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Io e me

Io e me

“Una donna sciocca o quasi, che vive in casa, contenta solo di avere un marito, senza ambizioni, stanca fin da quando si alza, è l’ideale per un uomo.”

Lunedi, 31/07/2017 - Quello di cui oggi ho bisogno di "parlare" o meglio mettere su carta è un argomento che tocca un po' tutte noi donne, adulte e giovani. E' un qualcosa che non riesco ad affrontare in maniera distaccata, quindi perdonatemi la foga.

Visto sotto una luce diversa, sotto i toni di Sex and the City, la ricerca del proprio Big è allettante. L'attesa, il desiderio, la passione, gli ostacoli, infine il legame, sono delle fasi, degli step nell'amore che ci fanno sentire vive, belle, desiderate, amate. Fino a quel momento siamo tutte un po' Carrie. La single incallita che alla fine trova l'uomo dei suoi sogni; sembra che tutta la tua vita, tutte le tue delusioni, i dispiaceri, le notti in bianco, tutto quello che è accaduto in precedenza era un modo per arrivare a Lui. Il coronamento di un sogno che adesso è diventato realtà. Quante di noi raggiunto questo obiettivo, sognano il grande giorno, l'abito bianco, il proprio giorno da principessa? Persino io spesso fantastico su come potrebbe essere il mio abito nuziale, ma ovviamente, tutto si riduce a questo.

E' strano come la nostra favolesca idea dell'amore, si vada a contrapporre poi con la visione inconsistente e infantile del mondo maschile.

Tutto il romanticismo, la profondità, la costanza, la dedizione che noi donne cerchiamo di trasmettere, l'impegno e il multitasking tipico dell'"alphawoman", i sacrifici che sentiamo di dover fare lavorativamente e gli sforzi per cercare di salvare l'ultimo strato di sex appeal, nascosto sotto un grembiule sporco. Perchè spesso non si ha voglia di piacere, oppure, ci si convince di non esserne più in grado. Può essere il peso dopo la gravidanza, un metabolismo che non ha mai funzionato, la collega di tuo marito, l'amica bionda del tuo fidanzato.

L'uomo, il maschio, nasce bambino ma non necessariamente diventa un adulto.

Per quanto mi riguarda, ho vissuto perlopiù in un ambiente femminile. Le donne che ho conosciuto, in primis mia mamma, sono forti, con un spirito combattivo e indipendente. Per quanto piccola ho sempre osservato la gente, ascoltato i loro discorsi, analizzato i loro atteggiamenti. Quello che mi sono ritrovata a dover conoscere è un un maschilismo senza paragoni. Per entrare nello specifico, lo standard di uomo o maschio, ti considera ovviamente in primis una fonte di sfogo; questo lo porta, a volte, a legarsi a te e in quel momento sei, senza alcun dubbio "LA PERSONA PIU' IMPORTANTE DELLA SUA VITA". Per un periodo la sua convizione, il suo corteggiarti, adorarti, tutto ti porta a convincertene. Credo che per una donna, per la propria autostima quello sia il periodo più bello. Lui è solo tuo e non esiste nient'altro. Quando il tuo Big arriva ad essere consapevole del fatto che tu non hai occhi che per lui, il tempo che sembrava essere solo vostro, improvvisamente diventa suo. Cerca modi, hobby per riconfermare il proprio Io. Palestra? Calcio? Diventa improvvisamente tutto più interessante, più di quanto lo eri tu in passato. Mentre la nostra coscienza di donna riflette sul fatto che sia giustissimo prendersi cura di sè e coltivare le proprie passioni, ci ritroviamo, chi più o chi meno, con la cena da preparare e la ceretta che si fa attendere da una settimana. Per passione, per praticità, perchè proviamo una certa soddisfazione ad essere utili, al diavolo la ceretta, in qualche modo bisogna mangiare. Giusto? Quello che dall'altra parte non vediamo o non vogliamo vedere è un bambino che, dopo aver ricevuto le sue macchinine telecomandate, averle testate e usate, le ripone in una scatola, sotto una superficie di ovatta. Le macchinine così come ogni superficie, ogni oggetto, per quanto comoda possa essere la sua scatola, finirà per danneggiarsi sia dentro che fuori.

Il nucleo di ogni discorso tipicamente maschilista è "Io lavoro per mantenere te e la nostra famiglia", per questo ci si sente in diretto di guardarsi intorno, tradire, prendere in giro quella che ormai viene vista come una palla al piede; la persona più importante della sua vita che adesso è un elemento monotono, a sè stante.

Cosa ne è stato delle stanchezze, delle privazioni e dei sacrifici se si riduce tutto a questo?

Non siamo forse le creature più belle dell'universo?

Ovviamente c'è l'eccezione che conferma la regola ed è fantastico che ci sia.

Da parte mia, essendo legata ad una persona da tre anni ormai, sento di dover fare qualcosa per me stessa. Questa storia che si ripete, questo circolo vizioso di donne che subiscono e basta è un cliché a cui non voglio appartenere. Nessuno di noi dovrebbe accontentarsi di una vita mediocre per un uomo. Dico uomo, ma potrebbe essere chiunque sia capace di avere un'influenza negativa su di noi.

Siamo donne, siamo intelligenti, siamo forti. Rispettiamoci.

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