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Prima Pagina Donne (6-12 maggio 2013)

Prima Pagina Donne (6-12 maggio 2013)

Dalla festa della mamma agli auguri di Papa Francesco alle madri,passando per la Regina Elisabetta che finalmente sembra promuovere suo figlio Carlo eterno erede al Trono e tanto di altro

Lunedi, 13/05/2013 - Prima Pagina Donne / 28 (6-12 maggio 2013)

Domenica 12 maggio, Festa della mamma. Tempo di retorica, consumismo, rose rosse e pensierini ma forse anche occasione d’altro: genuino e convincente. La corrente d’affetto che lega alla madre, alla mamma tutta l’umanità,forse la presenza, la certezza più importante, più onorata, più indagata, per tutti ci porta ad immaginare tanti autentici momenti e occasioni di tenerezza in questo giorno.

Papa Francesco proprio all’udienza generale di questa settimana ha rivolto alle suore di tutto il mondo questo invito: “ …siate madri e non zitelle”, senza di voi ha precisato alla chiesa mancherebbe affetto, tenerezza, intuizione di madre. Soprassedendo sul concetto di zitella, interessante d’approfondire e di cui sarei curiosa di conoscere interpretazione del Papa, la madre rimane un punto il punto d’eccellenza sul cui valore l’interrogarsi non finirà mai.

E drammaticamente mamma in attesa è anche la donna che a Milano all’inizio della settimana è stata aggredita con un acido da un uomo sconosciuto, rischiando conseguenze permanenti nel fisico, per non parlare di quelle psicologiche di cui non sapremo mai quando la notizia svanirà come tante altre divenendo un numero dei troppi che riguardano la violenza rivolta alle donne e di cui purtroppo ogni giorno ci ritroviamo a ragionare e interrogarci.

Rimanendo collegati al concetto di madre pur cambiando di molto il contenuto:finalmente la Regina Elisabetta sembra far i conti col futuro del suo regno e per la prima volta in occasione dell’inaugurazione dell’anno parlamentare ha chiamato il figlio Carlo, legittimo erede del trono d’Inghilterra al suo fianco. Ed è ancora dall’Inghilterra e ancora dalla famiglia reale che arriva una buona notizia per l’immagine Italia, di cui di questi tempi si avverte un grande bisogno. Italiana dunque sarà la tata che affiancherà Kate, moglie di William e nuora di Carlo, presto mamma, come è noto, nei prossimi mesi. A consigliare Antonella Fresolone, questo il nome della tata proprio la Regina che l’ha avuta fino ad ora al suo servizio con massima soddisfazione. Un pensiero davvero specialissimo di vicinanza per le madri ma anche mogli,sorelle, figlie degli uomini, nove per l’esattezza, di cui uno ancora disperso, morti nel crollo terribile della torre del porto di Genova. E citando la parola figlie il pensiero va subito a Silvia Tortora che a fronte del paragone fatto, sulla giustizia, da Silvio Berlusconi citando Enzo Tortora con immediatezza ha risposto, sottolineando come ritenesse sconcertante, ingiusto, offensivo, blasfemo l’accostamento e che tra la vicenda di suo padre e quella di Silvio Berlusconi ci fosse una distanza siderale. Ringraziamo Silvia per la forza e dignità con cui ha reagito come figlia e come donna. Quella dignità che nel mondo a troppe donne viene strappata, offesa, calpestata. Ancora una volta nel modo più estremo tutto questo è avvenuto negli USA a Cliveland dove tre donne, ancora giovanissime, dopo 10 anni sono emerse nell’inferno in cui le aveva cacciate l’uomo che dopo averle rapite per anni le ha violentate, incatenate, malmenate, fatte abortire. Fortunatamente almeno per una di loro la voglia di vivere,di salvarsi non si è mai spenta riuscendo a farle mantenere coraggio e lucidità. E proprio lei Amanda, l’unica tra le altre notizie a cui il mostro abbia lasciata in vita la figlia nata in tanto orrore, è riuscita a cogliere il momento giusto per chiedere aiuto riuscendo a farsi sentire. Riuscire a farsi sentire senza perdere il coraggio presumibilmente le stesse condizioni, la stessa forza della disperazione che davvero miracolosamente hanno salvata la vita di Reshma, tratta salva dopo 17 giorni a Dacca dalle macerie dell’oramai troppo famoso fabbricato, manifattura dei disperati, crollato seppellendo centinaia di operaie e operai che in condizioni disumane e per salari di fame lavoravano per grandi firme del mondo occidentale. Ed è parlando di grandi firme, in un contesto davvero diverso e opposto, ricordando la morte di Missoni avvenuta in questa settimana, vogliamo citare e salutare sua moglie Rosita. Una coppia la loro che in una esemplare e mai venuta meno complementarietà e complicità durata oltre sessanta anni ha costruita un impresa grande nel mondo. In questi giorni una società specializzata in tal genere di ricerche la WealthInsight esattamente, ha stilata la classifica dei ricchissimi multimilionari in diverse famose capitali del mondo. Dopo aver sottolineato che fra queste c’è anche ROMA dove si annidano ben il 49% dei ricchissimi Italiani;ciò che mi sembra da sottolineare che pare da quanto si legge che i ricchissimi nel mondo siano tutti maschi o comunque non ci vengono rappresentati scorporati per genere e ad avvalorare l’idea, il commento letto in un giornale fra i tanti che riportano la notizia, esordisce scrivendo che la notizia interesserà in particolare le ragazze a caccia di marito e gli agenti del fisco, due categorie aggiunge il giornalista i cui bersagli spesso coincidono. Umorismo per umorismo ricordiamo che la figura più nota nella letteratura in verità non sono le ragazze a caccia di marito ma piuttosto i cacciatori di dote che immaginiamo ancora e sempre a caccia perché fra i ricchissime siamo certe che le donne non manchino. In questa settimana anche fra le donne della politica non sono mancate le notizie da poter riprendere ma certa che avremo modo di tornarci presto e inesorabilmente le ho sorvolate solo provvisoriamente. A Gerusalemme una sentenza del Tribunale ha autorizzato le 400 “donne del Muro” (Muro del Pianto) a recarvisi nei loro abiti usuali cosa prima concessa solo agli uomini. Migliaia di ultraortodossi, nonostante la sentenza del Tribunale hanno gettato contro le donne: acqua, uova, spazzatura sassi etc ma la polizia è intervenuta in difesa delle “donne emancipate”. Ovunque cè una piccola giusta battaglia che le donne vincono diviene un successo per tutte.

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