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Noi Rete Donne scrive a Conte: UNA DONNA PRESIDENTE DELL’AGCOM

Noi Rete Donne scrive a Conte: UNA DONNA PRESIDENTE DELL’AGCOM

Presidente del Consiglio, nomini una donna alla presidenza dell’AGCOM ! L'Ansa rilancia la richiesta

Mercoledi, 15/07/2020 - Signor Presidente del Consiglio,

Roma, 15 luglio 2020. Noi Rete Donne, network fra numerose competenze femminili in posizioni autorevoli nelle istituzioni e nell’informazione, attivo da moltissimi anni, ha accolto come un sostanziale passo in avanti la nomina di tre prestigiose personalità femminili nelle Authorities della Privacy e delle Comunicazioni. Un segnale importante, anche alla luce dell’Italia che riparte e una testimonianza che rappresenta democraticamente (anche se non con la precisa parità fra i generi) la realtà del Paese.
Tale segnale va, però, rafforzato con un atto emblematico, che è nelle Sue mani e nelle Sue competenze, giacché a Lei tocca identificare la candidatura ideale: l’indicazione di una presidente per l’AGCOM ovvero di un organismo che ha nelle competenze funzioni cruciali sul destino delle donne italiane.
AGCOM, infatti, vigila sui fattori che influenzano la formazione dell’opinione pubblica: il pluralismo, i valori, i diritti politici, la tutela dei consumatori, la parità e l’identità di genere, la corretta rappresentazione dell’immagine della donna nell’informazione e nell’ intrattenimento oltre che nelle comunicazioni sulla rete. Nelle sue sfere d’intervento controlla anche il superamento degli stereotipi di genere, promuovendo la parità, il rispetto dell’immagine e la dignità della donna secondo i principi di non discriminazione per assicurare la più completa e plurale rappresentazione dei ruoli che le donne svolgono nella società.
Mai, nella sua storia e nelle declinazioni istituzionali che ha assunto nei decenni, l’AGCOM ha avuto una donna alla sua presidenza.
E’ un’opportunità che una personalità quale è la Sua, che ha dimostrato nell’emergenza per il coronavirus grande competenza anche in scelte coraggiose, potrebbe far propria, attestando anche – come ha già fatto – indipendenza nelle scelte e ascolto verso tutto il Paese e non solo verso il 50% della sua composizione demografica.
La scelta di un presidente confermerebbe la vigenza di un apartheid che collide con i settori su cui AGCOM è chiamata ad agire e che richiama alla mente incoerenti e paradossali immagini di Commissioni sulla condizione della donna composte da soli uomini, tipiche di culture fondamentaliste e retrograde.
E’ indifferibile che ad assumere questo ruolo-chiave sia una donne competente, distintasi per iniziative, sensibilità e impegno sui temi della disparità di genere e sugli aspetti culturali e sociali che sono nei compiti dell’Autorità, sì che possa agire da ‘cinghia di trasmissione’ delle forze sociali che su questi temi si battono. Invece, le anticipazioni di stampa e i boatos istituzionali indicano candidature solo maschili, pur essendovi potenziali candidature femminili di grande rilievo, completamente oscurate e sottaciute.
La scarsa presenza, quando non la totale assenza delle donne nei luoghi decisionali, è un vulnus per la democrazia italiana e non è più tollerabile in questo momento storico in cui tutte le energie, i saperi e i talenti di donne e uomini sono necessari e propulsivi per far ripartire il Paese.
Per questa ragione, la informiamo altresì, Signor Presidente, certe di raccogliere il Suo interesse e il Suo appoggio morale, che Noi Rete Donne ha avanzato la proposta di un provvedimento normativo antidiscriminatorio, che potrebbe funzionare da legge quadro, onde garantire l’eguaglianza paritaria nelle nomine pubbliche a tutti i livelli in attuazione dei principi costituzionali (artt. 3 -51 e 117) del Codice delle Pari Opportunità e dei principi Comunitari Europei, con misure sanzionatorie volte a dichiarare l’invalidità delle nomine stesse, qualora essi siano disattesi.
Mai come ora sarebbe cruciale attenersi a un criterio antidiscriminatorio, come è previsto da tale proposta di legge per il futuro riguardo alle Authority nel loro successivo rinnovo.
Si impone un immediato cambio di passo da parte del Parlamento, del Governo e del suo Presidente, nonché delle forze politiche tutte, verso una maggiore trasparenza, una maggiore indipendenza e valorizzazione di tutte le competenze, nel rispetto delle regole fra cui è imprescindibile il rispetto della parità tra uomo e donna.
In attesa di un’illuminante interlocuzione e di facta concludentia che attestino il recepimento di questa nostra richiesta nell’interesse di tutti, donne e uomini del nostro Paese, voglia gradire i sensi della più viva stima e considerazione

