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Siamo una grande famiglia

Siamo una grande famiglia

Stavo scorrendo le notizie e mi è caduto l’occhio sulla lettera che Tim Cook, CEO di Apple ha mandato ai suoi dipendenti dopo la vittoria di Trump. E già lì c’è un’anomalia. Che bisogno ha un’azienda di commentare con i

Sabato, 26/11/2016 - Tim Cook, CEO di Apple, nella lettera inviata ai dipendenti dopo la vittoria di Trump, sottolinea come Apple sia molto attenta ad avere un team composito e variegato rispetto a razza, generi, etnie, religioni e, per quanto le elezioni USA siano state così divisive, devono comunque andare tutti avanti d’amore e d’accordo perché, in fondo, “Siamo una grande famiglia”.



Ecco.



Quante volte abbiamo sentito nelle aziende l’espressione “siamo una grande famiglia”? Ma soprattutto, perché realtà economiche e aziendali di qualsiasi tipo di fronte ai problemi tirano fuori “la grande famiglia”, quando invece fanno di tutto per complicare la vita alle famiglie dei loro dipendenti?



Non va mica bene invocare sempre la solidarietà della famiglia-salvagente quando si è nelle canne.



Se famiglia deve essere bisogna prenderne tutte le strategie, anche quando le cose vanno bene. Strategie umane, chessò, che possano avere qualcosa a che fare con la cura, l’educazione, il rispetto, ad esempio.



Vaneggio? Dopo i numeri che hanno tirato gli americani con queste elezioni, concedetemelo, me lo posso permettere.



Intanto godiamoci questi richiami all’unità familiare della mela. La quale, giusto per rimanere in tema di famiglie, con questa lettera parla a nuora perché suocera intenda.



Spira infatti in questi giorni una brutta arietta riguardo agli USA nel mondo. Siamo tutti atterriti per la cultura misogina, razzista, prevaricatoria e discriminatrice che queste elezioni hanno portano con sé. Insomma, un liberi tutti proprio nella terra dei diritti che non fa bene all’immagine degli USA nel mondo, ma, soprattutto, contagia anche l’immagine delle multinazionali americane come Apple.



Tim Cook, parlando ai suoi dipendenti, ha mandato un messaggio chiaro anche a tutti i suoi consumatori nel globo: siamo una grande famiglia, e che siate donne, di colore, gay, o di qualsiasi religione, i nostri prodotti sono lì per voi tutti.



Urka. Vuoi vedere che alla fine sostenere i diritti sociali diventerà una strategia di marketing globale?



Vai che nei prossimi anni ne vedremo di belle. Certo, non ci sono più le mezze stagioni, signora mia.

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