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Le periferie abbandonate

Le periferie abbandonate

Linee di bus soppresse per la logica dei tagli

Giovedi, 30/10/2014 -

Con la vittoria della giunta di sinistra credevo che molto sarebbe cambiato, a cominciare dal rispetto per il verde, soprattutto nelle periferie, fino a una spiccata sensibilità per tutto ciò che concerne l’ambito del sociale. Invito chiunque ad assistere a una riunione di Giunta e di Consiglio Municipale per comprendere a fondo l’odore di quadro surreale che appare a un comune cittadino. Lo stile è così ben assimilato e omologato che riesce veramente difficile distinguere la schiera dell’opposizione dall’altra vincente. Non ci sono vinti o vincitori, ma per ricordare il grande Pirandello dei personaggi in  cerca di autore… Una profonda delusione su tutta la linea, iniziando dalle linee dei bus soppresse o deviate! Con quale criterio di sinistra si può deviare, tra gli altri, un bus come il 338 che collega la metro con la periferia nord di Roma? La logica vincente è forse quella dei tagli ai trasporti pubblici invece di quelli ai manager inutili? Una delle critiche-etichetta  -da sinistra- all’attuale Giunta è di “borghesia fricchettona”… La logica di un centro efficiente e ben servito dai mezzi pubblici frequentissimi è evidente rispetto a quella delle periferie. Passi il verde trascurato, le incomprensibili autorizzazioni, la mancanza di adeguate autorizzazioni e di attenzione per i beni essenziali, tipo fogne e acqua, ma un mezzo di trasporto è la prima forma di comunicazione e di vita sociale. Con quale criterio di sinistra si possono isolare dei lavoratori e dei cittadini penalizzandoli a lunghissimi percorsi a piedi, tratti di strada almeno da uno a tre chilometri senza mezzi di trasporto?


Percorrendo nella periferia nord di Roma Via della Bufalotta c’è un mezzo che ferma all’inizio di Cinquina e un altro che transita ogni ora, fino alle 14.30, poi soltanto auto private o i taxi! Una vergogna. Si può comprendere lo stato di attuale difficoltà dopo una gestione a dir poco disattenta alle problematiche sociali, ma resta il sapore di un’amara e pesantissima delusione per chi ha contribuito a far vincere questa Giunta, delusione che non può trovare una soluzione soltanto nella speranza o nella consolazione del “meno peggio”, ma come minimo nel disinvestimento e nella disapprovazione della maggiore specie. 


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