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"Ritratto della giovane in fiamme", storia d'amore al femminile raffinata e rivoluzionaria

In arrivo l’ultima opera di Céline Sciamma, vincitrice della Queer Palm e del Premio Miglior Sceneggiatura a Cannes 2019, con Valeria Golino

Mercoledi, 18/12/2019 - Fortunatamente l’offerta cinematografica natalizia non propone solo film di cassetta o cine-panettoni, al contrario il periodo delle festività è quest’anno foriero di numerose ottime pellicole, alcune delle quali provenienti dal Festival di Cannes 2019, come il potente “Ritratto della giovane in fiamme”, (trailer) vincitore della Queer Palm e del Premio Miglior Sceneggiatura al 72esimo Festival di Cannes, diretto da Céline Sciamma acclamata regista di “Tomboy” e sceneggiatrice di “La mia vita da zucchina”, che torna dietro la macchina da presa per raccontare una storia d’amore al tempo stesso dirompente e delicata, ambientata nella Francia di fine ‘700, offrendo una riflessione ancora oggi attualissima sulla condizione della donna nella società e nell’arte.

“Quando mi sono immersa nello studio della documentazione per il film – ha raccontato la regista francese - sapevo pochissimo della realtà delle artiste donne di quell'epoca, conoscevo solo quelle più famose di cui è provata l'esistenza: Elisabeth Vigée Le Brun, Artemisia Gentileschi o Angelica Kauffman. La difficoltà a raccogliere informazioni e materiali d'archivio non ha però impedito che la consistente presenza di donne nel mondo dell'arte nella seconda metà del XVIII secolo emergesse con forza. Le donne pittrici erano numerose e avevano un certo successo, soprattutto grazie alla moda dei ritratti. C'erano donne esperte d'arte, rivendicazioni per una maggior uguaglianza e per una maggiore visibilità, c'era di tutto. In questo contesto un centinaio circa di pittrici hanno avuto vite e carriere di successo. Molti dei loro lavori appaiono nelle collezioni dei più importanti musei. Ma sono rimaste escluse dalle cronache e dai resoconti storici”.

Al centro della storia, che si svolge nel 1770, la talentuosa Marianne (Noémie Merlant), una pittrice di talento che nella Francia prerivoluzionaria viene chiamata a realizzare il ritratto di Héloise (Adèle Haenel), una giovane donna che ha da poco lasciato il convento per sposare l’uomo a lei destinato. Héloise, contraria al matrimonio combinato, tenta di resistere al suo destino, rifiutando di posare per un dipinto destinato al suo futuro marito. Su indicazione della madre (Valeria Golino), Marianne comincia allora a dipingerla di nascosto, fingendosi la sua dama di compagnia: le due donne inizieranno così a frequentarsi e tra loro nascerà un sentimento tanto travolgente quanto inaspettato.

Il film, che si avvale di uno straordinario cast tutto al femminile (le cui principali interpreti sono Noémie Merlant, Adèle Haenel – che in passato è stata compagna della regista stessa – e la nostra brava Valeria Golino), ha vinto anche il premio per la miglior sceneggiatura agli European Film Awards 2019 ed è candidato ai Golden Globe 2020 come miglior film straniero.

Il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) lo ha inoltre designato “Film della Critica”, con una motivazione eloquente e significativa: “Esteticamente raffinato e politicamente rivoluzionario, Céline Sciamma firma un indispensabile atto di ridefinizione dell’universo femminile. Mentre si racconta una storia d’amore, di sguardi e di solidarietà, l’esclusione del maschile dallo schermo, relegato fuori campo ma presente nei suoi effetti sul corpo e nelle condizioni di vita delle donne, determina la cifra di un manifesto femminista discreto e potente, elegante e senza tempo.”

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