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Un giallo botanico

Un giallo botanico

- ' La ladra di piante' è il romanzo d’esordio della giornalista Daniela Amenta è una storia toccante contro il cinismo dei nostri tempi

Flavia Matitti Giovedi, 03/12/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2015

 Anna, la “ladra di piante”, è una trentenne precaria. Abita a Roma all’ultimo piano di un palazzo nel quartiere di Monteverde Vecchio. L’appartamento è piccolo ma ha una grande terrazza, dove trovano asilo piante maltrattate di ogni genere. Le sue preferite sono le Aspidistre, piante ornamentali dalle foglie color smeraldo a forma di spada che andavano di moda negli anni Sessanta e oggi nessuno vuole più. “La gente è irriconoscente verso la bellezza. Non ha poesia, non ha ruggiti, non ascolta, non vede. È svagata, incoerente, modaiola”. Anna però resiste al cinismo dei tempi e alla solitudine prendendosi cura delle piante abbandonate. Le raccoglie dimenticate sul marciapiede dopo un trasloco, buttate nel cassonetto dell’immondizia passato il Natale, lasciate ad appassire negli androni o sui pianerottoli di vecchi palazzi. Talvolta pur di salvarle le ruba. Eppure La ladra di piante, toccante e coinvolgente romanzo d’esordio di Daniela Amenta, giornalista de “L’Unità” e critica musicale, appartiene al genere del giallo, un “giallo botanico” molto ben costruito, con tanto di omicidio da risolvere. La storia di Anna si intreccia perciò con quelle di altri due personaggi principali: Riccardo, cinquantenne cronista di nera in crisi e Lanfranco, vecchio giornalista, ex informatore, amante dei gatti. Nello sfondo Roma, una città amata e detestata “per quanto è cambiata, perché ha smesso di essere sorniona e in fondo generosa e si è scoperta un cuore nero, cattivo, respingente”.



Daniela Amenta

La ladra di piante

Baldini&Castoldi, 2015, pp. 238, € 16

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