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UN SOGNO D'AMORE.... MALATO

UN SOGNO D'AMORE.... MALATO

A mano libera / Rebibbia - Mi ero persa 12 anni fa credendo a un sogno d’amore...

LAURA Giovedi, 05/02/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2015

Sono - finalmente - Laura con tanta sofferenza mi sono ritrovata! Mi ero persa 12 anni fa credendo a un sogno d’amore … malato si!! Forse oggi mi chiamano assassina, ma con tutta onestà non mi ci sento: Davide mi ha amato fino all’ultimo!

Ma il suo era un amore malato e l’ho capito già dopo tre mesi ke stavamo insieme.

Con un calcio sul ventre mi ha fatto perdere il nostro bambino di quasi tre mesi; poi sotto minaccia all’ospedale mi ha costretto a firmare e mi ha riportata a casa, e non sto ad elencare qui tutte le violenze ke il mio corpo inerme ha subito.

Eppure “soggiogata” dall’amore, divenuta schiava, lo difendevo sempre a spada tratta da tutti facendomi anche odiare in primis dai suoi. Mi sono umiliata come donna e come madre, tante volte scappando in cortile, aspettando la volante, mezza spogliata, piena di lividi.

Tutto per evitare il peggio. Ho fatto molte denunce e poi le ho ritirate perché mi avrebbe picchiata di nuovo. Ero soggiogata da un sogno d’amore. Molte persone mi kiamano assassina. Il mio corpo oramai inerme era abituato a subire ogni tipo di violenze, ke sono indicibili e mi vergogno persino a ricordare.

La sera in questione, quando oramai vivevo separata da lui da due mesi, Davide - che non aveva mai accettato il mio coraggio di lasciarlo facendo di tutto e disperandosi perché ci ripensassi fino a tentare di uccidersi - ha chiamato, è venuto, è entrato con una furia omicida perké non si era mai rassegnato.

Lo avevo lasciato, trovando la forza di liberarmi da quel giogo, da quella schiavitù fatta di violenze fisiche e psicologiche le più turpi e umilianti. Un amore dolce e sensibile, quello di Luca, che non mi ha mai baciato finké non l’ho voluto io.

Luca viveva con me da due mesi per tutelarmi dalle insidie di Davide, che quella sera entrando l’ha massacrato di botte e poi ha preso un coltello in cucina dal lavello; ho cercato di levarglielo dalle mani: ci sono riuscita dopo essermi battuta con lui, mi ha scaraventato contro il muro e lui è morto con la stessa arma ke impugnava poco prima per uccidere o me o finire il mio compagno oramai massacrato di botte.

La mia colpa è stata di innamorarmi di lui 12 anni fa, incontrandolo in una stazione dove viveva.

Un amore malato in cui mi ero coinvolta non ascoltando gli avvertimenti di nessuno.

Ma quando ho iniziato a chiedere aiuto, dove erano le istituzioni? Tutti parlano di femminicidio, ma quando un uomo muore la donna è un’assassina!

È giusto, ora sono qui con un grande dolore nel cuore. Non avrei mai voluto finisse così! Sono a Rebibbia in attesa di essere giudicata! Sono una delle tante donne soggiogate dal loro sogno d’amore rivelatosi un incubo. Se uscirò di qua farò sapere a tutte le donne la mia storia perké non succeda il peggio anche per loro.

Laura



Vita mia, la galera è così pesante

ke non ne posso più, ma ogni giorno ke passa

mi avvicina a te

Ti penso tanto intensamente

delle volte mi sembra

di sentire i tuoi pensieri

e ke le sbarre sono due pezzi di ferro

ke non intacca il nostro amore

ma lo rende più forte



Laura




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