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Prima Pagina Donne (27 settembre - 4 ottobre 2015)

Prima Pagina Donne (27 settembre - 4 ottobre 2015)

Le bambine martiri di Boko Haram, ad Albano Laziale il femminicidio di una donna che voleva lasciare civilmente il marito, le ministre in prima fila, le passerelle della moda .....

Lunedi, 05/10/2015 -
Prima Pagina Donne 23  (27 settembre - 4 ottobre 2015)

Torno al mio impegno, senza pretese ma pensato da me sempre con cura e attenzione proponendomi di rilevare di settimana in settimana fatti salienti che evidenzino un protagonismo femminile delle notizie.

L’assenza di queste due o forse tre settimane passate mi ha riportato a pensare a quello che è un dubbio che mi insegue da quando ho iniziato a tenere questa rubrica, e che di fatto forse non risolverò mai, ma su cui mi interesserebbe molto potere giovarmi del parere delle mie lettrici.

Il dubbio è se sia più interessante e utile “un elenco“ sempre esauriente dei fatti o sarebbe meglio discutere di pochi fatti, diciamo i più simbolici o eclatanti andando più a fondo.

Nel dubbio irrisolto continuo come prima, scegliendo di volta in volta entrambe le impostazioni, ma direi tendendo - anche rinunciando forse ad una ricchezza di commenti possibili - a ricordare più notizie in un intreccio seppur superficiale tra l’Italia, l’Europa e il mondo e tra cronaca, politica, società e cultura.

Fra i tanti avvenimenti della settimana passata scelgo di iniziare dall’ennesima violenza perpetrata da Boko Haram in Nigeria. Cinque bambine fatte esplodere, presumibilmente con un telecomando che governava l’esplosivo che avevano addosso, per far morire tanti altri piccoli/e e non smettere di terrorizzare la popolazione. Non abituarsi a tali notizie è una battaglia da vincere, perché il rischio c’è e lo sappiamo a fronte di guerre violenze e morti che ci circondano in aumento costante. Non possiamo smettere di inorridire non solo rispetto all’odio e alla violenza che viene generata da questo gruppo che affianca l’IS, ma anche per la noncuranza e sfregio per la vita di queste creature che non sapremo forse mai se davvero conoscono il loro destino e che vengono usate da gente che conosce solo odio  per la vita umana. La tentazione di non leggere, sapere e sentire davanti a tanta distruzione si fa sempre più strada quasi fosse 'unicla difesa possibile. Penso che invece non possiamo arrenderci e che dobbiamo continuare a riflettere su come fare per reagire ed esprimere una condanna che non risulterà mai superflua. 

Certo se pensiamo all’ennesima strage, forse di 19 morti e tanti feriti,  in seguito alla sparatoria avvenuta in una Università dell’Oregon da parte di un giovane e dell’impossibilità, di fatto, di cambiare le regole per l’acquisto di armi in America è difficile credere che le madri, le famiglie delle vittime possano sperare in un cambiamento. Eppure è questo che dobbiamo continuare a pensare.

Come è necessario continuare a riflettere non solo sulle ragioni che continuano a produrre omicidi violenti di troppi uomini a danno di mogli, compagne che civilmente scelgono di sciogliere quella vita comune, ma pensare a quale battaglia culturale sia necessario riprendere oltre che a misure legislative e di protezione. La riflessione sempre valida sulla materia nello specifico torna in campo rispetto all’orribile delitto avvenuto ad Albano, cittadina dei Castelli Romani, dove un uomo, un poliziotto per precisione, tra le altre cose ha ucciso la sua compagna all’uscita dal lavoro, una scuola materna, di fronte a decine di bambini terrorizzati che non dimenticheranno mai e suicidandosi a sua volta; minimamente trattenuto nel suo gesto dall’amore per i suoi due figli, rimasti orfani.

Ineluttabile, tristemente, parlare di orrori ma ancor più importante arrivare poi ad altri argomenti che raccontano di protagonismi femminili d’altro tipo. E per questo eccoci a “raccontare “ l’avventura“ della piccola Francesca Marina e della sua mamma. Lei, nata a primavera su di una nave della Marina Militare italiana e che la mamma vorrebbe veder crescere nel nostro paese, a differenza di tanti che vogliono lasciarlo, finalmente dopo tanta distrazione in cui nessuno aveva pensato di registrarla ora a Ragusa nel centro di cui è ospite presto, speriamo, riuscirà ad avere un'identità che dia valore alla sua esistenza. Esistenza di bambina alla quale vogliamo augurare tutto il bene possibile nel nostro paese, che è anche il suo.

Rimanendo in Italia e passando alla politica, in primis vanno ricordati e condannati gli ultimi episodi di offese sessiste ad una parlamentare che hanno contraddistinto il dibattito al Senato, e che trovano terreno di cultura non solo in un costume radicato di offesa alle donne ma nella più generale volgarità e inciviltà che da alcuni anni vergognosamente dilaga nel Parlamento ed in altre articolazioni dello stato; per passare poi ad alcune delle Ministre che in Italia sono oggi costantemente in prima fila.

Maria Elena Boschi,  protagonista della legge sulla riforma del Senato che in una alleanza importante con la Senatrice Anna Finocchiaro sta vedendo andare avanti l’approvazione degli articoli della riforma. Ed ancora Beatrice Lorenzin, al centro di un forte dibattito per i tagli proposti alle prestazioni sanitarie che hanno suscitato, come sempre, un confronto tra le ragioni dei favorevoli e quelle dei contrari. Allontanandoci e fermandoci in Europa, ci spiace leggere che fra Federica Mogherini, in quanto responsabile degli Esteri dell’Unione Europea, e il Premier Renzi,  che la indicò per tale incarico, ci sarebbe un attrito. L’augurio è che la notizia sia solo un pettegolezzo perché di certo non abbiamo bisogno, per il bene del paese, di altri scontri nella squadra di chi oggi governa.

E prima di lasciare l’Europa non è,  una volta in più, facile non citare la Cancelliera Angela Merkel, che partecipando alla festa per i 25 anni della riunificazione delle due Germanie con la caduta del muro di Berlino ha rilasciato una serie di interviste parlando di sé e persino delle sue giacche che rappresentano un suo modo di vivere di volta in volta gli avvenimenti, affidando anche al colore scelto un messaggio o forse una sua originale coperta di Linus.

Ed è partendo dalle giacche della Merkel che viene spontaneo un seppur breve richiamo alle sfilate di moda che, prima a Milano e poi a Parigi, stanno delineando proprio in queste settimane i nuovi stili della moda. Le passerelle dei grandi stilisti di tutto il mondo sono attraversate non solo da abiti, ma anche da stili di vita e proposte di evoluzioni delle personalità femminili. E comunque in tanti linguaggi diversi e differenti percorsi pur sempre impegnati a rendere le donne seducenti e vincenti.

Una nota finale la dedico al film di Maria Sole Tognazzi ”IO e Lei” che con il protagonismo di due grandi attrici Italiane, Sabrina Ferilli e Margherita Buy, sta presentando nelle sale Italiane con levità ed anche un tocco d’ironia il tema di una coppia omosessuale di donne e della loro storia d’amore. Alla prossima settimana !

paolaortensi@tiscali.it

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