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PRIMA PAGINA DONNE (21 - 29 dicembre 2013) - di Paola Ortensi

PRIMA PAGINA DONNE (21 - 29 dicembre 2013) - di Paola Ortensi

Da Alma Shalabayeva alla liberazione delle Pussy Riot Nadia e Maria, fino alla polemica contro Caterina per la validità  della sperimetazione sugli animali...

Lunedi, 30/12/2013 - Prima Pagina Donne 52 (21-29 dicembre 2013)

In questa ultima settimana tutta inserita nell'anno 2013, vicende gia  iniziate trovano una loro fine seppur provvisoria, ed altre iniziano a narrare la loro storia e a stimolare le nostre riflessioni e considerazioni. E' noto l'arrivo a Roma di Alma Shalabayeva con la piccola figlia Alua ritorno dal Kazakistan dove furono deportate nel maggio scorso perchè espulse dall'Italia con un blitz di cui tutte/i sappiamo e che abbiamo seguito con passione e anche solidarietà. E fa piacere che la Signora Shalabayeva, che non sa come si organizzerà  e dove sarà  nel futuro, salvo il suo desiderio di rivedere al più presto il marito, pure ringrazi con sincera credibilità  la nostra Ministra degli Esteri Emma Bonino, sottolineandone professionalità  e umanità. Rimanendo ancora all'estero Putin ha fatto liberare le Pussy Riot Nadia e Maria, qualcuno sostiene per l'avvicinarsi delle Olimpiadi invernali: erano divenute troppo scomode; appena fuori hanno ripreso ad attaccare il leader Russo. Intanto in Italia Caterina, studentessa dell'Università  di Bologna alla facoltà  di veterinaria, di cui fino a qualche giorno fa non sapevamo nulla, in contemporanea con le sue parole su facebook, a favore della ricerca sugli animali, grazie alla quale ritiene le sia fino ad ora stata garantita la vita per lei minata da una rarissima malattia genetica, ha scatenato un dibattito che può considerarsi di interesse generale e data l'esperienza di chi lo ha aperto da portare avanti con rispetto e cautela. Peccato che Caterina, che tra le altre cose la sua opinione l'ha divulgata mentre sta facendo la terapia in ospedale, sia stata riempita di insulti per le sue idee ancor prima di essere presa sul serio su di una posizione che si può legittimamente non condividere ma che ha tutta la dignità  di essere valutata pensando poi da chi viene portata al dibattito. Problemi legati alla sanità  che in queste settimane - vedi staminali - è sempre al centro dell'informazione. Collegato alle complesse vicende del Monte dei Paschi di Siena e del suo futuro fra i tanti problemi assai seri che riguardano le prospettive della banca toscana compare un confronto davvero interessante per Prima Pagina Donne. Il riferimento è al fatto che la Fondazione del MPS, prima azionista della Banca, ha come presidente Antonella Mansi, una donna di soli 38 anni che è riuscita a far vincere la posizione della Fondazione mettendo all'angolo la banca, o meglio la sua posizione, guidata da Alessandro Profumo. In una intervista rilasciata pochi giorni fa la Presidente della Fondazione ad una precisa domanda ha risposto che essere donna e solo 38enne è sicuramente un punto di possibile difficoltà. Questo certamente renderà  di maggiore soddisfazione aver visto la posizione da lei difesa avere la prevalenza a fronte di dirigenti vecchi esperti della finanza. Saltando ancora una volta di argomento in argomento dobbiamo un augurio importante alla giovane giornalista Ucraina Tetyana Chornovil, pestata selvaggiamente per i suoi servizi e scomode inchieste nei confronti del potere del paese. Grande protagonista delle lotte ucraine a favore di un rapporto con l'Europa che hanno visto per giorni e giorni la gente in piazza, Tetyana non ha mai avuto paura di dire la sua e di difenderla nonostante rischiasse, consapevolmente, la vita. Mentre scrivo la radio informa che in Russia una giovane donna si è fatta esplodere procurando decine di morti. Come vorremmo sapere quale disperazione ma anche fanatismo possono convincere queste giovani, quasi sempre vedove di terroristi che si definiscono fidanzate di Hallah, ad un passo tanto atroce per le conseguenze di morte per innocenti che comporta. In questa fine d'anno purtroppo in Italia continuano anche le morti violente di donne, quei femminicidi che hanno segnato con una costanza inquietante davvero tutto il 2013. A proposito della parola femminicidio dalla Prima Pagina della Repubblica proprio questa settimana Guido Ceronetti suggerisce di cambiare il termine femminicidio che definisce orripilante in ginecidio. Le considerazioni sono anche interessanti e colte ma ho paura che la sua proposta sia troppo in ritardo su un termine che forse proprio perchè brutto e indicatore di fatti orribili è passato e tutti capiscono cosa significhi¦ comunque alle provocazioni interessanti bisogna sempre porre attenzione. Ci fermiamo qui per ritrovarci domenica a cavallo di due anni uno che se ne va e uno che viene con tutte le speranze che già  sappiamo che gli affideremo.....

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