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Prima Pagina Donne (18-24 novembre 2013)

Prima Pagina Donne (18-24 novembre 2013)

Da Cleopatra che devasta la Sardegna alla mozione contro la Ministra Cancellieri alle votazioni i Cile....

Lunedi, 25/11/2013 - Prima Pagina Donne 48 (18-24 novembre 2013)

Cleopatra era una regina, bella, potente e amata; sarebbe interessante sapere cosa ha pensato il metereologo che ha deciso di dare questo nome all’orribile, devastante, odiabile, orrore d’acqua e terra che ha ferito la terra di Sardegna. A tutti i sardi coinvolti il nostro pensiero. A chi ha perduta la vita, uomini e donne, a chi ha visti i propri cari sparire, come il marito di Patrizia e papà di Morgana che le ha viste travolte dall’acqua mentre le scortava per salvarsi dall’uragano, a chi non ha più nulla né casa né lavoro; quel minimo di certezze che danno almeno la speranza di poter ricominciare e farcela. La Sardegna e la sua tragedia piena di dolore e di rabbia per “le colpe” umane di tali avvenimenti che pure non riescono a divenire “la notizia” perché le vicende della politica - e non solo quelle determinanti - la fanno sempre da padroni. E ancora una volta, purtroppo - e non pensiamo sia l’ultima - ha avuto un posto da prima fila la vicenda della Ministra Cancellieri che ha affrontato la mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata da M5S uscendone indenne ma lasciando una scia di malumori e spaccature anche nella maggioranza che l’ha “assolta”. Una vicenda quella della Ministra che avrà, presumibilmente, ancora un seguito. E in un rincorrersi di avvenimenti ecco un'altra vicenda che travolge la politica – e per l’ennesima volta - con un peso devastante. Il riferimento è al nuovo processo sulla vicenda Ruby che coinvolge Berlusconi quale ‘regista’ dei bunga bunga. Sorvolando sulle conseguenze note che la vicenda ha sulla politica e sulla rabbia dell’accusato è lo squallore della stessa che racconta un rapporto uomini-donne davvero misero che si evidenzia con forza e ci rimanda al modo problematico con cui le donne risultano protagoniste di questa fase storica del nostro paese. Il che naturalmente non ci toglie la speranza che le cose possano comunque migliorare grazie all’impegno delle donne stesse e del complesso della società. Sarà per esempio interessante vedere quali saranno le parole, le analisi , i proponimenti al di là della quasi inevitabile retorica che leggeremo e ascolteremo il 25 di novembre giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Un argomento su cui è intervenuto pochi giorni fa anche il Presidente Napolitano che in occasione della Conferenza internazionale della Comunicazione, e tenendo conto del 25 novembre, ha esortato a una rappresentazione “sobria e dignitosa” del corpo femminile ridotto oggi a bene di consumo. Napolitano ha poi espresso dolore e indignazione per gli ininterrotti femminicidi compiuti da mariti, amanti, fidanzati, padri che nell’anno in corso hanno visto oltre cento assassinii. Ma oltre la morte fisica non manca neanche quella civile, come è capitato alle tre donne, scoperte a Londra, che hanno subito una schiavitù di oltre 30 anni e che ora, liberate grazie alla presenza di spirito di una di loro, ci auguriamo riescano a tornare ad una vita normale. Rimanendo all’estero, seppur cambiando totalmente argomento, sottolineiamo le parole della Cancelliera Angela Merkel che ha dichiarato che la Germania introdurrà il salario minimo garantito come richiesto dalla Spd con cui si prepara a governare, di fatto, venendo così incontro alle richieste dell’Unione Europea ma dichiarando contemporaneamente che non accetta l’dea che si rilanci l’Europa tagliando l’export della Germania e comprimendo la competitività della prima economia europea. Sempre in tema di donne che governano in punti chiave del mondo è necessario ancora circa un mese per avere la conferma che il Cile, presumibilmente al ballottaggio, avrà come Presidente Michelle Bachellet che al primo turno ha ottenuto circa il 46% dei voti a fronte della sfidante del centro destra Evelyn Matthei che ha ottenuto, circa, il 25% dei voti. Non sono poche le donne che emergono in punti chiave del governo del mondo, o nell’arte, nel cinema; ma ciò di cui abbiamo bisogno è che si passi dalla stagione in cui le donne che emergono sono esempi interessanti a una diffusa presenza femminile nei gangli della società. Certo un processo e una realtà come quella a cui dobbiamo e vogliamo aspirare prevede che il nodo dei diritti e della dignità femminile faccia passi in avanti in tutto il mondo e realtà come per esempio quelle delle donne dell’Arabia Saudita che non hanno facoltà di guidare - e su questo solo poche settimane fa abbiano incentrata la propria protesta - siano fatti superati e considerati ingiusti dai loro stessi governi. Comunque la strada prosegue e tante siamo certe che la percorreranno.



paolaortensi@tiscali.it

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