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Un regalo a noi stesse: libertà di amare

Un regalo a noi stesse: libertà di amare

Idee di Catia Iori -

Iori Catia Venerdi, 08/01/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2016

 Ho letto un libro che è un gioiellino di sensibilità umana. Meraviglioso. Regalatevelo, se volete e potete. Avevo bisogno di qualcosa di vero. Che mettesse a nudo i miei sentimenti. Arruffati dalla confusione sociale e da una certa paralisi emotiva che blocca, là fuori, ogni cosa. Il cuore, la mente, i progetti. Se all’esterno non trovo nutrimento per la mia anima femminile, allora preferisco viaggiare “dentro”, alla ricerca di immagini che mi facciano vivere. Che diano corpo alle fantasie più profonde. Sono le parole e le immagini a dare senso al nostro andare. ‘Che tu sia per me il coltello’, ormai datato ma di una profondità sconcertante, è scritto da David Grossman. Un autore che riconcilia col perbenismo superficiale di certo universo maschile. O, all’opposto, stona con la violenta aggressività di chi depone la propria parte femminile andando in guerra metaforica ogni giorno contro tutto e contro tutti.



È un libro che ti scava dentro e ti restituisce, se va bene, a una parte, forse la migliore di te stessa. È un libro intimista che ti rende migliore facendoti intravvedere orizzonti nuovi di libertà. Poiché ci si sposa e si procrea con tanta facilità quasi fosse un dovere sociale, assoggettandosi a un comune legge della specie umana e del cosi fan tutti, queste pagine rammentano a me stessa e anche alle donne che cercano valori autentici quanto sia difficile mettersi a nudo e quanta strada occorra percorrere per vincere la paura e arrivare a toccare liberamente, con pienezza, l’anima e il corpo di un altro essere umano. Non pensiate che la cosa sia cosi semplice. Si dà per scontata, è vero, come un normale prassi di empatia individuale. Ma non è così. Ci vuole pazienza, dolore, umiltà nel raccogliersi dentro di sé e radersi con la punta affilata di un coltello “dentro” per poi offrire all’altro qualcosa di puro, di vero, di non comune. E mai banale. Proviamoci. Credo sia il più bello dei regali che possiamo a fare a noi stesse. Sentire che siamo vive nella libertà del nostro essere. Solo così si è davvero capaci di amare e si cantano, se piacciono, le nenie natalizie dal profondo di noi stesse. Un abbraccio a tutte.

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