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Prima Pagina Donne  (31 marzo-6 aprile  2014)

Prima Pagina Donne (31 marzo-6 aprile 2014)

La nuova sindaca di Parigi e la "vittoria" di Segolène Royal, la presidente del Fondo Monetario Mondiale e l'attentato alla fotoreporter tedesca, il coraggio delle donne afghane al voto e altro ancora ......

Domenica, 06/04/2014 - Prima Pagina Donne  14 (31 marzo -6 aprile 2014)

Tanto per mettere un punto alle elezioni in Francia, di cui ci siamo occupate nelle passate settimane, ci piace sottolineare che almeno Parigi è rimasta in mano al Partito socialista e che la città può vantare con Anne Hidalgo il primo Sindaco donna. L’altra notizia imperdibile soprattutto per alcune sue considerazioni è il ritorno al Governo come Ministro dell’Ambiente di Segoléne Royal, ex moglie di Hollande con il quale ha avuto 4 figli,  nota e stimata dirigente socialista. Segoléne, in forma smagliante,  ha affermato:”sarei già premier se non avessi vissuto con Hollande”. Per rimanere alla politica e alla voce di una potente donna francese - Christine Lagarde che ricopre l’incarico prestigioso di presidente del Fondo Monetario Internazionale - arriviamo a problematiche italiane di interesse femminile. Christine Lagarde infatti in un'intervista al Corriere della Sera che ha avuta notevole risonanza, ha dichiarato che l’Italia è fra i paesi che incoraggiano meno l’occupazione femminile e che un cambiamento di rotta darebbe un contributo di primo piano alla ripresa economica, e per rafforzare il concetto ha precisato: ”il basso livello di occupazione femminile è uno dei più ingombranti ostacoli alla crescita”. Ringraziamo la Lagarde e come donne continuiamo il nostro impegno ben consapevoli, come è anche apparso nella riforma elettorale: “la promozione“ femminile si può attuare se è impegno e convinzione di tutta la società; ovviamente iniziando dalle donne che oggi per esempio nel loro impegno di Ministre, con ruoli di prima fila del Governo Renzi, scelgano di essere anche un po’ di parte. Ricordarsi di essere donne, in difficoltà in tante parti del mondo, eppure con il coraggio di volere il cambiamento è un fatto da cui non ci si può distrarre. Questa settimana ce lo hanno ricordato le migliaia di donne Afghane che,  superando la paura e con una determinazione degna di enorme considerazione, sono andate a votare coperte dai loro burka ma scoperte nella loro decisione, per veder migliorare, come hanno avuto modo di dire, la loro condizione. Ed è proprio in Afghanistan e parlando ancora una volta di coraggio e professionalità, che nell’Est del paese, in seguito ad un agguato è morta la fotoreporter tedesca Anja Niedringhaus. Aveva vinto un premio Pulitzer e l’Italia le doveva la foto, davvero toccante divenuta simbolo della strage di Nassiriya. Anja viaggiava con una giornalista canadese Kathy Gannon, rimasta non gravemente ferita, proprio perché protetta dal corpo di Anja. La Gannon viene considerata uno dei maggiori conoscitori dell’Afghanistan tanto da essere stata l’unica reporter occidentale a rimanere a Kabul dopo l’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre.

L’informazione, se vogliamo, ci dice ogni giorno che lo spazio del protagonismo femminile cresce davvero in situazioni inimmaginabili anche solo qualche decennio fa. Il problema però è che non a caso il protagonismo femminile si può esprimere a macchia di leopardo solo in alcune parti del mondo, e non a caso fa ancora notizia, spesso, come un comportamento d’eccellenza e non una normalità allineata ad un armonica presenza femminile in tutte le pieghe della società. A proposito di protagoniste: a Torino alla Mole Antonelliana ha aperto una mostra su tutte le attrici che hanno, negli anni, vinto l’Oscar. E’ presumibile che la mostra sia molto interessante e capace di evidenziare i cambiamenti di stile, di mode, di recitazione e di ruoli delle interpreti femminili, dando originali stimoli a decifrare l’evoluzione dei comportamenti attraverso le grandi artiste. A proposito di artiste, la speranza che Gianna Nannini possa dimostrare di non essere un evasore e ritornare al dissequestro della sua villa sarebbe un vero regalo. Gli artisti non dovrebbero tradire mai le emozioni che amiamo e che ci procurano. Mostrando con violenza l’avidità ed il calcolo con cui rimangono aggrappati ai loro ricchissimi guadagni, organizzandosi ad evadere le tasse, ci feriscono come cittadini e inclinano pericolosamente l’ammirazione che abbiamo per loro. Un saluto alla Regina Elisabetta d’Inghilterra venuta a Roma per incontrare il nostro Presidente della Repubblica e Papa Francesco a cui ha portato in dono i prodotti delle tenute reali. Un pensiero d’affetto alla bimba morta, per ragioni ancora ignote, dopo l’operazione al timpano in una clinica romana, e alla sua mamma e al papà che non la vedranno mai divenire donna e per cui sarà difficile davvero farsi una ragione di averla incomprensibilmente perduta.

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