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Prima Pagina Donne  (18-24 gennaio 2016)

Prima Pagina Donne (18-24 gennaio 2016)

Monica Cirinnà sulle unioni civili , manifestazioni pro e contro, la ragazzina che causa bullismo si è buttata dalla finestra con la volontà di morire .. una donna salva gli abitanti del palazzo crollato a Roma.

Domenica, 24/01/2016 - Prima Pagina Donne 3 (18-24 gennaio 2016)

Come non iniziare da un avvenimento che da mesi, per non dire da anni, interessa le scelte politiche riguardanti i diritti delle persone  ma che, giunto alla sperata conclusione, approda come proposta di legge al Senato la prossima settimana “carico” di manifestazioni e opinioni popolari, “Sveglia Italia“, manifestazione a favore svoltasi sabato 23 in circa 10 città, praticamente quanti i capoluoghi delle ex province d’Italia e quella, contro: il “Family day” che avverrà a Roma a fine settimana; e poi “carico” ancora di centinaia di emendamenti e di un dibattito complesso intrecciato, come sempre avviene in Italia, mettendone in crisi l’aspirazione alla laicità “alle parole della chiesa e del Papa”.

Ovviamente per chi segue l’informazione si tratta della legge sulle Unioni Civili, prima firmataria Monica Cirinnà del PD, che arriverà appunto in aula la settimana in cui leggiamo. Certo è che chiunque abbia seguito e guardato le manifestazioni di ieri, l’allegria i colori, i volti sorridenti, gli slogan che chiedono normalità e legittimazione in particolare dei diritti dei bambini, figli che già sono una realtà di tantissime di queste famiglie, fatte di due genitori dello stesso sesso, fattisi genitori, è necessario si ponga il problema e ne valuti lo spessore. In queste ultime settimane si è fatta una gran confusione mescolando argomenti che con la legge non hanno nulla a che vedere, come l’utero in affitto; una confusione forse creata apposta per depistare e demolire l’argomento concreto e preciso proposto dalla legge. Scrivendo di questo tema, pur avendo l’ambizione di compilare una semplice rassegna stampa è doveroso schierarsi e lo faccio augurandomi che la legge Cirinnà passi e qualunque siano i compromessi necessari anche all’interno del PD non siano troppo al ribasso.

Torniamo ora all’inizio della settimana e alternando cronaca e politica, come sempre, vorremmo che dopo il drammatico tentativo, a Pordenone, di uccidersi di una bambina di 12 anni a causa del bullismo di alcuni compagni di scuola - e alla quale il destino ha risparmiato la vita - qualcuno ci racconti fra qualche tempo che si è evoluto in un “riscatto” della piccola e che si sia sentita finalmente capita e abbia avuto le risposte, anche inconsapevoli, che aspettava. E soprattutto che quella solitudine da cui si è sentita forse oppressa - a scuola, in famiglia - eppure tra quegli amici che leggiamo cercavano di confortarla piano piano vada sfumando sostituita da un altro modo ottimista di guardare al domani.

Un modo di guardare al domani che sicuramente deve sembrare davvero difficile alle famiglie del palazzo crollato a Roma, che per fortuna sono tutti vivi proprio grazie a una inquilina che, intimorita da un rumore e pensando ai ladri,  ha chiamato la polizia. Vivi ma senza casa e impossibilitati a poter recuperare tutti quegli oggetti utili sia di valore oggettivo sia di quel valore che ognuno sa affidiamo a tanti oggetti o solo “pezzi di carta scritta”. Passata la prima paura e percepita la gioia di essere vivi, il loro futuro lo immaginiamo difficile e non possiamo che augurare loro che i percorsi delle indagini siano veloci e che la fortuna di essere vivi prevalga su altri giochi del destino che immaginiamo non con poche difficoltà di vita.

Giochi del destino non saranno invece gli avvenimenti, ovvero il licenziamento, che coinvolgeranno le vite dei dipendenti pubblici che verranno trovati colpevoli, secondo il decreto della ministra Marianna Madia della furbizia di non andare al lavoro con l’inganno o l’omertà con altri colleghi, dedicandosi ad altro. Comportamenti di una minoranza che ha finito per infangare e ammucchiare in un giudizio ingiustamente dispregiativo la maggiora degli impiegati pubblici.

Rimanendo in una dimensione politica che molto interessa l’Italia, finalmente in Libia si è formato un governo che per riuscire ad essere composto è stato necessario arrivasse a 32 ministri e una quantità ben superiore di sottosegretari. E’ interessante che fra i ministri ci sia anche una donna a cui è stata affidata la Cultura. Mi sono chiesta sorridendo amaramente, da sola, se una donna alla cultura, in un paese dilaniato da sanguinose lotte tribali in corso vada interpretato come una speranza reale o piuttosto un posto per un posto, in una funzione che al momento appare difficilmente ingestibile. Comunque a questa donna ministro mando auguri sinceri, che possa almeno provare a misurarsi su un tema a cui davvero andrebbe guardato come alla vera speranza.

Lo ha ricordato, ancora una volta, in maniera credibile Malala, la giovane pakistana Nobel per la pace, nei giorni scorsi, a fronte dell’ennesimo attentato di talebani nel suo paese, in un'università considerata un bastione liberale in mezzo all’estremismo dilagante di Madrasse estremiste,  attentato che ha visto circa 30 morti tra studenti, professori e personale dell’ateneo.

Una cultura della cui ripresa come motore della vita civile sentiamo un bisogno enorme anche nel nostro paese, che le mafie dai vari nomi regionali continuano a inquinare. Per l’ennesima volta lo ricorda la sindaca di Quarto, ex 5 stelle che dopo le note vicende che abbiamo seguito si è dimessa dicendo che, ancora una volta, nel suo paese ha vinto la camorra.

Tralasciando tante altre notizie pur importanti, a protagonismo femminile, per ultimo scelgo di ricordare le due mamme povere senza casa che hanno partorito a Roma: una nel colonnato di San Pietro aiutata da poliziotti ed una nella campagna romana, in una stalla diroccata con l’aiuto di carabinieri. La prima trovando addirittura la solidarietà del Papa a trovare un ricovero e la seconda speriamo altrove. Per loro l’augurio è che la sofferenza sia superata e una vita migliore le aspetti insieme ai mariti e alle piccole creature.

Per finire la bella notizia appena letta: nello stato africano dello Zimbabwe si cambia la legge matrimoniale vietando il matrimonio ai minorenni evitando così il dramma delle spose bambine.

ortensipaola@tiscali.it

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