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PROIEZIONE

PROIEZIONE "MARE CHIUSO" A ROMA

Mercoledì 20 Giugno 2012 (ore 17,30 - Sala Starlin Arush di Intersos, via Aniene 26/A) proiezione del film documentario "Mare chiuso" di Stefano Liberti e Andrea Segre

Lunedi, 18/06/2012 - “Quando sono arrivati gli italiani, abbiamo provato una felicità senza limiti… Poi è arrivata una telefonata e loro hanno cambiato espressione… Abbiamo opposto resistenza, ma ci hanno puntato le pistole, ci hanno picchiati, ci hanno legati e poi ci hanno gettato in mano ai libici… Io allora mi ricordo di aver detto agli italiani – con le lacrime agli occhi: amiamo l’Italia e amiamo tutti gli italiani, ma… grazie, grazie italiani!… Vorrei che tutto ciò che abbiamo subito per colpa degli italiani, sia conosciuto dal popolo europeo…”

Queste e altre agghiaccianti testimonianze sono raccolte in Mare chiuso (Italia 2012, 60′), film documentario di Stefano Liberti e Andrea Segre. Le prime testimonianze reali sui respingimenti dei migranti in Libia, da parte delle forze dell’ordine italiane, avvenuti da maggio 2009. Un’azione passata sotto la tacita accettazione dell’opinione pubblica, e sotto le parole tranquille dell’allora Presidente del Consiglio Berlusconi - nella fase della “solida amicizia” con Gheddafi - in coppia con il Ministro dell’Interno Maroni.

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, il 20 giugno 2012, alle ore 17,30, a Roma presso la Sala Starlin Arush di Intersos, via Aniene 26/A, avrà luogo la proiezione del film documentario Mare chiuso di Stefano Liberti e Andrea Segre. Il luogo della proiezione non è casuale: Starlin Arush è il nome di una giovane e coraggiosa donna somala che dedicò la vita al tentativo di ricondurre il proprio paese alla pace e alla normalità, fino alla sua morte, uccisa in una strada buia della città di Nairobi nell’ottobre 2002.

L’evento è organizzato da Piuculture, presso la sede e con la collaborazione dell’Organizzazione umanitaria Intersos. Saranno presenti gli amici italiani e stranieri di Piuculture che racconteranno luci e ombre della vita da rifugiati a Roma.

Piuculture aderisce alla campagna Mai più respinti! L’Italia contro i respingimenti, attraverso la quale i due registi in collaborazione con ZaLab – Video partecipativo e documentari, Open Society Foundations e Amnesty International Italia, chiedono che il 20 giugno diventi quest’anno il giorno in cui l’Italia si impegni ufficialmente a non fare mai più respingimenti, invitando le associazioni di tutta Italia a organizzare proiezioni di Mare chiuso nelle piazze, nei cinema, nelle scuole, nelle università, nei teatri, nelle televisioni locali e nazionali. Per l’occasione, ZaLab mette a disposizione il film gratuitamente.

Il film Mare chiuso racconta, tra il 2009 e il 2010, in seguito al trattato di amicizia Italia-Libia del 2008 e in applicazione degli accordi tecnici del 2007, centinaia di migranti in fuga dalle coste del Nordafrica, respinti senza essere identificati né avere accesso alla procedura di asilo. Molti di loro erano fuggiti da persecuzioni e guerre. Sono stati rimandati in Libia, e qui imprigionati, torturati e deportati dalla polizia di Gheddafi.

Il 23 febbraio 2012 l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani per aver eseguito queste operazioni, un processo che rimarrà storico, ma la notizia da noi è stata riportata solo di striscio. Accogliendo il ricorso di 11 somali e 13 eritrei, respinti nel 2009, la Grand Chamber ha convenuto all’unanimità su “due violazioni dell’articolo 3″ della Convenzione europea per i diritti dell’uomo, “che proibisce trattamenti inumani e degradanti”, poiché “riportare gli immigrati in Africa senza esaminare i loro casi, li ha esposti al rischio di maltrattamenti in Libia e di rimpatrio in Somalia ed Eritrea”. Inoltre è stata riscontrata una “violazione dell’articolo 4 del protocollo 4” poiché la procedura effettuata “è equivalsa a una espulsione collettiva”.

Nel documentario sono loro a raccontare in prima persona cosa vuol dire essere respinti; sono loro a descrivere esattamente cosa è accaduto su quelle navi. Delle testimonianze dirette che ancora mancavano e che mettono in luce le violenze e le violazioni commesse dall’Italia ai danni di persone indifese, innocenti e in cerca di protezione. Una strategia politica che ha purtroppo goduto di un grande consenso nell’opinione pubblica italiana.

Il film ha partecipato a vari festival, la 22° Edizione del Festival Cinema Africano, Asia e America Latina, vincendo i Premi ACCRA e Il razzismo è una brutta storia; Bif&st 2012, Bari International Film Festival – Premio De Seta; Maiori Film Festival – Premio Rossellini; Bolzano Film Festival 2012 – Premi FiCE e Cassa di Risparmio di Bolzano.

L’impegno comune è di non ripetere l’orrore dei respingimenti come primo passo per costruire nuove politiche sull’immigrazione e l’asilo.



Alice Rinaldi

(18 giugno 2012)

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