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Rapporto UNFPA sullo stato della popolazione nel mondo 2015

Rapporto UNFPA sullo stato della popolazione nel mondo 2015

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Redazione Giovedi, 07/01/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2016

 “Al riparo dalla tempesta. Un'agenda innovativa per donne e ragazze, in un mondo in continua emergenza”. È il titolo dell’annuale Rapporto UNFPA sullo stato della popolazione nel mondo 2015 presentato a Roma lo scorso 3 dicembre 2015, in contemporanea con altre capitali. Il documento è redatto dall’UNFPA, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, in collaborazione con AIDOS - Associazione italiana donne per lo sviluppo, che cura il lancio e l’edizione italiana.

Il titolo del documento “Al riparo dalla tempesta. Un'agenda innovativa per donne e ragazze, in un mondo in continua emergenza”, richiama immediatamente all'attualità di questi giorni, ai milioni di persone che fuggono da cataclismi e conflitti varcando confini tra innumerevoli difficoltà. Sono oltre 100 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria attualmente nel mondo, secondo gli ultimi dati forniti da UNFPA, di queste circa 26 milioni sono donne e ragazze. Mai, dalla seconda guerra mondiale, si era raggiunta una cifra così alta.



“Tre quinti del totale delle morti materne si verificano nei paesi cosiddetti fragili, a causa di un conflitto o una catastrofe naturale, in tali aree gravidanza e parto uccidono giornalmente una media di 507 donne”, ha affermato Giulia Vallese, rappresentante UNFPA in Nepal, intervenuta alla presentazione romana. “Il rifugio dalla tempesta è un richiamo a governi e organizzazioni affinché in situazioni di crisi venga sempre garantito il diritto alla salute di donne e ragazze, specialmente quella sessuale e riproduttiva, nonché il diritto alla protezione da violenza. Dobbiamo fare in modo che i bisogni delle donne non vengano più relegati in fondo alla lista di priorità negli interventi umanitari ma che siano posti al centro”.

Maria Grazia Panunzi, presidente di AIDOS, ha sottolineato come già all'interno dei nuovi Obiettivi di sviluppo sostenibile, approvati a fine settembre a New York, la necessità di raggiungere la parità di genere entro il 2030 non è solo obiettivo a se stante ma trasversale a tutti i 17 obiettivi della nuova Agenda di sviluppo. Soffermandosi sull’Italia? Panunzi ha sottolineato che “nell’ambito della cooperazione internazionale italiana, il primo documento triennale di programmazione previsto dalla nuova legge di cooperazione 125/2014 non riporta riferimenti alla salute sessuale e riproduttiva”, richiamando l’attenzione sul fatto che il nostro Paese “ha ora la possibilità di riconfermare il suo impegno a considerare prioritario l’empowerment delle donne, anche con il finanziamento di programmi specifici volti a garantire servizi per la salute sessuale e riproduttiva”.



Lo stesso obiettivo è stato richiamato da Giampaolo Cantini, direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, che ha sottolineato come sia essenziale il coinvolgimento delle istituzioni nel favorire l'empowerment di donne e ragazze anche da un punto di vista legislativo allo scopo di favorire “un approccio integrato e olistico che dia una formazione diversa agli operatori umanitari per i bisogni di donne e ragazze, per lavorare davvero tutti al raggiungimento della parità di genere”. Pertinente la definizione di ‘forma di persecuzione” che la rappresentante dell'UNHCR Cristina Franchini ha dato della violenza di genere, spiegando che il viaggio delle migranti e rifugiate sia quasi sempre un percorso rischioso che spesso le vede oggetto di violenza. Secondo l'UNHCR l'approccio di genere è fondamentale nelle emergenze umanitarie per garantire, come lo stesso rapporto UNFPA enfatizza, una ripresa reale.

 

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