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Sulle vie della parità: la premiazione - di Livia Capasso

Sulle vie della parità: la premiazione - di Livia Capasso

Si è concluso il concorso nazionale “Sulle vie della parità”, indetto da Toponomastica femminile, e giunto alla quinta edizione

Domenica, 06/05/2018 - Il 27 aprile scorso si è concluso il concorso nazionale “Sulle vie della parità”, indetto da Toponomastica femminile, e giunto alla sua quinta edizione, con la consueta cerimonia di premiazione, ospitata quest’anno in un’aula della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre. Come al solito, alto il livello dei lavori pervenuti, grande partecipazione, entusiasmo e giornata emozionante, per la presenza di tante scolaresche, dalla primaria all’università, venute da tutta Italia, da Cagliari a Milano, da Bari a Bologna, da Caltanissetta a Ferrara, a testimoniare la passione e l’impegno con cui affrontano le tematiche di genere. La loro presenza ci incoraggia a continuare su questa strada e ci conforta perché avvertiamo di essere in sintonia con tante e tanti docenti che nella scuola lavorano con passione, educando le giovani generazioni al rispetto e alla cultura della parità. L’on. Laura Boldrini, che da presidente della camera dei deputati ha patrocinato quest’anno il nostro concorso, ha voluto essere presente per testimoniare il suo sostegno. Noi l’abbiamo accolta facendole ascoltare un lavoro che una classe ha presentato al concorso, una rivisitazione rap dell’inno di Mameli, dove i Fratelli d’Italia sono uniti alle Sorelle nella lotta risorgimentale e non solo. Il suo discorso è stato appassionato: ha ricordato le tante battaglie condotte fin da ragazza a favore della parità di genere, e ha incoraggiato le giovani studenti a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà che si incontrano lungo la strada, e a cercare di avere come alleati in questa lotta i compagni maschi. Tra le presenze anche qualche sindaca, alcune dirigenti scolastici, commissarie PPOO, oltre alle tante amiche di Toponomastica femminile, in rappresentanza di associazioni che da sempre ci sostengono, Affi, Fildis, Acume, Sis, Retexlaparità, Noidonne, Osservatorio di genere di Macerata, e tante referenti regionali, venute apposta a Roma.
Le scolaresche sono state poi chiamate, secondo un calendario prestabilito, a ricevere diploma e borsa-premio, contenente soprattutto libri offerti dagli sponsor, mentre sullo schermo scorrevano le slide del loro lavoro.
Tutti i progetti hanno saputo cogliere il valore della presenza femminile nei vari contesti (dalla politica, alla cultura, alla ricerca scientifica, al mondo del lavoro) con originalità, sviluppando le competenze acquisite nel percorso scolastico. Astronaute, vittime dei recenti terremoti che hanno colpito l’Italia centrale e l’isola di Ischia, del caporalato, o della mafia, artiste, cantanti e attrici, costituenti, passaturi e cappellette, gelsominaie e tessitrici, pilote e badesse, staffette partigiane, una piccola folla di figure femminili è venuta alla luce nelle loro ricerche, testimoniando la forte componente delle donne nella storia, nel tessuto economico e produttivo, nella cultura del nostro paese. Molte biografie, spesso in versione plurilingue, anche in arabo. Tante le presentazioni in ppt, o i video in cui giovani studenti, diventati attori, danno vita alle figure scelte, cartelloni e collage vivaci e colorati, un libro sfogliabile online, che è una guida di genere della città di Cagliari; una radio su cui vengono caricate periodicamente biografie e interviste immaginarie. Ha contribuito anche Samanta Cristoforetti, intervistata da una primaria di Milano.

Molti quest’anno anche gli itinerari di genere, uno addirittura realizzato in un’app (Vie al femminile Macerata), scaricabile su telefoni cellulari o tablet, con rimandi a cenni biografici della figura titolare della strada, tradotti anche in inglese, e un navigatore che indica il percorso per raggiungerla. I lavori poi si chiudono con proposte di nuove ntitolazioni, spesso già presentate alle autorità competenti.
Hanno ricevuto un attestato di partecipazione anche le scuole che hanno lavorato alla Sezione C del concorso: il Viale delle Giuste. Nella Libera Università di Alcatraz (Gubbio) il progetto Viale delle Giuste si è concluso con l’intitolazione di altri 20 viali, che si aggiungono ai precedenti 20, intitolati l’anno scorso, a 20 donne giuste scelte dalle scuole partecipanti. Le Giuste sono donne che hanno operato contro discriminazioni, ingiustizie e soprusi, mettendo a repentaglio o perdendo addirittura la loro vita.

Questo è il link in cui trovate le motivazioni dei premi destinati a scuole primarie e secondarie di 1° grado. Nel sito Impagine,è possibile trovare tutti i premiati. Prima della fine del corrente anno scolastico, uscirà il bando della VI edizione del concorso.

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