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Intervita / Quanto costa la violenza contro le donne?

Intervita / Quanto costa la violenza contro le donne?

Gli appuntamenti di Intervita, onlus milanese, da "E' stata lei" di Francesca Archibugi alla rassegna cinematografica "Siamo Pari! La Paola alle donne"

Lunedi, 25/11/2013 - Ultimo appuntamento il 24 novembre, vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, con la rassegna cinematografica "Siamo Pari! La Paola alle donne", organizzata dalla onlus Intervita, in corso a Milano al Teatro Litta. Tre giorni di proiezioni, dibattiti e tavole rotonde per parlare del ruolo delle donne nella società contemporanea con ospiti importanti come la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, la schermitrice Elisa di Francisca e la regista Francesca Achibugi. Proprio quest'ultima è intervenuta a Roma lo scorso venerdì 22, presentando il suo cortometraggio "E' stata lei" durante la conferenza stampa per la presentazione dell'innovativa ricerca a cura di Intervita sui costi sociali ed economici della violenza contro le donne “Quanto costa il silenzio?”.

Un impegno a tutto tondo quello della onlus milanese, presieduta dall'avvocato Marco Chiesara, che intende spendersi nel contrasto alla violenza con iniziative scientifiche come la ricerca, scaricabile dal sito di Intervita, ed incontri di sensibilizzazione e di avvicinamento al tema da parte della cittadinanza. "Lavoriamo in molti paesi all'estero e da due anni anche in Italia. Occupandoci prevalentemente di infanzia ci siamo resi conto di quanto carico abbiano le madri nella cura e nell'educazione dei figli. Ci siamo dunque trovati di fronte casi di bambini che vivevano in contesti familiari in cui la madre subiva violenza dal compagno o marito. Partendo dunque da un lavoro sull'infanzia siamo approdati all'impegno per la difesa dei diritti delle donne, imprescindibili figure nella tutela dell'infanzia."

La ricerca, che ha ottenuto un enorme risonanza dagli organi di stampa, ha ricevuto il patrocinio del Dipartimento per le Pari Opportunità e verrà presentata in vari contesti durante tutto il 2014. E' il primo lavoro in Italia che raccoglie i dati quantitativi intesi come voci di spesa dello Stato, e quindi a carico dei cittadini contribuenti, relativi al supporto alle donne vittima di violenza.

La cifra è semplicemente sconvolgente: 16,7 miliardi di euro l'anno. Più di due i miliardi i costi diretti, ovvero i costi per i servizi pubblici e privati necessari a seguito degli episodi di violenza: costi sanitari, per le cure psicologiche e il consumo di farmaci, costi per l'ordine pubblico, le spese legali e costi per finanziare i Centri anti-violenza, preziosi alleati delle donne come hanno ricordato Oria Gargano e Titti Carrano in due interviste recenti su Noidonne. A questi si aggiungono 14 miliardi di euro che sono i cosiddetti costi indiretti: oltre ai costi di mancata produttività delle donne che hanno subito violenza, sono stati stimati i costi sociali, umani, emotivi ed esistenziali sostenuti dalle vittime, dai loro figli e dai loro familiari. Una stima che quantifica danni fisici e morali e che fa riferimento al risarcimento danni nel caso di incidenti stradali. Questo enorme numero, più grande di parecchio della legge di stabilità in discussione in questi giorni, appare ancora più macroscopico se confrontato a quello della spesa dello Stato per la prevenzione e la sensibilizzazione contro la violenza: solo 6,3 milioni all’anno. E la legge 119 approvata ad ottobre non si distacca di molto avendone previsti 10 per il 2013.

Considerando che una donna su tre in Italia subisce violenza e che l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera la violenza tra le mura domestiche la prima causa di morte o di invalidità permanente tra le donne nella fascia d’età tra i 14 e i 50 anni, occorre riflettere sul contributo di questa ricerca, che fa una fotografia impietosa dei costi economici e sociali della violenza e della mancanza di risorse da spendere nel segmento più strategico per i risultati a lungo termine che ne possono scaturire, ovvero la prevenzione.

Il dibattito sull’immagine della donna nei media e sugli stereotipi di genere cavalcati dalla comunicazione e dagli organi di stampa è apertissimo in questo momento e fa parte proprio di quell’ambito in cui tante azioni potrebbero vedere la luce e tanto lavoro ancora c’è da fare. Indubbiamente è in atto un cambiamento di paradigma: in occasione della giornata di domani ben due campagne di comunicazione sociale contro la violenza maschile sulle donne hanno come testimonial gli uomini. Noino.org patrocinata dal Comune di Roma e Servono altri uomini, campagna di sensibilizzazione proposta da Intervita e realizzata col sostegno di PVC, RCS e UBI Banca. Le foto scattate da Fabio Lovino ritraggono volti noti del cinema italiano, rappresentativi del cambiamento che si vuole proporre: servono altri uomini che si facciano portavoce di messaggi contro la violenza sulle donne che niente ha a che vedere con un rapporto d’amore libero e paritario.



Videointeviste a Francesca Archibugi e a Isabella Rauti su: http://www.streamago.tv/mytv/my-channels/

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