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Mamme venezuelane al megafono: in piazza con gli studenti antichavisti di Caracas

Mamme venezuelane al megafono: in piazza con gli studenti antichavisti di Caracas

La significativa sfilata delle "mamme", svoltasi a Caracas al fianco degli studenti antichavisti, ha voluto rinnovare il dissenso nei riguardi del governo Maduro

Domenica, 11/05/2014 - Giorni concitati e conflittuali, quelli del maggio venezuelano. La significativa sfilata delle "mamme", svoltasi a Caracas al fianco degli studenti antichavisti, ha voluto rinnovare oggi il dissenso nei riguardi del governo Maduro.



Madri, studenti e studentesse hanno inoltre richiesto l'immediato rilascio dei prigionieri politici arrestati la scorsa settimana - lagnanze che al momento restano inascoltate.



Il blitz delle forze dell'ordine (dell'ultimo 8 maggio) aveva fatto ammanettare per "manifestazioni violente" ben 243 persone: studenti, perlopiù, la cui violenza consisteva nell'essersi accampati in tende issate dagli anti-maduriani.



Il governo ha in odio persino il "reguetòn", adesso, un genere musicale politicamente impegnato che mescola il reggae insieme con la testualità del rap. Per queste ragioni, le Telecomunicazioni di Stato ("Conatel") hanno ricevuto l'ordine di censurare, nel lessico e nelle fasce orarie protette dei palinsesti radiotelevisivi, i testi ed i video più "pericolosi". Ovvio che le multe e le sanzioni comminate ai trasgressori sono salatissime.



Il governo Maduro - pur dichiarando di voler tutelare l'ingenuità di bambini e adolescenti, silenziando i contenuti mediatici più inclini al sesso e alla violenza - sta di fatto adottando delle misure repressive molto pesanti, come è pesante una censura preventiva tanto capillare. Tale censura sarebbe volta a rintuzzare certi formati comunicativi reputati "scomodi", fra cui: fiction, telenovelas, cartoni animati e musica.



Ormai, per le strade di Caracas si manifesta senza nemmeno il diritto di manifestare (un diritto fondamentale, corroso proprio dal recente piano di riforme "educative" approvato dalle forze politiche istituzionali). Cortei come quello dell'11 maggio sono l'ultima speranza antichavista. Una speranza difficile, peraltro, in un clima politico "lacrimogeno" entro cui troppo facilmente si ricorre all'arresto e al regime di polizia.



Marta Mariani

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