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Women of the Mediterranean. Il Convegno

Women of the Mediterranean. Il Convegno

A pochi passi da Napoli, nella suggestiva cornice di Sorrento si è tenuto il dieci e l’undici giugno la seconda edizione della conferenza internazionale incentrata sul ruolo della donne nell’area mediterranea.

Martedi, 28/06/2016 -
Organizzato dall’Istituto Sant’Anna in collaborazione con il College americano della Holy Cross il convegno ha richiamato anche quest’anno professori e professore, ricercatori e ricercatrici che hanno proposto interventi sulle diverse rappresentazioni della donna nell’area mediterranea, delineando nuovi spunti di riflessione e ricerca.



“Abbiamo cercato di tenere in considerazione l’aspetto globale dell’essere femminile attraverso una prospettiva sincronica e diacronica della tematica, senza escludere alcun punto di osservazione” dice Marco Marino, il coordinatore del convegno.

Attraversando diversi ambiti, dal cinema all’arte, dalla politica alla letteratura, passando per il teatro “la conferenza vuole portare alla luce la realtà nella quale le donne vivono e lavorano. Attraverso l’indagine dei diversi aspetti della dimensione femminile e come questi vengono percepiti dalle società nelle quali le donne vivono, ancora una volta abbiamo voluto esplorare i modelli culturali che hanno un impatto non solo sociale, ma anche economico nelle comunità di riferimento” continua Marino.



Un percorso che è durato due giorni attraverso cui si è data la visibilità all’importanza delle donne, non solo in quanto portatrici di tradizioni e culture diverse, ma anche in quanto motori vitali del presente e del futuro dei loro Paesi.

Partendo da qui, dai diversi volti femminili, durante il convegno donne americane, spagnole, italiane e tedesche, ma anche uomini provenienti da diversi Paesi, presentando le loro ricerche hanno aperto spunti di riflessione e dibattiti con il pubblico partecipante senza mai imporre un solo punto di vista, ma lasciando aperti diversi spazi di riflessione che come dice Marco Marino “hanno anche violato il politically correct quando necessario”.



Una diversità che è venuta fuori non solo grazie ai diversi ambiti affrontati, ma anche grazie alle diverse realtà alle quali le donne appartengono per vissuto, età e cultura. Se la diversità può assumere una connotazione negativa, nel convegno ha rappresentato invece il terreno su cui le donne hanno potuto confrontarsi le une con le altre, traendo ispirazione e forza dal confronto reciproco.

Nella conferenza “Women of the Mediterranean” la rappresentazione è passata attraverso le donne per arrivare di nuovo alle donne, permettendo l’autorappresentazione dell’elemento femminile multi sfaccettato, ora contaminato positivamente dalle diverse esperienze di vita vissute.



In questa atmosfera che indagando la religione, la politica l’immigrazioneed il razzismo, parlando di cinema, arte e letteratura, la seconda conferenza internazionale ha evidenziato ancora una volta l’importanza dell’interazione e della condivisione che deve avvenire attraverso la voce delle donne perché “il cambiamento avviene solo se si è pronte a tentare” come è stato più volte ripetuto. Anche perché il cambiamento avviene solo attraverso l’azione, l’azione delle donne, unite nel sentirsi parte integrante di questo mondo.



Nella foto la direttrice dell’Istituto Sant’Anna, Cristiana Panicco e il direttore organizzativo della conferenza, il professore Giovanni Spani, College Of Holy Cross, Usa

 

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