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Tutto (o quasi) al femminile il Trieste Film Festival

Tutto (o quasi) al femminile il Trieste Film Festival

Inizia il 17 gennaio il Trieste Film Festival, una 31ma edizione con tante registe e attrici. Intervista a Nicoletta Romeo, che dirige l'evento insieme a Fabrizio Consoli

Giovedi, 16/01/2020 - S'inaugura venerdì 17, e continua fino al 23 gennaio, a Trieste il 31° TRIESTE FILM FESTIVAL. Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, ha raccontato in questi anni le vicende e i mutamenti presentati nei film di registi/e del centro e dell'est Europa.
Sono tre i concorsi internazionali (programma): lungometraggi, cortometraggi e documentari, con il pubblico a votarli e decretare i vincitori.
Anima dell'iniziativa è la codirettora Nicoletta ROMEO che, con Fabrizio CONSOLI, coordina da anni e costruisce contatti, elabora idee e progetti e spiega che "il cinema centro orientale è sempre meno marginale nel contesto della produzione indipendente europea e, nell’ultima decade, sta assumendo una posizione sempre più centrale sia nei festival che nella distribuzione in sala" e, proseguendo, afferma: "quest'anno ci sentiamo di azzardare una valutazione ancora più precisa: molti dei film che mostriamo si inseriscono in una prospettiva “globale”, toccando temi più ampi".

Che ruolo hanno le donne nella nuova cinematografia del centro e dell'est Europa?
Spesso sono proprio le cineaste a farsi portavoce di nuove inquietudini e nuovi punti di vista critici sulle società in cui viviamo, con piccole storie umane con la grande Storia sullo sfondo. Nel concorso lungometraggi la russa Larisa Sadilova racconta un adulterio in un paesino di provincia, in una società che è rigida e conservatrice come quella sul confine serbo-rumeno, nell’opera seconda di Ivana Mladenović il duo Mina Mileva e Vesela Kazakova ci narrano la Brexit attraverso le vicende di due immigrati bulgari colti e un gatto intrappolato in un muro, che smaschererà l’ipocrisia di un condominio; Antoneta Kastrati parla della guerra del Kosovo dal punto di vista dei traumi delle donne; Kristina Grozeva, in coppia con Petar Valchanov, descrive un rapporto ritrovato tra padre e figlio, mentre l’opera prima Maša Nešković filma il passaggio all’età adulta.
Molte sono le donne registe anche nel concorso documentari (Anna Eborn, Ksenia Okhapkina, Nadia Parfan, Réka Szabó, Jolanta Dylewska) e la celebre documentarista ceca, Helena Třeštíková, con un nuovo ritratto del regista Miloš Forman".

In sintesi un Trieste Film Festival pieno di sguardi al femminile!
E donna è anche la fotografa Patrizia BURRA specializzata nella Fine Art che ha ideato il logo del 31° Festival.
S'intitola “Cinematic Wellness“ ed evoca il mondo delle terme tipico delle nazioni est europee e la pratica di rilassarsi quasi a trasformare l’intero Festival in un' esperienza che promuova il benessere culturale attraverso un’immersione cinematografica totalizzante. 

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