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Quebec / Un Comitato di sostegno per la scrittrice anti-coranica Djemila Benhabib

Quebec / Un Comitato di sostegno per la scrittrice anti-coranica Djemila Benhabib

Un sostegno quebequois per la scrittrice anti-coranica perseguitata: Djemila Benhabib

Venerdi, 15/11/2013 - Djemila Benhabib è una giornalista e scrittrice cipriota-algerino-canadese, già assegnataria del Premio Internazionale della Laicità 2012, finalista del Premio Simone de Beauvoir 2013, perseguitata dalla Scuola Musulmana di Montréal per aver tenuto e commesso comportamenti e atti “anti-coranici”, nonché “diffamatori”.

Divenuta famosa a seguito della pubblicazione del suo libro «Ma vie à contre-Coran» (La mia vita in contro-Corano), Djemila Benhabib ha voluto barattare il velo islamico in cambio della bandiera dei diritti delle donne: «non mi vergogno affatto di essere una donna. E non sento di dovermi scusare. Così come non sento di dovermi nascondere. Gli islamici inculcano nelle donne un senso di colpa, ingenerano in esse colpevolezze ascrivibili, invece, alle miserie e alle frustrazioni sessuali maschili. L'odio e la sottomissione femminili raggelano le ideologie di queste donne. In uno Stato Islamico, non possono esserci né donne libere ed emancipate, né tantomeno veri “uomini”. Aveva ragione Engels, infatti, nell'affermare che il grado di emancipazione della donna va di pari passo con il grado di emancipazione generale (tdr)». Queste sono, in traduzione, le parole dell'audace scrittrice - apparse su La Presse de Montréal il 14 marzo 2009.

Per sostenere l'autrice quebequoise e fronteggiare una “situazione sociale alquanto preoccupante” (come riporta la rivista Prochoix), è sorto nelle ultime settimane, oltreoceano, un Comitato di Sostegno per Djemila Benhabib - la cui portavoce designata non è altri da Louise Mailloux, docente di filosofia, autrice laica militante, femminista indipendente di fama internazionale.

Con questo Comitato, la popolazione laica quebequoise - oltre ad esprimere il suo favore nei riguardi del coraggioso impegno della scrittrice - si augura di dirimere i conflitti culturali che vessano persino un nucleo sociale così giovane come quello del Canada Francese.

Questi accadimenti, visti dall'Italia, sembrano evidenziare come il fervore religioso più intransigente additi e punti i suoi capri espiatori senza mirini geografici, come a ricordarci che il fanatismo non è una questione di testi sacri, né un fatto di tradizioni, bensì una banale quanto perniciosa malattia senza tempo dell'animo umano.



Marta Mariani

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