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L'ora più buia, Darkest Hour

L'ora più buia, Darkest Hour

Clementine Churchill e Lily James sono le due donne che "hanno salvato il mondo" sostenendo il tormento e poi l’estasi di Winston Churchill

Martedi, 23/01/2018 - L'ora più buia, Darkest Hour

di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media

La storia di questo film è Il tormento e l’estasi che visse Winston Churchill, nel Maggio degli anni ’40, da quando venne nominato Primo Ministro a Londra a quando rifiutò i trattati di pace con Hitler.

Regia di Joe Wright, 45 anni, nato a Londra, da una coppia di burattinai che fondò il Little Angel Theatre di Islington, con grande maestria mette al primo posto l'oratoria politica del grande statista.

Come “Il discorso del re”, di Tom Hooper, questo film affronta l'importanza della parola, della retorica come vero strumento per agire nella politica e nella storia.

«Ha mobilitato la lingua inglese e l'ha spedita in battaglia»: queste le ultime battute, che spiegano la morale del film.

Wright anche stavolta si è affidato allo sceneggiatore neozelandese Anthony McCarten e insieme ne hanno fatto di Gary Leonard Oldman/Churchill un ritratto appassionante, all'inizio di un uomo assai controverso, burbero, aggressivo, spesso sgradevole, che riuscì però a conquistarsi la fiducia non solo di re Giorgio VI, ma quella dei tanti inglesi decisi a non arrendersi al malvagio invasore.

A più riprese, a concludere le scene, la macchina da presa si alza improvvisamente, sui personaggi, muovendoli come pedine.

In questo film super-britannico primeggiano due italiani: il montatore Valerio Bonelli e l'autore delle musiche Dario Marianelli, con un melodico pezzo per piano e orchestra che sembra un'aria d'opera ottocentesca.

Lo stesso Churchill, fitto di arcaismi e artifici, fu paragonato a un melodramma tragico.

L'ora più buia trae la sua forza dall’interpretazione magistrale del grande attore Gary Oldman e al di là del lavoro del truccatore, circa 5 ore al giorno prima di girare, è superlativo nello scolpire Winston Churchill anche sul piano del carattere, dello spirito e del pensiero..

Gary Leonard Oldman/Churchill arrivano a fondersi senza però smarrire le distinte identità, che è la più alta ambizione di un attore. Figlio di un ex marinaio, Oldman prima pianista e amante della musica, nel pieno dei suoi 60anni, è un grande e nei panni di un altro grande si trova a suo agio.

Non meno forte è il ritratto che Wright ne fa delle due donne che sono al suo fianco, due donne di spessore: Clementine Churchill, interpretata da Kristin Scott Thomas, e l'apparentemente imbranata giovane segretaria Elisabeth Layton, interpretata da Lily James.

Sono loro che capiscono veramente chi sia Winston Churchill. E’ Clementine che gli fa capire dicendo:” Il peso del mondo intero è sulle tue spalle”, è Clementine Churchill, che facendolo vestire a dovere da Primo Ministro, preparandolo all’incontro con Re Giorgio VI gli dice: “Fagli vedere le tue vere qualità, la tua assenza di vanità... e Lui “Sì, la mia volontà di ferro... e lei: “Il senso dell'umorismo! …tirandolo su, facendolo uscire dalle sue paure per finalmente essere.

Lui infatti è ritratto come un bambinone inquieto e anticonvenzionale, bulimico, tabagista e alcolista in questo dramma politico in cui Hitler sembrava imbattibile a tutti nel Parlamento britannico, tranne che a lui.

Le due donne sono oltre l’ “io ti salverò”. Capiscono e agiscono di conseguenza, non avendo paura di Winston come l’intero mondo, ma semplicemente riconoscendo la sua forza, la sua eccezionalità di personaggio e di statista,

Joe Wright mette in scena, il suo Winston Churchill caratterizzato dalla forza di un bambino che sconfiggere la banalità del Male.

È questa la sua idea alla base del suo film sul celeberrimo Primo Ministro inglese. Le due donne sono il bene, il materno, chi insegna a camminare, a lottare, a essere, senza chiedere nulla in cambio se non l’amore.

Sono forti le parole Winston Churchill al popolo: “Abbiamo di fronte molti, molti lunghi mesi di lotta e sofferenza! Anche se tanti vecchi e importanti Stati sono caduti nella morsa del dominio nazista, noi difenderemo la nostra isola quale che sia il prezzo da pagare! Combatteremo sulle spiagge, combatteremo sulle piste di atterraggio, combatteremo nei campi e nelle strade, combatteremo sulle colline! Non ci arrenderemo mai! Perché senza vittoria non può esserci sopravvivenza!”

Imperniato dunque sulla ricostruzione dei venti giorni che determinarono le sorti dell'Inghilterra nella Seconda guerra mondiale, al film pare sarà attribuita la statuetta per il miglior attore a Gary Leonard Oldman.

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