, dei suoi Collaboratori e Donatori”.

La scelta di porre l'accento su una dimensione positiva testimonia l'Impegno costante della Fondazione nel contribuire a una comunicazione sobria ed equilibrata, in contrapposizione alla brusca retorica antisemita, tornata purtroppo alla ribalta.

La programmazione futura si configura come fulcro delle attività della Fondazione e, in questo caso, la prospettiva costruttiva emerge non solo nella linea narrativa, ma anche nei contenuti del documentario. Confidiamo che questo prodotto possa ispirare un senso di riflessione e di apprezzamento per le azioni coraggiose compiute durante quei periodi bui, e che contribuisca in modo esemplificativo alla diffusione di valori umani fondamentali, soprattutto nella Scuola, da sempre partner privilegiata della Fondazione.

‘Storie della shoah in Italia. I Giusti’, diretto Alessandro Arangio Ruiz, contiene musiche originali di Leonardo Svidercoschi, filmati di repertorio provenienti da archivi storici dell’Istituto Luce e del CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), documenti originali e fotografie provenienti da archivi storici pubblici e privati. Il documentario gode dei seguenti patrocini: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Cultura, Ambasciata d’Israele in Italia, Regione Lazio, Roma Capitale, UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità Ebraica di Roma, Associazione Figli della Shoah.

Fra gli autori: Isabella Insolvibile è una storica, autrice di volumi sulla Resistenza, la prigionia e i crimini di guerra. Collabora con la Fondazione Museo della Shoah ed è membro del comitato scientifico della trasmissione televisiva di Rai 3, condotta da Paolo Mieli, “Passato e Presente”, della quale è ospite ricorrente. Consulente scientifica e conduttrice di programmi di Rai Cultura-Rai Storia dal 2015, ha recentemente lavorato per due documentari della serie “Nel secolo breve”, in onda su Rai Storia e, per gli anniversari del 2023, su Rai 3: 1943: lo sbarco in Sicilia e 1943: la Resistenza a Cefalonia e Corfù. In occasione delle due ultime Feste della Liberazione, è stata il volto dei documentari realizzati dalla Rai sui luoghi della visita del Presidente della Repubblica: La strage di Acerra (25.4.2022) e La strage di Boves (25.4.2023). Con la Fondazione Museo della Shoah, ha lavorato come autrice e conduttrice del primo dei documentari della serie Storie della Shoah, dal titolo I complici (regia di A. Arangio Ruiz, 2022).

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