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PAST LIVES: alla ricerca del tempo perduto

PAST LIVES: alla ricerca del tempo perduto

Il primo film della regista Celine Song, acclamato al Sundance e alla Berlinale e candidato a due premi Oscar©, sta ottenendo notevole successo nelle sale dopo pochi giorni di programmazione. Distribuito da Lucky Red

Mercoledi, 21/02/2024 - Una storia che potrebbe riguardare tutti noi, semplice e complessa al tempo stesso, capace di toccare nel profondo ogni spettatore, con una miscela di ingredienti ben calibrati: ricerca della propria identità, occasioni e scelte di vita, nostalgia e rimpianto, amicizia, amore e desiderio. Non a caso questo piccolo, grande film ha conquistato non solo la critica ma anche il pubblico, che lo ha premiato con un elevato afflusso in sala: in soli pochi giorni di programmazione, infatti, ha superato il milione di euro di incassi.

‘Past Lives’, scritto e diretto da Celine Song,
è basato su una storia realmente accaduta alla regista sudcoreana e racconta la storia di Nora e Hae Sung, due amici d'infanzia profondamente legati che si separano quando la famiglia di Nora dalla Corea del Sud emigra in Canada. Il film, che tocca corde intime ma che si apre anche ad una visione universale, è suddiviso in tre parti che abbracciano paesi e decenni diversi: la prima vede Nora (Moon Seung-ah) ancora ragazzina in Corea, che sviluppa un legame con il suo migliore amico, Hae Sung (Leem Seung-min), prima di emigrare con la famiglia a Toronto; nella seconda parte, dopo un decennio, Nora poco più che ventenne (l’attrice è ora Greta Lee) ritrova sui social Hae Sung (nel ruolo Teo Yoo) e i due, pur accorgendosi di mantenere intatti sentimenti ed emozioni di un tempo, vengono separati di nuovo dalla distanza fisica (nessuno dei due, per non perdere la borsa di studio, può lasciare il paese dove vive) e infine, oltre un decennio dopo a New York, Hae Sung fa visita a Nora, ora drammaturga affermata e sposata con uno scrittore americano, Arthur (John Magaro), quando ormai le rispettive vite hanno preso strade e direzioni opposte.

Sarà propria nella Grande Mela che i due antichi amici vivranno una settimana cruciale per la loro vita, passata, presente e futura, confrontandosi sul destino e sulle scelte che segnano il corso della vita, tra ambizioni, sogni, memorie struggenti, possibilità perdute e connessioni presenti. Infatti il leitmotiv di "Past Lives" è il concetto buddista di ‘in-yun', che deriva anche dall’idea di reincarnazione, come spiega il personaggio di Nora nel film: ogni incontro tra le persone è "in-yun", ma "ci vogliono 8.000 strati di 'in-yun'” perché due persone stiano insieme in una vita.

La connessione decisa dal destino tra le persone, ispirata da innumerevoli altre connessioni reciproche nelle vite passate, è presente in tutto il film come una sorta di idea romantica sulla battaglia per ritrovare la propria anima gemella, ma è diversa dall’idea di destino delle culture occidentali: quando si parla di ‘in yun’, nelle culture orientali, secondo la regista, non si tratta sempre di ‘un elemento attuabile ma di qualcosa che semplicemente arriva’ e raggiunge (o no) ciascuno di noi.

La vicenda del film, romantico ma mai retorico, ricco di sfumature e capace di esplorare sentimenti ed emozioni con grazia inusuale, è ispirato ad un’esperienza vissuta realmente dalla regista: una sera di qualche anno fa, infatti, Celine Song si ritrovò seduta in un bar tra due uomini provenienti da periodi molto diversi della sua vita. Uno era suo marito, originario di New York, l'altro il suo amore d'infanzia, venuto dalla Corea per visitare la città. In quel bar, nel ruolo sia di traduttrice che di intermediaria, Song ha avuto la strana sensazione di attraversare due dimensioni alternative, fondendole in una sola.

“Ero seduta lì tra questi due uomini che mi amavano in modi diversi, in due lingue diverse e due culture diverse. E io ero l'unico motivo per cui questi due uomini parlavano tra loro – racconta la regista - C'è qualcosa di quasi fantascientifico in questo: ti senti come qualcuno che può trascendere la cultura, il tempo, lo spazio e la lingua. Il film parla, in modo molto semplice, di cosa vuol dire esistere come persona e di cosa significa compiere delle scelte, pensando all’altra tua possibile vita ‘fantasma’: scegliere una vita significa perderne un'altra. Penso che ci sia un pezzo di te stesso che abbandoni dietro di te nel posto che hai lasciato", conclude la Song che, come Nora, emigrò dalla Corea all'età di 12 anni per andare a Toronto, prima di trasferirsi di nuovo a New York, all’età di 20 anni.

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