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Una differente idea di salute

Una differente idea di salute

Eventi GISeG - Un ciclo di incontri di GISeG per approfondire il valore delle differenze tra uomo e donna nella medicina di genere

Domenica, 13/10/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2013

“Fare salute partendo dal genere” è il titolo del ciclo di eventi organizzati dal Gruppo Italiano Salute e Genere (www.giseg.org) con appuntamenti a Reggio Emilia (13 settembre), Forlì (14 settembre) e Piacenza (25 settembre), tutti seguiti da un attento pubblico. Il Gruppo Italiano Salute e Genere (GISeG) è da tempo impegnato nella diffusione della cultura di genere, con particolare riguardo alla salute e alla medicina, nell’ambito di un ampio programma di disseminazione e sensibilizzazione (anche attraverso video virali www.youtube.com/watch?v=s_fJ45JUzjg), reso possibile grazie al contributo di Novartis. Questa nuova campagna si è resa necessaria perché ancora oggi la medicina di genere viene confusa con la medicina delle donne, limitando così in maniera notevole il significato, il campo di applicazione e l’innovatività di questa dimensione che, alla fine del suo percorso, porterà a una medicina personalizzata ed equa. In effetti, la medicina di genere studia la donna e l’uomo, compresi i bambine e le bambine, mettendo in evidenza le differenze e le somiglianze del loro corpo, e le influenze della società, della cultura sullo sviluppo dello stato di salute e della malattia al fine di evitare le diseguaglianze nella salute che - secondo Martin Luther King - sono le più inique. Nel nostro Paese le campagne di sensibilizzazione fatte dalle società scientifiche, da GISeG in particolare, hanno portato la medicina di genere all’attenzione delle istituzioni, come dimostra la partecipazione a questi eventi della Consigliera Regionale Roberta Mori, dell’Assessora Maria Maltoni del Comune dì Forlì, di Natalia Maramotti del Comune di Reggio Emilia e del Sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, che hanno illustrato quanto fatto sinora a livello locale, impegnandosi anche ad implementare le politiche di genere, nonostante le difficoltà del momento. La Consigliera Regionale Roberta Mori, che è anche Presidente Commissione Regionale Pari Opportunità della Regione Emilia Romagna e Coordinatrice della Conferenza Nazionale Organismi di Pari Opportunità Regionali, ha confermato l’attenzione della Regione verso le tematiche di genere, illustrando con entusiasmo e competenza i contenuti della Legge-Quadro regionale, in via di approvazione, nella quale la medicina di genere trova uno spazio politico-operativo che potrà fungere da esempio per altre regioni e realtà, anche europee. I lavori a Reggio Emilia sono stati introdotti da Flavia Franconi, dell’Università di Sassari e Presidente di GISeG, che ha spiegato il significato dell’iniziativa e illustrato le principali differenze biologiche tra uomo e donna e come queste siano influenzate dalla società. Mentre a Piacenza è stata Fulvia Signani, psicologa presso l’Azienda Sanitaria Locale di Ferrara e l’Università di Ferrara, componente consiglio direttivo del GISeG e autrice del libro “La salute su Misura, Medicina di Genere non è medicina delle donne” ad aprire il convegno. Negli eventi di Forlì e Reggio Emilia, Signani ha affrontato, invece, il tema della cosiddetta violenza di genere. A Reggio Emilia, il Prof. Marco Ingrosso, sociologo all’Università di Ferrara, ha evidenziato lo svantaggio delle donne nell’uso dei nuovi mezzi informatici e di come ciò le penalizzi. A Forlì il dott. Franco Rusticali, Presidente Fondazione Cardiologia Myriam Zito Sacco Onlus e Associazione Cardiologia Forlivese Onlus, ha parlato del cuore delle donne e degli uomini sottolineando come la scarsa consapevolezza che le donne hanno di ammalarsi di malattie cardiovascolari non permette loro di fare una prevenzione efficace. Sempre a Forli, Giorgio Noera, Presidente Health R&S spin out Accademico dell’Università di Bologna e Confindustria Emilia Romagna, ha evidenziato che le moderne neuroscienze mostrano come gli uomini e le donne siano in grado di svolgere gli stessi compiti di cura e pertanto non vi è più nessun motivo di discriminarle per esempio nelle specializzazioni chirurgiche. Infine, a Piacenza, Franco Pugliese, Direttore Dipartimento della Sicurezza AUSL ha evidenziato che è ora di conoscere le differenze tra uomo e donna verso i rischi che si incontrano nell’ambiente lavorativo e di come approntare una specifica strategia preventiva sesso-specifica. L’economista, Anita Chiarolanza, membro Gender Capp Centro di Analisi della Politiche Pubbliche Università di Modena e Reggio Emilia, ha esaminato il ruolo che le differenze socio economiche tra i due sessi hanno sulla salute delle cittadine e dei cittadini, mentre Marco Deriu, ricercatore di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Parma, ha affrontato il tema delle differenze tra maschile e femminile, nella consapevolezza di sé. A conclusione dell’intero ciclo, Andrea Bianchi, Direttore Generale dell’AUSL di Piacenza, ha discusso sulla necessità di adeguare i servizi sanitari alle specifiche esigenze dell’uomo e della donna. Nel suo insieme, questo ciclo di eventi ha voluto evidenziare che la salute è un elemento centrale non solo per l’individuo ma per la società nel suo complesso.



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