Per NOI RETE DONNE
Marisa Rodano e Daniela Carlà
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Authority: Noi Rete Donne, una donna a capo dell'Agcom
L'appello al premier, "scelta indifferibile per ruolo cruciale"
ROMA
(ANSA) - ROMA, 15 LUG - Noi Rete Donne, network fra numerose competenze femminili in posizioni autorevoli nelle istituzioni e nell'informazione, "ha accolto come un sostanziale passo in avanti la nomina di tre prestigiose personalità femminili nelle Authority della Privacy e delle Comunicazioni. Un segnale importante" che "va, però, rafforzato con un atto emblematico", scrive il network al premier Conte, chiedendo "l'indicazione di una presidente per l'Agcom,ovvero di un organismo che ha nelle competenze funzioni cruciali sul destino delle donne italiane". L'Autorità per le Comunicazioni, ricorda Noi Rete Donne, "vigila sui fattori che influenzano la formazione dell'opinione pubblica: il pluralismo, i valori, i diritti politici, la tutela dei consumatori, la parità e l'identità di genere, la corretta rappresentazione dell'immagine della donna nell'informazione e nell'intrattenimento oltre che nelle comunicazioni sulla rete. Nelle sue sfere d'intervento controlla anche il superamento degli stereotipi di genere, promuovendo la parità, il rispetto dell'immagine e la dignità della donna secondo i principi di non discriminazione per assicurare la più completa e plurale rappresentazione dei ruoli che le donne svolgono nella società". Eppure "mai, nella sua storia e nelle declinazioni istituzionali che ha assunto nei decenni, l'Agcom ha avuto una donna alla sua presidenza". Di qui l'invito al capo del governo a cogliere l'opportunità: "E' indifferibile che ad assumere questo ruolo-chiave sia una donna competente, distintasi per iniziative, sensibilità e impegno sui temi della disparità di genere e sugli aspetti culturali e sociali che sono nei compiti dell'Autorità, sì che possa agire da 'cinghia di trasmissione' delle forze sociali che su questi temi si battono. Invece, le anticipazioni di stampa e i boatos istituzionali indicano candidature solo maschili, pur essendovi potenziali candidature femminili di grande rilievo, completamente oscurate e sottaciute. La scarsa presenza, quando non la totale assenza delle donne nei luoghi decisionali, è un vulnus per la democrazia italiana e non è più tollerabile in questo momento storico in cui tutte le energie, i saperi e i talenti di donne e uomini sono necessari e propulsivi per far ripartire il Paese". Noi Rete Donne ha anche "avanzato la proposta di un provvedimento normativo antidiscriminatorio, che potrebbe funzionare da legge quadro, onde garantire l'eguaglianza paritaria nelle nomine pubbliche a tutti i livelli in attuazione dei principi costituzionali (artt. 3 -51 e 117) del Codice delle Pari Opportunità e dei principi Comunitari Europei, con misure sanzionatorie volte a dichiarare l'invalidità delle nomine stesse, qualora essi siano disattesi". (ANSA).


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